Popolo di santi poeti e navigatori ma anche un po’ boccaloni

Popolo di santi poeti e navigatori ma anche un po' boccaloni

La riflessione postata su facebook da Mattia Madonia sul “popolo di santi poeti e navigatori, ma anche un po’ boccaloni” mi vede abbastanza d’accordo. La cito integralmente perché Mattia ha chiuso la condivisione, per comodità di lettura e perché non scompaia nel mare magnum dei social. Per le stesse ragioni aggiungo in coda il  commento che ho postato nel thread.

Nel giugno del 2022, quattro mesi dopo l’invasione russa in Ucraina, viene realizzato un sondaggio a larga scala promosso dall’European council on foreign relations.
L’indagine coinvolge un campione di migliaia di intervistati nelle seguenti nazioni: Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia.
I risultati dovrebbero far riflettere.
Sono due le principali domande:
-Chi è il responsabile del conflitto in Ucraina?
-Chi è l’ostacolo alla pace?
Partiamo dal primo quesito. La maggioranza schiacciante (in alcune nazioni sopra il 90%) indica la Russia come responsabile del conflitto.
Le uniche due nazioni sotto il 60% sono la Romania e l’Italia, che si trova all’ultimo posto con il 56%.
Il secondo quesito forse ci offre risposte ancora più imbarazzanti. Se negli altri Paesi ci sono percentuali bulgare riguardo la Russia come ostacolo alla pace, l’Italia si posiziona ancora una volta all’ultimo posto. Per il 39% l’ostacolo è la Russia, per il 35% (quindi quasi un pareggio) sono l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la stessa Ucraina. Il resto “non sa o non risponde”.
Bisogna porsi alcune domande.
Perché l’Italia rispetto alle altre nazioni europee coinvolte nell’indagine – manca l’Ungheria, per onor di cronaca – è nettamente quella più vicina a posizione filoputiniane?
E stiamo parlando di un sondaggio fatto a quattro mesi dall’inizio della guerra. Oggi, con altri tre anni di propaganda sulle spalle, le percentuali sarebbero ancora più vergognose.
Non siamo di certo di fronte a una dissonanza cognitiva di massa o a qualche fenomeno antropologico radicato nello Stivale. Semplicemente da più di tre anni abbiamo ogni giorno in televisione personaggi che screditano il popolo invaso, denigrano la loro resistenza e portano avanti una narrazione ormai accettata a livello di linguaggio e di pensiero comune. Inoltre abbiamo in parlamento due partiti (Lega e M5S) legati da anni a Russia Unita di Putin, quindi l’influenza politica e mediatica ha inciso su questi risultati – che, ripeto, oggi sarebbero ancora più vicini alle sirene russe.
E non è un caso che al penultimo posto ci sia la Romania, Paese che ha subito numerosi tentativi di ingerenze del Cremlino, non ultimo quello del cavallo di Troia Georgescu alle ultime elezioni.
Se stiamo persino sotto la Romania, ciò che va analizzato è il grado di adescamento di fronte a una propaganda che inizia ben prima dell’invasione dell’Ucraina.
Forse qualche italiano si sentirà orgoglioso di fronte a questo sondaggio, impettito nella sua superiorità morale rispetto ai cugini europei, che siano francesi, spagnoli, tedeschi o svedesi. Un po’ per la sindrome del bastiancontrianismo, un po’ perché ogni popolo è quello “eletto” e si fottessero gli altri, non ci si accorge che i pensieri sulla guerra in Ucraina siano in realtà frutto di meccanismi di persuasione, mistificazione e acqua tirata al proprio mulino.
Non voglio assolvere il cittadino medio – termine tra l’altro usato per indicare tutti e nessuno – ma tutto questo è una conseguenza più che naturale dopo anni di televisioni e social invasi da personaggi che ci ripetono che Zelensky è un comico cocainomane, gli europei dei guerrafondai, gli ucraini degli stolti che resistono invece di arrendersi, ecc…
I media modellano le masse, è sempre stato così. Forse nei salotti televisivi tedeschi o finlandesi non hanno avuto ogni sera un Travaglio o un Orsini a giustificare l’ingiustificabile, e dunque hanno intrapreso un percorso diverso.
So che tutto cadrà nello sciovinismo, e dunque ai francesi puzza il culo, i tedeschi sono dei mangiacrauti e noi siamo gli unici ad aver capito tutto. Popolo di santi poeti e navigatori, cazzi e mazzi.
Anche un po’ boccaloni; potete concedermi almeno questo?

Ho risposto così a Mattia: «C’è la propaganda, certo, ma c’è anche un popolo disposto a subirla. Io attribuisco una grande (tra tante, sia chiaro) responsabilità a Togliatti, il quale contribuì a riabilitare i fascisti. Così facendo in Italia non ci fu una riflessione sulla dittatura e un lavoro di informazione civica, come invece avvenne nella Germania post-nazista.
Per un po’ questa “ignoranza civica” restò sopita, grazie (ahinoi…) alla DC con le sue (pregevoli) iniziative culturali (da “Non è mai troppo tardi” agli sceneggiati sui classici).
Poi vennero Mani pulite e il populismo: rutti di Bossi, tette-culi di Berlusconi, girotondi e vaffa. Il “popolo” (virgolette non a caso) pretendeva di contare nonostante un non capisse una mazza di nulla. E infatti si fece intortare da chi strillava di più e ancora lo fa (cfr Weber).
La sintesi: chi vota Salvini è uno stolto convinto di essere un genio. E gli stolti sono tantissimi in Italia.»

 

Il thread sul popolo di santi, poeti, navigatori, cazzi e mazzi è qui. Grazie a Roberto Covre per la segnalazione.