Dieci punti per decidere chi votare

Il dibattito sullo scippo del simbolo dimostra il fallimento delle parole
davanti allo strapotere delle immagini. Si era d'accordo di essere
d'accordo. Adesso salta fuori che l'ulivo è montato sul triciclo e fa ombra
solo a Rutelli Fassino Boselli e quella signora che nessuno conosce. Esposti
alla canicola restano verdi e comunisti, siano essi rifondatori o d'Italia,
Di Pietro e Occhetto, che si stavano preparando ad accogliere sotto la bella
frasca grigioverdastra volti nuovi espressi dalla società civile, scoprono
di essere, pure loro, senza protezione. Prodi ha scelto di sorridere bonario
e non smette mai, neanche per rispondere alle domande. Pecoraro Scanio
strilla da tutti i telegiornali e ha ragione ma ha anche torto. Gli italiani
e le italiane offesi da Berlusconi, impoveriti dalla crisi, spaventati dalla
malattia che pare rosicchiare il capitalismo dall'interno (malaffare,
avidità, incompetenza, immoralità, egoismo come minimo), annoiati dal
pensiero unico della televisione unica, disgustati dalla stampa servile,
preoccupati dall'assenza di garanzie democratiche, indignati per l'attacco
costante all'operato della magistratura, ansiosi per il futuro dei loro
figli sottoposti a precariato e per la vecchiaia dei loro genitori
abbandonati nella miseria che cosa devono fare? Che cosa cazzo devono fare?
Passare la giornata in piazza? Scioperare dalla vita? Incatenarsi ai
cancelli delle fabbriche che minacciano la chiusura? Sdraiarsi davanti a
Montecitorio? Prendere a pugni Emilio Fede? Chiedere pietà? Tregua? Almeno
un po' di tregua fa male vedere Bondi così spesso, fa male pensare che
abbiamo un Bossi per ministro che cosa devono fare le italiane e gli
italiani? Spegnere la televisione? Spegnersi? Buttarsi a fiume? Le italiane
e gli italiani vogliono votare rappresentanti degni di loro. Gente che si
batterà contro la deriva antidemocratica del centrodestra, ma anche contro
la spinta moderata del centrosinistra. Gente che sottoscrive dieci punti
facili, condivisi e sicuri:
1- Contro la guerra senza se e senza ma.
2- Contro la presenza dei nostri soldati in Iraq, a ratificare una guerra
ingiusta, a rischiare la vita per Bush.
3- Contro tutte le leggi vergogna (quelle che Berlusconi ha inventato per
sé stesso) con l'impegno di annullarle.
4- Per il ripristino dello stato sociale nel rispetto della solidarietà
verso i più deboli.
5- Per una politica di accoglienza verso gli immigrati (vera, non quella
dei lager di smistamento).
6- Per una politica mondiale di riduzione della forbice fra paesi ricchi e
paesi poveri.
7- Per un'Europa che si prende la sue responsabilità verso il mondo povero.
8- Per un'immediata risoluzione dei problemi collegati al pluralismo
nell'informazione, alla libertà d'espressione. Senza tentennare, né
rimandare.
9- Per una moralizzazione del ceto politico che risponda al principio
opposto a quello del lodo Maccanico-Schifani: chi dirige la cosa pubblica
deve essere più degli altri cittadini sottoposto a controllo, più di tutti
gli altri deve essere pulito. Le prime 5 cariche dello Stato devono essere
coperte da 5 santi. I più potenti devono essere i migliori, non i peggiori.
10- Per un rilancio della cultura, per la formazione del
gusto e per il sostegno all'arte e al pensiero, perché ci fa orrore essere
ancora e sempre pizza tette e mandolino, calcio culi e barzellette, perché
abbiamo diritto ad essere felici e forti. Perché l'ignoranza rende più
deboli e più tristi.
Chi ci sta, se anche per simbolo prende una ciliegia, a me va bene. Posso
votarlo.
Lidia Ravera