Gli utenti fragili della strada continuano a morire. È dell’altro giorno la notizia di una povera donna che è riuscita a salvare i suoi bambini in passeggino prima di essere ammazzata da un camion.
Ho letto su Facebook questa riflessione di Massimiliano Tonelli e la faccio mia.
Quello che sta succedendo in questa città è impressionante. La violenza, la superficialità e l’aggressività di chi guida mezzi a motore si taglia col coltello.
Le persone escono di casa come per andare in guerra: vi osservo con attenzione, da anni, avete gli occhi iniettati di sangue. Giovani, vecchi, uomini, donne. Gente normalissima e ordinaria che appena entra in auto si trasforma.
È un bias comune. Ecco perché in tutte le città d’Europa si attuano politiche lucidissime ed efficaci per ridurre il più possibile l’utilizzo dell’auto privata e dei mezzi pesanti. Milano è l’unica città d’Europa in cui il possesso di auto-per-abitante è salito. E la mattanza, a causa del nuovo codice della strada di Salvini, si incrementerà ancora.
Chi amministra Milano invece di fare il proprio mestiere e attuare misure e soluzioni sta a guardare. Convinto erroneamente che nulla si possa fare. Stessa convinzione che avevano a Parigi, a Barcellona, a Copenhagen, a Valencia o a Amsterdam. Prima di decidere di cambiare tutto.
Purtroppo la mia sensazione di convinto elettore di Beppe Sala è che la sua giunta, a partire dagli assessori Censi e Granelli, non stia facendo nulla per fermare la strage.