Premessa: la situazione politica è tale da essere costretti a mettere da parte preconcetti e sovrastrutture culturali, cercando di dare un voto a un partito e a dei candidati che diano i segnali più solidi sui temi che oggi ritengo prioritari per il futuro dell’Europa: europeismo, occidentalismo, atlantismo, supporto incondizionato all’Ucraina.
Vista la situazione della politica italiana (e dell’elettorato) bisogna andare per esclusione. Comincio escludendo Lega ed M5S (asserviti alla sovversione), verdi e sinistra pacifista assortita (col culo degli ucraini) e i vari rossobruni alla Santoro e Vauro.
Per valutare i candidati dei partiti degni di attenzione ho utilizzato gli ottimi thread su Twitter di Ander Bruckestand, in particolare quello riassuntivo, che propone per ciascun partito tre nomi in linea con la mia posizione politica.
Partito Democratico. Nella mia lunga storia di elettore ho sempre votato PD (e ciò che l’ha preceduto). Buckenstand propone Giorgio Gori e Pierfrancesco Maran (validi) oltre a Patrizia Toia (che non apprezzo) a cui aggiungerei Emanuele Fiano e Irene Tinagli. Purtroppo non potrò votarli perché qualora non passassero, il mio voto finirebbe a personaggi come Cecilia Strada e Marco Tarquinio (“un fiore all’occhiello” dice Goffredo Bettini, prima di prendersela con “l’estremismo occidentalista e atlantista”), che se eletti voteranno come Putin, Lega e Orban.
Da ultimo: anche la candidatura di bandiera di Schlein, che se eletta rinuncerà a favore di altri non meglio identificati, si aggiunge alle ragioni che mi portano a escludere il PD dalle opzioni di voto dopo tanti anni.
Insomma, mi spiace per le persone valide – tante altre oltre a quelle citate qui sopra – che spero ne riprenderanno il controllo quanto prima, mandando definitivamente in pensione la gerontocrazia della Ditta.
Fratelli d’Italia. Non posso votarli, per l’alto tasso di fascismo, ma anche per la palese inadeguatezza dei ranghi, tutti, nessuno escluso, inclusi presidente del Consiglio e suoi parenti.
Forza Italia. La faccia del fu-gozzovigliatore Berlusconi sui manifesti elettorali sarebbe una ragione sufficiente a non votarli. Però, come detto, ho deciso di passare sopra i preconcetti e badare al sodo. Ecco i tre nomi di Bruckestand: Letizia Moratti (si sa chi sia), oltre a Paolo Damilano (occhio che non è il giornalista) e Stefania Zambelli, entrambi ex leghisti cambiatori di casacca, entrambi senza titolo di studio universitario quindi a caccia di una poltrona, quindi non adeguati.
A favore del voto a Forza Italia c’è solo il pensiero di sostenere il concorrente diretto della Lega di Matteo Salvini, ovvero della colonna putiniana nel governo italiano. Ma non è una ragione sufficiente.
Vengo ora alle due opzioni possibili.
Azione è il partito più in bilico, perché gli ultimi sondaggi lo danno proprio attorno al 4%, quindi il rischio che il voto vada perso è concreto. D’altra parte è anche il partito più intransigente a favore dell’Ucraina e quello che propone i candidati con i curriculum più interessanti e meno consunti: Giuseppe Zollino, Federica Valcauda, Leonardo Lotto hanno cultura, esperienza ed età adatte a fare bella figura in Europa.
Se i sondaggi avessero dato al tentativo di Carlo Calenda almeno un 5% non avrei dubbi, così è una scommessa molto incerta che temo di non avere il coraggio di fare.
Stati Uniti d’Europa è abbastanza in sintonia con il mio pensiero, ma (1) alcune dichiarazioni di Emma Bonino e Matteo Renzi sul tema Ucraina mi hanno disturbato e (2) i nomi citati da Buckenstand (oltre a Marco Taradash che non voterei), cioè Patrizia De Grazia e Federico Rossi, hanno curriculum non convincenti. Resta comunque un’opzione, anche perché i leader se eletti non si tireranno indietro come gli altri. Questo articolo di Christian Rocca dice cose che condivido e fa pendere la bilancia a loro favore.
In questo caso scriverò Renzi, non per sintonia politica o simpatia, ma almeno è una persona intelligente che in Europa non ci farà fare brutte figure.
C’è ancora tempo per riflettere. Tiremm innanz e sempre evviva Europa!
Aggiornamento di sabato 8 giugno 2024 alle ore 17.00: ho votato come previsto: Stati Uniti d’Europa con preferenza Matteo Renzi.