GESTO COMPIUTO DAL DEPUTATO DEL PCI MESSINETTI CONTRO LEGGE TRUFFA Roma, 14 set. (Adnkronos) - Sulla legge elettorale l'opposizione promette battaglia in aula, non escluso il ricorso all'ostruzionismo. Difficile pero' che si ripeta il clamoroso gesto che l'aula della Camera vide il 13 gennaio del 1953, durante le votazioni per la cosiddetta 'legge truffa', la legge elettorale maggioritaria voluta dalla Dc e dai suoi alleati: Silvio Messinetti, deputato comunista, espresse con un gesto drastico la stizza dell'opposizione contro il provvedimento, rovesciando l'urna con i voti sulla legge. Quel gesto resta sicuramente il piu' noto della carriera politica dello scomparso Messinetti, cosentino, classe 1902, parlamentare del Pci dalla prima alla quarta legislatura, sempre impegnato nella Commisione Sanita', primario ospedaliero a Crotone e per ben tre volte sindaco di quella citta'. Il gesto di Messinetti venne in qualche modo ripetuto in forma ben piu' ampia dall'elettorato italiano dopo pochi mesi. La legge elettorale venne infatti definitivamente approvata il 29 marzo del 1953, fissando un consistente premio di maggioranza per la lista o il gruppo di liste 'apparentate' che avessero superato la soglia del 50% dei voti, un premio che attribuiva il 65% dei seggi alla Camera. Ma nelle elezioni politiche del 7 ed 8 giugno le forze apparentate si fermarono al 49,8% dei voti e il premio non scatto' per appena 57 mila voti. Questa volta erano stati gli elettori a 'rovesciare' l'urna.
Da notare che la proposta che si sta discutendo ora premia la maggioranza relativa (non quella assoluta come nel '53), e il premio e` un po' meno del 55% (340 deputati su 630)
Come dire che la legge che vorrebbero questi furfanti è più truffaldina della legge truffa del '53? Fatemi capire bene, per favore.