«Roma, 17 mag. (Adnkronos) - Cambiare il nome di Piazzale Loreto in piazza della Concordia a Milano. La proposta di cambiare nome al luogo dove il 29 aprile del 1945 furono esposti e lasciati alla rabbia della gente i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e di alcuni gerarchi fascisti, appesi a testa in giù ad un distributore di benzina, arriva dall'Assessore alla Cultura di Milano, Stefano Zecchi, e, come riferisce il "Corriere della Sera", sarà presentata oggi alla giunta Comunale. L'idea di Zecchi ricalca una decisione già presa dalla Francia nel 1830 quando mutò nome a "Place de la Revolution" in "Place de la Concorde". In quell'epoca a Parigi erano passati 30 anni dalla mattanza della ghigliottina, a Milano sono passati 60 anni dall'ira violenta della folla sui cadaveri del Duce e della sua giovane amante, 61 anni, invece, da quando i nazifascisti fucilarono per vendetta, in quella stessa piazza, 15 apparteneneti ai Gap, i Gruppi di azione patriottica. "E' il tempo per fare una riflessione" afferma l'assessore filosofo Stefano Zecchi. »Le riflessioni si fanno e specie se dolorose ci si prende tutto il tempo necessario a farle; non è che se ne è anticipano gli esiti o li si impone per decreto.
Oltretutto la proposta è stronzata in sè, visto che un'eventuale pacificazione gli italiani la devono trovare con la loro storia, non certo con Mussolini (nè tantomeno coi repubblichini).
ciao
Cambiare nomi è sempre sintomo di volontà di cancellazione. La revisione si fa anche così, soft.
Come ho già avuto modo di dirti, Alberto, il primo punto nel programma da sindaco di Torino del candidato forzitaliota alle penultime votazioni (allegramente trombato), roberto rosso, era cambiare il nome di uno degli assi viari più importanti della città, Corso Unione Sovietica, in Corso 'Vittime del Comunismo'!
Io vedo solo che i fascisti rialzano la testa, tutto qua, certe cose non si sarebbero provati a proporle quindici anni fa.
loreto era il nome di un paesino "fagocitato" dalla metropoli (come tanti) cancellarne anche il nome mi sembra proprio in stile con una milano che si mangia tutto, anche la memoria.
se poi intendiamo come cultura la conservazione dei ricordi e delle tracce del passato l'operazione diventa ancora piu' sciocca, certo che se rileggiamo 1984, orwell ci ricorda che c'e' un altro modo di fare "cultura" forse zecchi e' a questo che pensa
propongo di cambiare il cognome di zecchi in "topo di fogna"
cosi' la chiarezza fara' un deciso passo avanti