Solo per dire che la notizia non l'ha data Beppe Grillo, ma un utente che commentava un post.
La differenza non mi pare così sottile.
Corretto Gabriele. Grazie della precisazione. La notizia è però fondata e neppure nuova. Se leggi ilpezzo linkato puoi anche leggere l'incredibile difesa di Penati citata nell'articolo linkato, che giustifica il sperpero sostenendo che lo stesso Gavio (che aveva acquistato solo 18 mesi prima a 2 e spiccioli) avrebbe tentato una scalata offrendo 10 a Comune e Provincia per le loro azioni. Una fanfaluca talmente sconcertante che non c'è bisogno di agiungere commenti.
Resta una domanda: perché diavolo Penati si è imbarcato in questa operazione folle, sulla quale già la sua predecessora aveva sputato un bel po' di sangue? Perché si è intestardito, sapendo di non avere una sola buona ragione al mondo (fare cash flow non è una buona ragione) per giustificare un simile esborso di denaro pubblico?
le ipotesi possibili non sono molte e sono tutte inquietanti. Auguriamoci che sulla faccenda non si stendano veli pietosi.
Per come l'avevo letta da un'intervista la spiegazione che Penati da sulla "piccola Iri" è la seguente:
le autostrade in mano ai privati sono un controsenso perché sono attività a basso rischio imprenditoriale e profitto garantito, con concorrenza pressoché nulla e senza benefici per il pubblico in termini di abbassamento delle tariffe o miglioramento del servizio. Ricevendo in eredità dalla precedente gestione le quote nella Serravalle e una situazione turbolenta, abbiamo valutato che acquistare il controllo dell'intera proprietà fosse l'operazione più sensata e anche conveniente dal punto di vista economico.
Prendendola letteralmente questa spiegazione, oltre a suonare abbastanza logica e avere un'eco Grilliano (l'acquisizione di Autostrade da parte di Benetton è uno dei suoi cavalli di battaglia) e se vogliamo leggermente anti-prodiano, per un vecchio statalista come me non può non toccare qualche corda.
Se presa alla lettera. Poi sono convinto anch'io che ci siano pure altre motivazioni sottotraccia. In generale per esempio il tentativo di dare peso a un'istituzione secondaria come la Provincia per avere più peso contrattuale nei confronti di regione e comune e qui bisogna effettivamente sapere per quali scopi la provincia si sottopone a questo programma di "rafforzamento muscolare".
ciao
Cosa sta accadendo alla Provincia di Milano ? proliferano in maniera straordinaria consulenze di ogni genere( per gli amici degli amici )...ognuno per la sua parrocchietta e, pensare che un tempo la Provincia veniva considerata un Ente inutile da abrogare...poi insieme agli altri Enti Locali ( con la riforma Bassanini ) si sono liberati di migliaia di lavoratori( ex A.T.A EELL) scaricati allo Stato a costo zero che oggi non vedono rispettati i propri diritti nonostante migliaia di sentenze positive nei ricorsi.
Perchè dobbiamo assistere ad un utilizzo di questa Istituzione locale, soltanto per un utilizzo propagandistico, come ad esempio per il bivacco degli occupanti di Via Lecco ?
Antonio: tutto quello che vuoi, anche io sono statalista. Giusto che le strade siano pubbliche, sbagliato che lo diventino sperperando pubblico denaro.
La faccenda si configura così:
1) Gavio compra le azioni a 2 e spiccioli
2) Gavio dichiara di volerle vendere
2) Penati le fa valutare a Banca Intesa che dà u n valore di 5-5,5
3) Penati sostiene che tutt'a un tratto Gavio ha cambiato idea, ovvero ha deciso di scalare la Serravalle e ha offerto 10 a Comune e Provincia.
4) Penati fa fare un'altra valutazione all'advisor di Ricucci che spara 8,8
5) Bersani telefona a Gavio e lo rassicura che l'affare si farà
6) Penati si trova con Gavio (che ricambia idea e ridecide di vendere) e gli offre 8,8 (che la provincia non ha)
7) Gavio incassa la differenza tra 2 e pochi e 8,8 e noi la paghiamo
Ora, se tutta questa vicenda non è sconcertante, io sono un tram. Lo è a maggior ragione se si considera che anche la precedente giunta, di destra, ha messo in ballo l'iradiddio per accaparrarsi la stessa autostrada.
