Telecamera Ardente
di Marco Travaglio
Ma sì, è colpa del Papa. A metà pomeriggio, dopo ore di latitanza, si fa vivo Fabrizio Cicchitto, il secondo piduista più importante di Forza Italia e spiega all'inclito e al colto perché il Polo ha perso: la morte di Giovanni Paolo II ha confuso la schiacciante maggioranza forzista che domina l'Italia. Anche Enrico La Loggia, che in tv prende sberle persino dall'amico Tabacci, concorda: "La morte del Papa ha distratto i nostri elettori". Purtroppo però l'astensionismo è aumentato solo dell'1%. In che senso dunque i polisti si sono distratti? Semplice. Sono andati alle urne ma, giunti in cabina, si sono confusi e hanno votato a sinistra. Il Papa che - come Bruno Vespa e Paolo Guzzanti non hanno mai mancato di ricordarci in questi giorni- ha "sconfitto il comunismo" ha deciso di morire proprio alla vigilia del voto per dare una mano ai comunisti. Per favorire il Male contro il Bene. James Bondi, il cardinale camerlengo di Arcore, rimane per ore e ore raccolto in preghiera al capezzale dell'Unto del Signore, nel tentativo di tramutare con la sola forza del pensiero le schede di sinistra in schede di destra. Ma alla fine il miracolo non funziona. Da quando la coordina lui, Forza Italia non ha più vinto un'elezione circoscrizionale. Sono soddisfazioni. Al suo fianco, squadre di imbalsamatori tentano di conservare le spoglie politiche dell'Altissimo brianzolo, ma è tutto inutile: più gli crescono i capelli, più diminuiscono i voti. Chi invece, per contratto, non può piangere l'ennesimo lutto lontano dalle telecamere è l'insetto di "Porta a Porta", costretto ad allestire una nuova veglia funebre, questa volta per Forza Italia. Negli ultimi giorni non aveva lasciato nulla di intentato, ospitando sotto la telecamera ardente Giulio Andreotti, noto supporter di Storace, per parlare del Papa. Meglio di lui aveva fatto solo il Tg5, che aveva in studio Jas Gawronsky in veste di "scrittore" papista, tacendo sul fatto che è pure eurodeputato di Forza Italia. Ma il caso era ormai disperato. Una prece.
A questo punto vien da sospettare che l'ultimo sondaggista del Cavalier Crescina sia Wanna Marchi. Perché Lui era sicuro di vincere. "Fidatevi delle mie intuizioni, siamo 4 punti sopra l'opposizione" (27-10-2004). "Siamo 5 punti avanti. Il sesto senso mi dice che riconquisteremo la maggioranza senza tanti problemi. Forza Italia ha uno zoccolo duro del 20% che non ci abbandonerà mai, poi c'è un altro 10% dei nostro elettorato fluttuante, che stiamo già recuperando. Infine i sondaggi ci segnalano un ulteriore 10 % di incerti, i quali potrebbero essere attratti dal nostro messaggio" (23-12-2004). "Dopo la riforma fiscale, Forza Italia è sopra il 23%" (3-1-2005). "Siamo 3 punti sopra la Gad" (26-1-2005). "Avremo più voti nell'insieme di tutte le regioni. E le più importanti confermeranno il governo di centrodestra. Una regione in più sarà un risultato buono, due in più ottimo" (13-3-2005). "Ho sondaggi molto positivi" (26-3-2005). E dire che aveva in tasca l'arma segreta: "Una campagna spirituale, usando il Libro nero del comunismo nei comizi: è efficacissimo!" (26-1-2005). Meglio riprovare con il Codice Da Vinci, anzi Da Perdi. Notevoli anche i titoli trionfali del Giornale, ispirati ai comunicati di Alì il Comico, il ministro della Propaganda di Saddam che annunciava trionfi sensazionali delle truppe irakene mentre i tank di Bush entravano in Baghdad: "Forza Italia guadagna il 3% sulle Europee. Listone in calo" (27-10-2004)."Centrodestra in vantaggio sulla Gad: riconquistati parte degli astenuti alle Europee" (11-11-2004). "Formigoni al 57%, Storace e Biasotti al 50" (26-1-2005). "Centrodestra in testa di 3 punti, 48.3% contro 45.2%: premiato il taglio delle tasse" (13-1-2005). Ci credeva pure Paolo Bonaiuti:"Meno tasse e più coesione nella Cdl ci hanno messo le ali" (24-12- 2004).
E ora, che si fa? Il governo è sull'orlo delle dimissioni. Nessuno lo difende più, nemmeno il suo capo. "In Parlamento - osserva Berlusconi - c'è una maggioranza che è minoranza nel Paese, le Camere sono delegittimate. Il premier non può fare lo struzzo e nascondere la testa sotto la sabbia. Nuove elezioni sono l'unico modo per ristabilire il circuito virtuoso fra Paese reale e Paese legale. Quando un Paese democratico sfiducia un governo, si vota!". "Inutile dissertare se siano politiche o regionali: gli elettori hanno detto dove sta la maggioranza del Paese", sentenzia La Loggia. E Pisanu: "L'unica anomalia è questo governo". Gasparri: "Il governo esce nettamente minoritario, deve trarne le conseguenze. Ogni soluzione diversa dalle urne è un attentato alla democrazia". E Fini: "Molto meglio andare alle elezioni per eleggere un nuovo governo legittimato piuttosto che continuare con questo accanimento terapeutico. La legislatura è finita con le Regionali. Questo governo minoritario nel paese è ormai un'offesa alla sovranità popolare, il premier è un abusivo a Palazzo Chigi". Casini tuona: "C'è un solo responso possibile: quello che deve emettere il popolo. Le regionali hanno cambiato l'equilibrio politico nazionale, l'unica soluzione sono le elezioni". "La gente ha scelto, non vuole più questo governo", sbraita Castelli. "Il governo ha sbagliato la schedina, ora si deve dimettere", intima Storace.
(Avvertenza: le ultime otto dichiarazioni riguardano il governo D'Alema dopo le Regionali del 2000 vinte dal Polo)