Beh ,
che dire Rabin...
son passati 10 anni da quando uno sciagurato, un terrorista, un assassino l'ha fatto fuori...
10 anni non son tanti ma sono abbastanza per riuscirne a parlare più lucidamente senza avere davanti agli occhi un immagine idealizzata che buona parte del mondo civile soprattutto al di fuori di Israele ha voluto dargli.
Rivediamone un momento la biografia...
Rabin è stato prima un gran militare per poi diventare statista.
Ancora prima della nascita dello stato entra nel Palmach forze scelte dell'Haganà.
Con la nascita dello stato entra a far parte dell'esercito regolare che servirà fino al 1968 salendo di grado fino a diventare capo di stato maggiore (celebre è la foto nella quale con Dayan e Narkis entra nella città vecchia di Gerusalemme appena conquistata nel 1967).Nel 1968 è ambasciatore negli Stati Uniti per 5 anni.
Nel 1974 quando Golda Meir si dimesse toccò a lui formare un nuovo governo che però non durò a lungo. Dall'84 al '90 è Ministro della Difesa nei 2 governi di coalizione gli anni dell'intifada..
Dal '92 di nuovo al governo comincia l'avvicinamento con l'OLP di Arafat col quale firmerà la Dichiarazione dei Principi e che varrà ai 2 e a Peres il prmio Nobel per la pace.
Inoltre firma un accordo di pace con la Giordania.
Correva l'anno 1994...
Un'anno dopo il 4 novembre pochi spari misero fine alla sua gloriosa vita di uomo, militare e statista.
Un grande e valoroso militare che visto lo spiraglio per la pace l'ha cercata fino all'ultimo giorno della sua vita (infatti è stato assassinato in una manifestazione pacifista nel centro di Tel Aviv).
Ma che dire? Se Rabin non fosse stato ucciso avremmo ora un accordo israelo-palestinese?
Purtroppo la storia non si fa coi se e coi ma comunque secondo me non sarebbe molto diversa la situazione attuale.
Arafat negli anni non si è dimostrato all'altezza di un compito tanto arduo.
Il suo si è dimostrato un doppio gioco.
Ha avuto la possibilità durante il governo Barak di firmare un accordo che avrebbe portato ai palestinesi quanto probabilmente nessun altro offrirà mai loro... ma non ha accettato.
Chissà cosa pensava Rabin da Lassù...quello è l'uomo a cui ho stretto la mano?Quello stesso che ora sta riscatenando le folle contro il mio popolo contro il mio stato?
Abbiamo visto tutti la smorfia che aveva Rabin quando stringeva la mano ad Arafat, si rendeva conto dell'importanza del momento ma sapeva con chi aveva a che fare, il responsabile della morte di centinaia di israeliani palestinesi e non solo... E' stato difficile ma l'ha fatto consapevole delle critiche che avrebbe ricevuto ma consapevole dell'unicità storica di quel momento.
Speriamo che quel passo sia stato solo l'inizio di un avvicinamento tra i 2 popoli che porti al più presto a una pace e alla nascita di uno stato palestinese.
http://www.morasha.it/tesi/brcn/brcn01.html
qui c'è una bella rassegna sul rapporto fra le espressioni politiche e giornalistiche della sinistra e lo Stato d'Israele, inclusa la figura di Rabin.
Peccato che io non riesca più a ritrovare una stupenda intervista di Marcella Emiliani a Rabin, in piena prima intifada, una cosa illuminante, e del tutto contraria sia agli atteggiamenti fallaceschi sia a tante cose che magari uno arriva a pensare ma perché non si è confrontato...
chissà, comunque, magari qualche miglior websurfer della sottoscritta ritrova anche quella...
Un bacione a Giorgia e a tutti,
Carolina
ciao, lo sai che sei fotogenica? sei uno schianto!!!
grazie caro Carlo..e son d nuovo single ;o)
ahahah!pubblicità progresso!