A costo di essere accusato di dietrologia, mi passa per la capa che ci sia sotto un accordo precedente, a fronte di un favore da parte di Gavio, che non è dato di sapere. Brutta storia.
penati è solo un affarista a cui piace stare sui giornali.
Eh, già. Io questa storia la conosco mooolto, ma mooolto bene, visto che sulle carte di Serravalle e sul fatidico 29 luglio del "colpaccio di Penati" ci ho passato l'estate... mi limito a linkare una mia agenzia, variamente ripresa dalla stampa: http://www.maxbruschi.it/ras.php?id=76
Quando mi sono insediato a palazzo Isimbardi il gruppo di Marcellino Gavio stava mettendo in atto una scalata alla società Serravalle senza precedenti. Tra il 2002 e il 2004 aveva rastrellato circa 40 milioni di azioni, passando dal 6 al 28 per cento. Con l’appoggio della precedente giunta provinciale di Centro destra, inoltre, aveva ottenuto una modifica dello statuto che rendeva possibile la scalata. I soci pubblici infatti, con la variazione statutaria, potevano vendere il totale delle loro quote e non solo il 40 per cento di queste, come si prevedeva in precedenza .
Quando sono stato eletto alla presidenza della Provincia il quadro era questo: Gavio possedeva il 28 per cento delle azioni, era intenzionato a continuare la scalata e gli mancava un soffio per raggiungere il 33 per cento necessario a esercitare il blocco in assemblea. Ho da subito contrastato questa iniziativa esercitando il diritto di prelazione riservato agli enti pubblici acquistando poco più dell’1 per cento delle azioni dall’Autorità portuale di Genova.
Successivamente nel dicembre del 2004, la maggioranza di Centro sinistra del consiglio provinciale diede mandato alla giunta con un atto di indirizzo del consiglio di operare per garantire alla Provincia il controllo pubblico della società. Forte di questa scelta tra marzo e la metà del luglio scorso ho incalzato il Comune perché vendesse alla Provincia la sua quota arrivando ad offrire al sindaco Albertini 270 milioni di euro per il suo 18,6 per cento della società, una cifra pari a 8,3 euro ad azione. Se il Comune avesse accettato di aprire la trattativa a questa cifra si sarebbe potuto aggiungere un premio di maggioranza. L’operazione si sarebbe così conclusa con un prezzo maggiore di quello pagato a Gavio e il denaro sarebbe rimasto ai milanesi. La risposta è stata rinviata al mittente perché, come dichiarò Albertini stesso, il Comune non avrebbe mai venduto alla Provincia, mentre era disponibile a mettere all’asta la propria quota. Nello steso periodo ho scritto a tutti i soci di Serravalle manifestando l’interesse ad acquisire le loro azioni. Al Comune di Milano ho formulato una richiesta più pressante proponendo un incontro per definire le modalità dell’acquisto: anche questa richiesta è rimasta lettera morta. L’unico socio che ha risposto dichiarandosi disponibile alla vendita delle proprie azioni è stato il gruppo Gavio. L’operazione di acquisto si è concretizzata e il prezzo è stato fissato in 6,76 euro ad azione, più il 30 per cento del premio di maggioranza. Una cifra in perfetta linea con il mercato, come dimostra l’ultima transazione in Serravalle: la Provincia di Pavia infatti ha venduto una piccola quota a Gavio a 7,05 euro per azione e non c’era in gioco alcun premio di maggioranza. L’acquisto delle azioni dunque ci ha garantito di mantenere la società centrale per lo sviluppo delle infrastrutture milanesi sotto il controllo pubblico e di evitarne la scalata. Ma non solo. L’operazione ha valorizzato un patrimonio pubblico: se ad oggi si vendesse l’intero pacchetto azionario della Provincia di Milano si ricaverebbe più del doppio di quanto pagato per entrare in possesso di tutte quelle azioni Ma c’è di più. L’operazione porta benefici concreti ai cittadini. Già nel 2006 arriveranno da Serravalle utili di circa 13- 15 milioni di euro, una cifra importante, che sarà investita in attività culturali e sociali. Con questa operazione abbiamo garantito il controllo pubblico di una società centrale per i progetti di sviluppo delle reti di mobilità del Milanese e ci siamo assicurati la possibilità di indirizzare tali progetti all’interesse pubblico e non, come avrebbe fatto un privato, al mero profitto. Tutto questo senza avere impegnato un centesimo del bilancio corrente della Provincia e tutto questo mentre il sindaco Albertini privatizzava Aem e Sea ed era intenzionato a fare lo stesso con Serravalle.
