La moto d'acqua equa e solidale
Questa è una vicenda di cui sono stati testimoni due miei amici, una coppia.
Erano in vacanza nella Spagna atlantica, e stavano in spiaggia in tenda. Un
giorno, nella perfetta solitudine dello spiaggione oceanico, vedono uno di
quegli attrezzi maledetti, chiamati indifferentemente moto d'acqua o scooter
jet, arrivare verso di loro alla solita velocità smodata.
"Guarda 'sti deficienti", pensano. "Proprio qui dovevano venire a
rompere le scatole". E giù considerazioni pesanti sull'imbecillità di quel
tipo di gente, dei tempi, delle mode e così via.
A bordo erano in due, atterrano esattamente di fronte a loro; si dirigono verso
la coppia. Il loro aspetto era decisamente maghrebino, avevao con sé due
sacchetti di plastica.
"Possiamo metterci dietro la vostra tenda per cambiarci?", chiede uno
dei due.
Il lui della coppia li invita invece a cambiarsi dentro la tenda. Quando questi
escono i miei amici gli chiedono il perché della strana manovra.
"Siamo andati via dal Marocco e stiamo emigrando in Europa", dicono.
Uno sogna di andare in Germania, l'altro in Olanda, fanno piani, sono giovani,
ridono pregustando l'avventura.
Avevano rubato in Marocco, probabilmente a Tangeri, la motona d'acqua che
serviva da giocattolo ad una barca di americani, ed avevano traversato lo
stretto di Gibilterra a cavallo di quell'attrezzo.
Se ne vanno lasciando lì il giocattolone, per una volta usato sensatamente, e
danno le chiavi alla coppia, che passa il resto della giornata a cazzeggiare
con 'sto coso, poi abbandonato perché della sabbia era finita nel motore
(chissà che hanno combinato).
Domani, vicino al porto in cui sono ora, ci sarà un campionato interregionale di
questi attrezzi. Mi sa che me lo vado a vedere, immaginando che ognuno di
quegli allegri cazzoni sia un immigrato che sbarca dal nordafrica.