Non era mai successo che One More Blog suscitasse tanta attenzione. Dopo la pubblicazione dell'articolo "I perché di un NO alla candidatura Veronesi" abbiamo ricevuto (e continuiamo incredibilmente a ricevere) centinaia di mail e telefonate, dagli applausi agli insulti, con tutte le sfumature intermedie. L'argomento appassiona, ma soprattutto è importante: per il futuro di Milano, nel breve, ma anche perché apre una prospettiva su nuovi modi di partecipazione dei cittadini alla vita politica della città. Lo riportiamo quindi in evidenza con questa citazione, cogliendo l'occasione dello spazio che ci dedica oggi Luigi Bolognini su Repubblica (che riportiamo) e ieri Andrea Zagato su Il Giornale. Questo post non è commentabile. Invitiamo quanti desiderano partecipare alla discussione a postare nel thread originale i loro commenti. Una volta di più invitiamo gli addettia ai lavori a smetterla di (orrido neologismo) "lurkare" e a farsi vivi con un contributo, mettendoci magari il loro nome e cognome. Tutti su internet a ballare il blog del candidato
di LUIGI BOLOGNINI
Sì, il dibattito sì. Il tema: Veronesi sindaco? Il luogo: come si conviene ai tempi, su internet. Per la precisione www. onemoreblog. org, sito creato e gestito da Alberto Biraghi, giornalista e titolare di uno studio di comunicazione. Sito di sinistra, dura e pura, che si sta dividendo sull´ipotesi che l´ex ministro della Salute sia il cavallo dell´Unione per Palazzo Marino. Biraghi in realtà ha le idee chiare fin dal titolo del suo commento, pubblicato giovedì 29 settembre: «I perché di un no alla candidatura Veronesi». Ma nello spazio dei commenti che da allora i visitatori del sito hanno voluto scrivere, non pochi - anche se sono la minoranza - hanno idee diverse: l´oncologo come candidato sindaco va benissimo. Un bello spaccato (in ogni senso) degli umori del centrosinistra locale.
Che fosse così si era già capito con l´iniziativa di un sito collegato, www. cambiamilano. it, che nei giorni scorsi aveva chiesto di scegliere il candidato preferito. Risultato: il più votato, Pierluigi Bersani, non era andato oltre l´8% (526 voti), poi Francesco Saverio Borrelli (5,2%), Gad Lerner (5,1%), Dario Fo e appunto Veronesi (4,7%). Il resto era sparso tra una ventina di altri nomi.
I dubbi su Veronesi sono così riassunti da Onemoreblog: i legami con l´industria farmaceutica, l´età, l´inesperienza politica, i dichiarati apprezzamenti ad Albertini e Formigoni. Altri no arrivano da un appello al Cantiere sottoscritto anche dall´eurodeputato comunista Vittorio Agnoletto, il consigliere regionale di Rifondazione Mario Agostinelli e i consiglieri comunali Giovanni Colombo (Ds) e Basilio Rizzo (Miracolo a Milano): l´operazione «rende inutile il Cantiere», «Veronesi è d´accordo con la privatizzazione della sanità», infine «è per il nucleare e gli organismi geneticamente modificati».
E da lì parte il dibattito. I no sono decisi. Qualcuno ricorre a slogan, come AndreaR: «No al gerontosindaco». Camilla annota: «L´unica cosa che ha detto è che Albertini e Formigoni hanno lavorato bene». E Corrado: «Il candidato deve essere solo un pezzo di una squadra. Molto pericoloso, poco democratico, per nulla di sinistra». Serve la politica: «Veronesi è un ottimo oncologo, ma come sindaco sarebbe fuori posto e ridicolizzerebbe chi lo ha scelto», dice Giorgio. Ma solo uno fa un altro nome. Ed è quello aleggiante in molti pensieri reconditi: «Il candidato giusto? Penati!», dice Massimilano Innocenti.
Ma i sì sono tanti. Anche quello di Piefrancesco Majorino, segretario cittadino Ds: «Se avesse un buon programma di riferimento e una squadra molto plurale potrebbe rappresentare una straordinaria chance. Non solo di vincere ma di farlo sostenendo un candidato sindaco autorevole, riconosciuto, libero, laico». Qualcuno fa il realista: «Lasciamo che Veronesi faccia da specchietto per le allodole pur di non continuare a far sedere a Palazzo Marino un seguace di Berlusconi» spiega Cino. E aggiunge Antonio: «Veronesi ci fa vincere le elezioni. È il nostro obiettivo, altrimenti divertiamoci e candidiamo Bugs Bunny». Altri argomentano: «Il candidato sindaco deve avere una visione innovativa, progettuale e aperta, condividere i valori della sinistra, avere capacità di coordinamento democratico. Ma anche essere ben conosciuto dagli elettori e saper attrarre voti in passato andati alla destra. Francamente non riesco a immaginarmi nessuno che abbia queste caratteristiche più di Veronesi» dice Paolo Zinna. Mottini scomoda i ricorsi storici: «Veronesi è un medico. Lo erano anche Bucalossi e Ferrari». E FranzMaria rincara: «Veronesi rappresenta una sfida di stile e di intelligenza che può aiutarci anche ad elaborare schemi di lettura diversa sulla città. Chiediamogli di provocarci con idee nuove e forti».
Il dibattito continua. Anche troppo. Riassume Sulu: «Mi pare che, come al solito, ci facciamo troppa guerra tra di noi e poca al nemico».