Rivendico per l’amministrazione provinciale il merito di un’operazione in controtendenza, che ha valorizzato il patrimonio pubblico contrastando le mire del Gruppo Gavio su una società strategica per l’area milanese.
Cosa avrebbero detto i frequentatori di Onemoreblog se avessi lasciato scalare la società a Gavio, che ne sarebbe divenuto il padrone in grado di condizionare le scelte sulle infrastrutture e avessi in questo modo lasciato che si svalorizzassero le quote pubbliche? Le forze dell’Unione che sostengono la mia amministrazione provinciale hanno approvato all’unanimità quell’operazione essendo coerente con gli impegni programmatici che insieme ci eravamo assunti con gli elettori che, tra gli altri, prevedevano una forte presenza pubblica non solo nel settore delle infrastrutture ma anche in quello della gestione del ciclo integrato delle acque, altra operazione in controtendenza rispetto alla volontà del centro destra e di Albertini di privatizzare, mentre noi abbiamo realizzato un’azienda pubblica unica per la gestione del ciclo integrato delle acqua per il resto della provincia. Ritengo che il nostro impegno rispetto all’ubriacatura delle privatizzazioni talvolta fatta in fretta e furia dal centro destra milanese, come è evidente nel caso di Sea in cui è il Comune a rincorrere i privati perché concorrano cercando di modificare l’offerta per convincerli, sia quello di recuperare quello spirito che fa riferimento al socialismo municipale solidaristico, che ha fatto si che a Milano si realizzassero grandi imprese pubbliche, come Aem e che fu il motore che spinse tanti enti pubblici da Milano a Pavia a Genova a costituire una società pubblica per la realizzazione dell’autostrada Serravalle che collegasse Milano al porto di Genova. E per questo non mi convince chi direttamente o indirettamente spinge oggi gli enti pubblici a disfarsi di quelle partecipazioni, che sono patrimonio di tutti i cittadini e sono il risultato di un’idea di politica pubblica lungimirante.
Infine trovo curioso, a fronte del fallimento della politica delle privatizzazioni di Albertini (di cui Aem e Sea sono esempio) che anziché riconoscere uno sforzo chiaro e trasparente per il governo pubblico di un importante settore quale è quello delle infrastrutture, della gestione delle acque e del territorio, sforzo in cui l’amministrazione provinciale è impegnata, si prenda per buona la propaganda del Centro destra che, per coprire i suoi fallimenti, getta discredito sulle nostre azioni di governo per arrivare a chiedere le mie dimissioni.
Porgo i miei saluti a tutti i frequentatori di Onemoreblog. I loro interventi mi hanno dato l’occasione di chiarire la posizione della istituzione che rappresento sulla Serravalle.
Filippo Penati
Presidente della Provincia di Milano
Caro Presidente Penati... "mi consenta" due rettifichine piccine picciò... Di cui come ovvio (ma Lei che mi conosce bene queste cose le sa) ho parecchie pezze giustificative. Di grazia, chi è che avrebbe modificato lo Statuto rendendo possibile la scalata del privato? La giunta di centrodestra o non... "tattarattà"... la Sua amministrazione, votando una modifica allo Statuto di Serravalle (a proposito, senza passare dal Consiglio provinciale...) che toglieva il vincolo grazie al quale NESSUN PRIVATO POTEVA DETENERE LA MAGGIORANZA DELLE AZIONI, e che solo questa modifica avrebbe potuto consentire una scalata di Gavio? Due, (e mi limito alle prime righe...) si ricorda o non si ricorda, che la prelazione sulle azioni dei portuali di Genova la Sua amministrazione l'ha potuta esercitare grazie a un emendamento dell'opposizione, perché vi eravate "dimenticati" lo stanziamento?
