
Il tormento che segue lo smarrimento della tessera ATM è l’ennesima dimostrazione di come a nessun amministratore passi per la testa l’idea di avere il compito di semplificare la vita ai cittadini e non di complicarla. Ottenere il duplicato è un’impresa lunga, faticosa, costosa e frustrante.
Lunga: perché ai pochi ATM Point le code senza appuntamento sono illogiche, mentre gli appuntamenti online sono a oltre una settimana (e comunque anche con l’appuntamento le attese sono da Terzo Mondo).
Faticosa: perché stare in coda è un’esperienza insopportabile, con persone esasperate che sgomitano e litigano, anche a causa della diffusa incapacità del poco personale che agli degli ATM Point tenta di arginare la ressa, in realtà complicando ulteriormente le cose.
Costosa: perché finché non si rientra in possesso della tessera si paga il biglietto pieno.
Frustrante: perché quando si conquista l’accesso allo sportello si scopre che tutti i dati sono memorizzati, foto inclusa: con un click l’impiegato produce il duplicato e annulla la tessera smarrita.
Basterebbe un niente per implementare la richiesta online (come per i certificati) e ricevere il duplicato per posta celere. Oppure accedere a una delle stampanti presenti in varie stazioni con le proprie credenziali ATM e stamparsi da soli il duplicato.
Macché. Con questi amministratori, con questo crescente malcontento è pressoché certo che alla scadenza del mandato di Beppe Sala rischieremo di ritrovarcicon “Letizia Moratti 2 – la vendetta”.