Scopro per caso su IndyMedia che lunedì 20 dicembre è stata effettuata una perquisizione particolarmente feroce nella sezione speciale del carcere di Biella (14 detenuti fra politici e non). Oltre a mettere tutto sottosopra, le guardie carcerarie hanno fatto una razzia "letteraria", portandosi via cose scritte e da scrivere (taccuini, posta, quaderni, eccetera), foto dei familiari, atti giudiziari, cartoline, buste, francobolli, parte delle musicassette, gran parte del vestiario, coperte (ne restano due a testa, come pare da regolamento interno, insufficienti al clima invernale di Biella). purtroppo in italia non esiste la figura del bibliotecario carcerario, non esistono strutture bibliotecarie nelle carceri se non per merito di qualche volontario o direttore particolarmente sensibili. ma poi, con il cambio di personale, sono tutte strutture destinate a chiudere o deperire.
e' difficilissimo per le biblioteche pubbliche dare libri a carcerati, sia per problemi logistici (tipo: come glieli mandiamo?) sia per i problemi che i soliti direttori fascio cavernicoli frappongono "i testi con copertina rigida sono vietati perche' potrebbero veicolare materiale proibito".
i testi poi che arrivano nelle carceri hanno la qualita' che varia da una bibbia edizioni paoline a un elenco di telefono di campobbasso del 1978.
le carceri zariste erano cento anni avanti rispetto a quelle italiane di oggi.
ma, si sa, noi si vive in un paese di bifolchi, con una dirigenza incivile.
dare pubblicita' a queste storie e' veramente nobile.
grazie
tonii: la biblioteca di italo calvino fu donata al carcere minorile di casal del marmo, chissa' che fine avra' fatto.