Ossequi...
Max Bruschi, vicecapogruppo di Forza Italia alla Provincia di Milano
caro Max fai confusione tra diverse modifiche dello statuto di serravalle.Gavio passa dal 6& al 28%tra il 2002 e il 2004. La modifica statutaria a cui faccio riferimento e che gli consente questa scalata avviene in quel periodo, se non ricordo male, nella primavera/estate 2003. Avviene quindi con l'appoggio dell'amministrazione provinciale di centro destra.Confermo, invece, la collaborazione delle minoranze del Consiglio Provinciale circa l'acquisto delle azioni dell'autorità portuale di Genova.
Premettiamo un ringraziamento a Filippo Penati per la partecipazione, anche se dispiace dover rimarcare che al cittadino di centrosinistra occorre finire sulla prima pagina de Il Giornale della famiglia Berlusconi per avere risposta. Due considerazioni generali sul suo intervento:
1) Al di là di tutto quel che ne è seguito, è sconcertante che un esborso - quantomeno discutibile - come quello per la Serravalle, sia stato effettuato perché "Albertini non ha risposto a una lettera" (che Albertini nega di aver ricevuto). Sembra una farsa, purtroppo è la dura realtà. Anziché discutere su massimi sistemi, meriti e strategie, il presidente della Provincia e il sindaco di Milano non riescono a mettersi d'accordo sull'esistenza o meno di un documento che vale centinaia di milioni pubblici.
2) Mirare alla gestione pubblica dei servizi è - per l'elettore di centro sinistra - una strategia condivisibile, sempreché non sia perseguita scendendo a compromessi inaccettabili con i sani principi che distinguono la sinistra dalla destra. E' inutile stare qui a dibattere faccende che di questi tempi riempiono le pagine dei giornali, ma se la gestione pubblica deve essere perseguita a qualunque costo (leggi: finanza creativa, consulenti inquietanti, cifre milionarie che ballettano, battibecchi di basso profilo, eccetera), ecco che - come in questo caso - tutto diventa immediatamente molto meno - o per nulla - condivisibile.
Quanto ai dettagli - che sono comunque discutibili, visto che da parecchi tempo se ne discute - lasciamo ai lettori-elettori il giudizio.
Ovvero, caro Filippo, fai riferimento a una "scalata" dove le amministrazioni del centrosinistra vendevano a don Marcellino a 2 euro le azioni che poi gli hai ricomprato a quasi 9. Scalata contrastata solo dalla Giunta Colli, che comprava azioni con l'allora opposizione di centrosinistra che parlava di denaro sprecato (il tuo ufficio stampa dovrebbe avere un ampio archivio... altrimenti sarebbe un onore procurarglielo. Il punto è un altro: per quante azioni rastrellasse Gavio, non avrebbe mai potuto ottenere il controllo della Società arrivando al 50% + 1 delle azioni. Ciò è stato reso possibile dalla modifica statutaria che hai promosso tu... o sbaglio?
Bruschi perchè non iscrivi Penati al tuo partito?
Naaa, mi diverto troppo a fargli opposizione. E poi, l'amministratore pubblico più scavezzacollo del centrodestra non sfiorerebbe mai i vertici funambolici toccati da Penati.
veramente il magister ludi è silvio.
i nostri del centrosinistra sono dei bambini idioti, in confronto all'imbroglione maximo.
(a roma si dice "confondere la merda con la cioccolata")
Solo una precisazione Alberto, Albertini non dichiara affatto di non aver ricevuto la lettera, cosa che sarebbe d'altronde insostenibile, dichiara di averla ricevuta, ma che in quella lettera non c'era il prezzo offerto, accusa peraltro risibile perchè sarebbe bastato dire, grazie Penati sono interessato,fammi sapere quanto offri.
