Donazioni d'organi spaziali

In questi giorni sarete venuti a conoscenza dai Media ke si stanno compiendo passi da gigante x quanto riguarda la ricerca sulla costruzione d cuori artificiali, utilissimi poikè in grado d sostituire le donazioni ke, purtroppo, sono sempre scarse rispetto al bisogno contingente degli ospedali. E delle xsone.
I Media hanno anke riferito alcuni dati su quanto noi italiani siamo bravi o cattivi rispetto agli altri stati europei e, in Italia, quanto1regione sia + generosa e mentalmente predisposta eventualmente a donare i propri organi o quelli d1parente prossimo. I dati ufficiali sono quelli ke v riporto pari pari qua sotto ma sono arrabbiata. Sì, sono molto arrabbiata x’ i telegiornali hanno pensato molto d+ a dar la notizia dei nuovi passi ke si stanno compiendo x quanto concerne la ricerca del “cuore artificiale” rispetto a parlare d donazioni e trapianti. Alla fine del servizio, in sordina, quello ke è stato detto è stata1frase del genere “…ma cmq resta ancora importante la donazione d’organi x’ la strada è ancora lunga..”
Ma si può??
Io mi kiedo x’ invece ke pensar SOLO ad esaltare la gente dando queste notizie eclatanti (premature xaltro) nn si pensi ad1adeguata campagna d sensibilizzazione nei confronti delle donazioni poikè in primis il traguardo x qnt riguarda il cuore nn è ancora stato raggiunto..E 2° x’ KAVOLIKKIO nn è solo il cuore l’unico organo vitale donabile.
Sono indignata.
Un argomento d questa portata mi viene passato al telegiornale come la scoperta d1nuovo pianeta ke, x quanto interessante e potenzialmente utile x il futuro, nell’immediato, l’utilizzo della scoperta rimane marginale poikè il pianeta è tuttora lontano e irraggiungibile. E i problemi ke abbiamo sul pianeta Terra nell’immediato, sono invece vicini e raggiungibili purtroppo.
E purtroppo, anke se raggiungessimo il nuovo pianeta (o cuore artificiale) le xsone ke resterebbero sulla Terra con altri problemi sarebbero molte… X cui, forse, sarebbe il caso ke i telegiornali si occupassero d informare la gente e magari (la speranza è l’ultima a morire) sensibilizzarla ed educarla a comportamenti +umani ed immediati ke divertirsi a parlare solo del futuro (x quello c’è già la fantascienza) delegando le soluzioni dei problemi alla scienza.
Cavolo io son ottimista all’estremo, davvero, ma se domani, tocca ferro, avessi1incidente… Cosa dovrei fare? Kiamare Steven Spielberg o il capitano Kirk d Star Trek a risolvere il problema?
I dati del Centro Nazionale Trapianti confermano l'Italia al secondo posto tra le grandi nazioni europee, dopo la Spagna (34,6 donatori per milione di abitanti) e prima di Francia (20,7 donatori pmp), Germania (13,8 donatori pmp) e Regno Unito (12,0 donatori pmp). In crescita anche il numero dei trapianti effettuati, che da 3217 nel 2004 saliranno, secondo le proiezioni, a 3285 nel 2005.
Tra le Regioni, il primo posto per donatori di organi utilizzati spetta, per il primo trimestre 2005, alla Liguria (56,8 per milioni di abitanti), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano, con 43,8, e dal Friuli Venezia Giulia, con 37,7. I dati presentati rivelano tuttavia evidenti differenze tra Nord e Sud Italia: ''Infatti, mentre le donazioni di organi mediamente crescono nel Nord Italia", sottolinea Alessandro Nanni Costa, presidente del Centro Nazionale Trapianti, "nel meridione tendono a diminuire''. In fondo alla classifica delle donazioni di organi Sicilia, Calabria e Puglia, ma anche Lazio e Campania non forniscono dati molto positivi: ''Le regioni italiane che hanno ottenuto i migliori risultati", spiega Costa, "sono intervenute semplicemente sull'organizzazione, ottimizzando le varie fasi che caratterizzano la donazione di organi, dall'accertamento della morte cerebrale agli esami di idoneità. I 34,6 donatori per milione di abitanti della Spagna insomma non sono un'utopia, ma un traguardo raggiungibile compiendo degli interventi mirati''.
È però interessante notare come la Calabria sia la regione italiana in cui si è registrato il maggior calo di opposizioni alle donazioni di organi dal 2004 a oggi. Lo scorso anno, infatti, il 60 per cento della popolazione si rifiutava in vita di donare o di far prelevare gli organi dal corpo di un proprio caro defunto. La proiezione dei dati per il 2005 parla invece di un 28,6 per cento, con un calo quindi del 31,4 per cento. Questa diminuzione è la più netta in assoluto tra tutte le regioni italiane.
Sono alcuni dei dati emersi dalla conferenza stampa di lancio della Campagna nazionale per la donazione e il trapianto di organi 2005, a cura del Ministero della Salute, del Centro Nazionale Trapianti e delle principali associazioni di volontariato del settore. Nonostante il dato positivo, la Calabria resta tuttavia al di sopra della media nazionale delle opposizioni alla donazione (27,2 per cento).