Tra l'alimentazione e l'inquinamento nel causare i tumori vi sono alcune differenze sostanziali:
- Una frazione di tumori del 30 % attribuibile all'alimentazione è solo un "educated guess", un parere ragionevole. Non vi sono infatti studi che indichino in modo preciso se e quali alimenti sarebbero responsabili di questo eccesso. E' emerso che una alimentazione ricca in frutta e verdura è generalmente protettiva, ma mancano completamente modelli sperimentali sui meccanismi (aggiungere vitamine all'alimentazione AUMENTA l'incidenza di cancro). Per l'inquinamento atmosferico, invece vi sono studi conclusivi che indicano un aumento considerevole sia della mortalità sia del rischio di tumori polmonari (a Milano stimabile nel 30% di tumori polmonari).
- L'alimentazione è frutto di una possibile scelta individuale (anche se mediata dalla pubblicità). Respirare aria inquinata no.
- Un guadagno notevole in termini di salute è possibile A BREVE TERMINE qualora l'inquinamento dell'aria venga ridotto in modo drastico. Non così per l'alimentazione: modificare i comportamenti alimentari richiede molto tempo e, al di là di generiche indicazioni (frutta e verdura) non è possibile prevedere se ed in che tempi queste modifiche esiteranno in un miglioramento della salute ed un abbassamento del rischio di cancro (a parer mio ci vogliono almeno alcuni anni, come evidenziato dagli studi epidemiologici su popolazioni migranti. Per il cancro allo stomaco, ad esempio, modifiche di rischio sono presenti solo nella generazione successiva).
- Un approccio per sostanza (ad es. misurare il contenuto di aflatossine nel mais) è importante per la tutela della salute. Ma non consente alcuna predizione del rischio. Prova ne sia che alcune verdure sono ricchissime in "pesticidi naturali", sostanze anche con potere mutageno, ma, tuttavia, le osservazioni empiriche indicano una protezione importante da consumi di frutta e verdura.
Questo a caldo. E' questa comunque una occasione per rinnovare al Prof. Veronesi, che mi legge per conoscenza, tutta la mia stima di uomo e ricercatore. Le opinioni possono essere diverse e dibattute, ma io rimpiango ancora il clima di curiosità e di tolleranza scientifica che esisteva nell'Istituto da lui diretto e che ha fatto di me quello che sono.
Paolo Crosignani
Eh eh lo sapevo che adesso ci si arrampicava sugli specchi...pericolo: caduta libera!