Secondo me Albertini voleva vendere, voleva vendere a un privato, quel privato era Gavio, gli è andata male.
interessante a proposito del commento di penati sul prezzo questo articolo dal corriere
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/02/intercettazioni.shtml
il commento di fiano è risibile quanto quello di albertini. l'offerta c'era o non c'era? allora, se non c'era, forse penati avrebbe anche potuto agire in modo istituzionale, ovvero chiedere pubblicamente spiegazioni ad albertini, eccetera eccetera. invece ha comprato una cosa a un prezzo sconsiderato, deiso da un consulente di unipol e di ricucci (sulla professionalità non si scherza).
signori politici, spero che abbiate letto tutti la pagina di staino sull'unità di domenica. se non l'avete letta andatevela a leggere e imparatela a memoria.
Lele: non facciamo il gioco delle tre tavolette. Come dice Rosa qui sopra, se un presidente di Provincia vuole davvero comprare una cosa messa in vendita dal sindaco, credo che abbia tutti gli strumenti per farlo, anche se quel sindaco è un ometo frustrato e capriccioso ("a te non la vendo perché non sei mo amico, tiè").
Ma non è questo che conta. In tutto il suo lungo, arzigogolato, avvitato - e pure un bel po' demagogico - intervento, Penati non risponde alla domanda principale: perché ha pagato 9 quello che costava 5. A leggere bene la spiegazione non si trova (sempre che non si voglia considerare soddisfacente la faccenda della quota venduta dalla provincia di Pavia, che soddisfacente non è). Questa mancanza di spiegazioni - arricchita dall'innominabile nome di Guido Roberto Vitale - rende fosco lo scenario.
E tutti voi lo sapete molto bene.
fiano ma che dici!!!
Io non ci capisco niente di finanza creativa e di inguacchi, però anche se Penati ha comprato a 5 e ha venduto a 9 sto dalla sua parte, perchè ha detto che investirà in cultura e cose utili alla collettività. Questa è la cosa importante di questi tempi. Il centrodestra getta discredito sul centrosinistra e intanto taglia, e taglia, e taglia...
Voglio illudermi che Penati abbia sbagliato in buona fede. Sbagliare è umano. Se in cuor suo, pur avendo sbagliato, crede di avere agito nell'interesse della collettività, questo è già lodevole. Il centrodestra non ammette mai di sbagliare. E quando sbagliano e lo ammettono è per dire che è sempre colpa nostra.
Comunque non tenete conto della mia opinione, perchè tanto io di finanza creativa non me ne intendo.
Prescindendo dalla tenera "naivete" di Ottavia, mi complimento per il dibattito di altissimo livello critico. E pensare che vi sono mummie egizie che pensano ai blog come a ritrovi di sfigati adolescenti! :)
Mi pare una discussione un po' oziosa. Solo il tempo ci dirà chi ha ragione. Penati ha rischiato investendo in una autostrada, che si è pubblicamente impegnato a rivendere, collocando in borsa le azioni della Serravalle. Se da questa operazione porterà a casa più soldi di quelli impegnati, avrà fatto bingo ottenendo un duplice risultato: controllo delle autostrade milanesi e risorse per nuovi investimenti (dice in cultura e trasporti). Niente male in tempi di vacche magre e di disimpegno del pubblico. In quel caso onore al coraggio dell'amministratore di sinistra che si è esposto al ludibrio dell'ideologia liberista. Se invece porterà a casa meno di quello che ha speso, avrà sbagliato e avrebbe fatto bene a vendere tutto ai privati; loro sì che sanno cosa fare per la mobilità milanese: aumentare le tariffe con il consenso del Governo berlusconiano (è il gentile regalo del 2006, ce lo siamo già dimenticato?).
secondo me qui chi deve mandatoriamente dare le dimissioni, ovviamente nel caso di sconfitta elettorale che non ci auguriamo, sono gli esponenti partitici del centrosinistra milanese a livello cittadino almeno, più che non provinciale o regionale. perché se perdono pure nel 2006, si può dire che sia l'ennesima volta, e dopo è inutile che dichiarino che Ferrante o chi per lui incontri i cittadini... farebbero meglio a dire che incontrano i sudditi proprio come è con il centrodestra! Il resto, su Serravalle, scandali o meno & co., mi pare sia stato detto dagli esponenti politici coinvolti.
