Premesso che sono d'accordo che il candidato deve essere scelto dalla base e che è meglio perdere che vincere con Veronesi che non rappresenta la sinistra, vorrei anche proporre una scommessa: con Veronesi vinci le elezioni (vittoria di Pirro, si badi bene) senza si perde (ergo, Moratti). Cosa è meglio? Cornuti o Mazziati?
Spero una smentita dalle urne, ma se consoco abbastanza i milanesi, so come andrà a finire...
Andrea, senza Veronesi NON si perde.
Come ho scritto: me ne rallegro, ma non ci spero tanto. Nel senso, la battaglia che stai conducendo mi sembra giusta e sacrosanta, ma Milano mi è sempre sembrata una causa persa, mi viene quasi voglia di cantare Vincenzo di Fortis al contrario...
A guardare l'home page di Dagospia, si perde eccome.
Con quello lì è un vero miracolo se si prende il 30%.
Io personalmente piuttosto che perdere candido uno di AN, che tanto poi cosa vuoi che faccia se non quello che concorda colla maggioranza che lo sostiene?
Andrea, capisco che sia diffusa la depressione albertiniana. Ma a Milano è cambiato molto: (1) le malefatte della destra hanno spostato il consenso, soprattutto (2) ci sarà una percentuale altissima (35%) di non votanti, noti e profilati. Un candidato che si presenti con un programma innovativo, intelligente e ampiamente condivisibile ha ottime possibilità di vittoria.
Anche Melandri vedo si rammarica, ma con parole che non convincono. A parte che Milano è una piazza strategica e con un valore simbolico enorme su cui tutti siamo d'accordo. Ma forse è proprio il giudicare da un'ottica esclusivamente nazionale che non sta facendo capire i limiti di una candidatura Veronesi.
Ah anche Fo si era espresso sabato a favore dell'oncologo. Giusto per completezza di cronaca visto che qui non era passato.
Bassanini è una candidatura degna e che avrebbe un senso per la sua storia politica. Sempre che lui e chi lo sostiene sia convinto.
Quanto alle primarie come via di uscita dall'impasse, si d'accordo, ma dove sono i candidati?
Alberto,
condivido molto di quello che scrivi, critiche a Veronesi - candidato incluse. Vorrei ma non riesco, invece, ad essere cosi' certo che Milano cambiera' colori.
Sullo specifico, Giorgio Bocca, mi associo a porgere l'altra guancia di fronte a simile giornalista-scrittore
Io l'articolo di Bocca l'ho letto tutto e posso solo condividerlo al 100%.
E' la vittoria dei mediocri.
Come sempre in Italia.
Ma Bassanini non sarebbe "espressione dei partiti"?
Come purtroppo accade spesso, la sinistra (o il centrosinistra, se preferite) si fa male da solo.
Ricordo ancora con rabbia quando alla prima elezione di Albertini, la tesi della sinistra radicale era che Albertini o Fumagalli era lo stesso: si è visto. Ora, dopo dieci anni di duro albertinismo speravo che qualuno avesse meditato, ma così non è ... Ci aspettano dieci anni di Moratti ora?
Scusate, linite mio, ma io 'sta cosa del "centrosinistra masochista, Tafazzi, che si fa male da solo" nun 'a regge 'cchiù. Ma porca puttana, da sempre quello che distingue questi da quelli è il dibattito, il rispetto del dissenso, le lacerazioni interiori che portano a grandi crescite sociali e culturali. Le Grandi Rivoluzioni non sarebbero state Grandi senza discussioni feroci, con le mani pronte sulle impugnature dei coltelli.
Accettare un candidato imposto dal boss (o da due boss, o da tre boss) è roba da lega, da Casa delle libertà, da Alleanza Nazionale. Da questo lato della strada si è rissosi e casinisti. Ma se occorre si sta tutti assieme sorridenti a Piazza San Giovanni. Eccheccazzo.
D'accordo, allora prepariamoci per fare la Grande Rivoluzione ... a Milano.
Io, molto più modestamente, e in attesa della Grande Marcia, preferirei vivere in una Milano amministrata dal centrosinistra, anche se magari il candidato non è stato scelto nel migliore dei modi possibili.
Apis
Il mio sogno ora? Scalfarotto