Alberto sono settimane che leggiamo e/o ascoltiami i commenti dei fumatori su questa legge e possibile che nessuno(di loro)abbia il coraggio di dire che a loro piace fumare e che non gliene frega niente degli altri, dell'educazione, del fumo passivo, della puzza e tutto il resto? Bisogna per forza scomodare idee strampalate sul buonsenso che tra l'altro è antitetico al vizio del fumo?
Lasciali piangere, poveretti.
Ti diro' questo: spesso mi trovo a giocare di ruolo con amici fumatori, all'interno di un ARCI di Bologna.
Prima, era il regno del fumo.
Ora si respira, e l'intero gruppo ha accettato di buon grado il divieto, senza alcuna storia. Ci siamo imposti una o due "pause paglia" all'esterno, dove li accompagno di buon grado, anche se piove :-)
E siamo tutti contenti, visto che -- per loro stessa ammissione -- nei ristoranti ora si mangia meglio....
Max
ho letto Genna, e, come sempre, l'ho trovato insopportabile. E lo dico da ex fumatore, e da critico nei confronti della crociata anti-fumatori (non della legge, ricorderete) che si sta verificando.
Genna fa di ogni erba un fascio, scrivendo in maniera contorta e compiaciuta, come quasi sempre fa. ho trovato anche io questo articolo assolutamente fuori luogo e davvero da rileggere da parte dello stesso autore. Nel senso che certe cose pirma di scriverle bisognerebbe meditarle un po' di più. il loghino, che in questi giorni non ha proprio nulla di ironico, della svastica nazzista, che, come in un banner pubblicitario di una banca, si tramuta nel loghino del "vietato fumare" è davvero cosa bieca. RIfletta Genna su quanto si compiace senza piacere. Chi scrive per se stesso, ha tutto il diritto di farlo, ma lo dica prima.
D'accordo con tutti voi. Io fumo e trovo che questa legge sia maledettamente buona. Con un bimbo piccolo ho ripreso ad uscire per aperitivi e cena. Mi pare una cosa bellissima.
Anch'io, come ho già detto, penso che questa sia una buona legge. Nessun proibizionismo, nessuna campagna anti-fumatori. Credo si sia ristabilito un equilibrio tra il diritto di tutti di poter usufruire dei locali pubblici senza essere avvelenati e il diritto dei fumatori di avvelenarsi da soli all'aperto, a casa propria o in spazi a loro riservati.
Apprendo oggi invece da Repubblica ( http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/esteri/fumofranc/fumofranc/fumofranc.html ) che a San Francisco il fumo è vietato
anche nei parchi pubblici. Questo effettivamente mi sembra proibizionismo. Sarà pur vero che le chicche non sono biodegradabili e sporcano i parchi, ma credo che sia una questione più generale di civiltà che non riguarda solo i fumatori (nei parchi o in montagna si trova di tutto purtroppo, non solo cicche ma anche cartine di caramelle, sacchetti, rifiuti di ogni genere sicuramente altrettanto non biodegradabili).
Carissimo,io sono (innegabilmente) un intellettuale (sebbene il termine divenga sempre più spregiativo con il passare degli anni)...e non ho mai poggiato una sigaretta sulle labbra. Ergo...sono con te! :)
premetto: sono un fumatore. ma non lo sono sempre stato, e prima di iniziare a farmi del male l'odiata cappa dava un fastidio boia anche a me; quindi posso ben capire il disagio trasformato in esasperazione dei non fumatori. premetto, inoltre, che secondo me questa è una legge giusta, raro esempio di civiltà e di gestione coraggiosa del governo (ho degli amici inglesi e cileni e vi assicuro che il mondo, stupito e curioso, ci sta guardando); gestione coraggiosa perchè questa legge produce effetti immediati e ampiamente percepibili, e l'impatto sulla vita della gente e quindi sugli umori dell'opinione pubblica e devastante!!!
premesso questo, dal punto di vista strettamente teorico, con qualche implicazione pratica, questa legge è sofisticamente un po' contraddittoria dal punto di vista liberale e genera qualche problema.
i costi da sostenere per attrezzarsi e predisporre(dove ci sono gli spazi e le condizioni per poterlo fare) un luogo pubblico ad accogliere sia i fumatori sia i non fumatori (allestendo ste benedette sale fumatori) sono elevati anzichenò...mica noccioline!!! i locali che possono e potranno garantire, a norma di legge, questo tipo di servizio in una città come Milano si contano sulle dita di una mano! di questo passo si rischia per generare una discriminazione "al contrario"!!!
non sarebbe stato più intelligente, per esempio, allungare di qualche mese i tempi dell'entrata in vigore definitiva della legge, istituire un sistema "misto" provvisorio (ES. di giorno si fuma, di sera no) che tenesse buoni un po' tutti, e stanziare delle sovvenzioni, degli incentivi, per quei gestori di locali che si fossero voluti attrezzare per poter offrire un servizio ad hoc per fumatori e non??
la legge è giusta, ma i modi per darle la possibilità di essere accolta DA TUTTI come una radicale svolta innovativa, e non da alcuni come una grossa rottura di coglioni, ci sarebbero stati (anche se, siccome siamo in italia, sicuramente qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto)!! naturalmente questa è la mia personalissima opinione...
pardon,l'ora è tarda: si rischia "di" generare una discriminazione... ;-)