Carolina
Fabrizio: non mi pare oziosa. Le istanze sono chiare, le risposte anche. Rispetto a quanto dici, non renderei molto onore all'uomo di sinistra che compra per rivendere e vince. perché ha scommesso coi quattrini miei coi quali semmai vorrei essere io a scommetere. per questo le sparate sui colossali guadagni - più o meno possibili - mi lasciano del tutto indifferente. Anzi, per dirla tutta mi fanno anche un po' girare i coglioni.
Alberto: non ti capisco. Se le istituzioni possiedono società di servizi pubblici è inevitabile che usino le regole del mercato. Possono svendere, fare cassa, e usare quei soldi per asfaltare le strade come ha fatto il nostro Comune (togliere dal patrimonio e mettere nella spesa corrente). Oppure scommettere su un progetto di interesse pubblico (il controllo delle tangenziali milanesi) e magari portare a casa qualche risorse per investimenti veri, in cultura e in trasporti pubblici (valorizzare il patrimonio). Io preferisco il secondo. Tu preferisci il primo?
Si parla molto della Provincia...si parla, si parla ma, una volta non era fra gli Enti inutili da abolire o da sostituire con le " Città mtropolitane " ? ma più che parlare e parlare vedo anche molti sprechi ed un utilizzo clientelare della poltroncina ottenuta facendo credere che la conquista di Milano era una importante e preziosa conquista...preziosa per chi ? ma i viaggi a Porto Alegre in comitiva a spese dei contribuente a me fanno soltanto inc...re, scusate il qualunquismo ( di sinistra naturalmente ).
Ma si vede proprio che di finanza ci capite poco!
Se una società la vogliono in tanti il suo prezzo sarà alto, se non la vuole nessuno sarà basso. Ma sapete quanti sono i dividenti di Serravalle: se non mi sbaglio un economista parlava di oltre 30.000.000,00 di euro. Perchè questi soldi dovevano finire nelle tasche di Gavio e non essere investiti in cultura (o mobilità?) come dice Penati? Bisognerà poi vedere se lo farà veramente. ma questo è un altro paio di maniche.
Uno dei temi qualificanti della nostra sinistra è sempre stato quello del controllo pubblico delle infrastrutture. Penati ha comprato, ha dei piani, vediamo cosa farà. Intanto ha comprato un'autostrada, non una friggitrice; l'autostrada è l'equivalente dell'antica gallina dalle uova d'oro.
Personalmente evito di fare l'economista, evito anche di cercare lo scandalo ad ogni costo, anche se fa tendenza.
Per come la penso, lo stato dovrebbe essere l'unico proprietario di tutti i tipi di infrastruttura, lasciando ai privati il resto.
Il nostro governello vende pure le spiagge; Penati invece fa' scandalo perché riporta "a casa" un'autostrada. A questo punto è in debito con noi di servizi che prima non poteva darci.
L'istituzione oggi più ridicola e inutile è il Comune di Milano, che potrebbe essere sostituito dalle Municipalità all'interno di una struttura provinciale. Il mondo cambia, cresce. Facciamo sì di accorgercene, ogni tanto.
per Rosa Bianchi : il mio commento non so se sia risibile, ma è vero, Albertini, come tutti gli altri soci pubblici di serravalle, riceve una lettera formale, protocollata dal Presidente Penati, con una proposta di acquisto delle azioni; qualcuno risponde, Albertini no. Perchè ? Io gliel'ho chiesto formalmente, lui non mi ha mai risposto, non ha risposto neanche al capogruppo di Forza Italia in comune. Facciamo 3 ipotesi: Albertini non voleva vendere, perchè voleva mantenere tramite l'accordo con la Provincia, il controllo di Serravalle; perchè non prende carta e penna e non lo dice ?
Seconda ipotesi, Albertini vuole vendere, ma vuole chiarire il prezzo, forse vuole tirare sul prezzo, legittimamente; perchè non lo dice, perchè non lo mette nero su bianco ? Terza ipotesi Albertini non vuole vendere a Penati, x motivi vari, x non accrescerne il potere etc. etc...., perché non vende a qualcun'altro ?
La mia ipotesi, è che Albertini, così come dichiarato più e più volte, intendesse vendere. E basta.
Però al miglior offerente, a prescindere dalla natura pubblica o privata di chi comprava. Questo è ciò che fondamentalmente divide l'opzione Albertini da quella Penati. Per me ovviamente.
Massimo chi sei, il PR di Penati? Scherzi a parte, la grande Milano è una follia che solo Penati e i suoi fan sognano, per fame insaziabile di potere e poltrone. La Provincia inutile che si cresce, rafforza, prende potere e fagocita il Comune. L'acquisto della Serravalle è perfettamente inscrivibile in questo disegno egemonico. Sull'acquisto do ragione ad Alberto qualche post prima di questo: va bene la gestione pubblica, ma se viene al doppio del valore del bene acquistato, con un indebitamento colossale, allora è meglio la gestione privata. Sulle promesse di Penati, scusa ma proprio non ci credo finché non vedo. Non esiste un progetto, esistono solo chiacchiere.
Non che sia poco importante quello che è stato discusso e argomentato, ma la cittadinanza milanese (e probabilmente pure quella lombarda) è allo stremo da queste baruffe della politica.
Pensare che il signor Penati sia un delinquente patentato e un arrivista camuffato con gl’ideali della Sinistra per mantenere il suo posto di lavoro (bello l’eufemismo, vero?), mi sembra un’accusa gratuita ed emotiva.
Pensare che il signor Penati sia un abile governatore dell’ente pubblico che presiede e un esemplare riferimento del buon governo, mi sembra un elogio demagogico e tipicamente elettorale.
E’ un po’ vittima e un po’ carnefice di se stesso, mescolato anche lui nel torpido dei valori etici e morali che distingue recentemente gli uomini della Destra e della Sinistra, nei dialoghi preparatori alle prossime elezioni 2006.
Ho imparato dalla vita, che quando ci si giustifica dichiarando di aver dimostrata ragione a un richiamo ricevuto, la piena ragione comunque non c’è.
Penati non deve aver peccato di “destrismo” in questa vicenda, destreggiandosi con i falchetti e i condor della finanza, ma nell’operazione economico politica svolta deve aver peccato di una leggerezza di lungimiranza e di fiducia che avrebbe meglio fatto a prevenire.
C’è anche da domandarsi quanto il signor Penati non sia libero e autonomo nella sua posizione, di sbagliare e di lungimirare a suo piacimento. Ripeto: fesso non è, geniale non è, ma è una persona normale, e come un buon padre di famiglia, certe situazioni sa che deve evitarle. Colpa sua o colpa di chi? La risposta che si vorrebbe sentire nello slalom delle accuse e delle difese, è comunque una: che non siano i lombardi della provincia milanese ad aver pagato per davvero. Non sarebbe umano l’errore, ma imperdonabile, con un riflesso di sfiducia all’entourage completo della Sinistra. Saranno tempi cupi per la politica, ma non si immagina tra i politici, che brutti che sono oramai i tempi per molti, moltissimi italiani.
Angelo Errico
Oddìo...non ci capisco sempre niente, però devo dire: bello l'intervento di Angelo Errico!
Ma Penati non risponde
- perchè ha comprato a 8 invece che a 5? solo perchè gavio voleva scalare?
- crede esista quella storpiatura che chiamano finanza "etica"?
- perchè ha scelto Vitale (advisor di Ricucci..)?
ho sentito a radio popolare mezz'ora fa un giro di nefandezze (sospette ma anche accertate dai magistrati) sul giro Ricucci - Magiste - Alpine...lussemburgo... traffico di armi...
Per Daniele Zannoni:
sì, sono il PR di Penati, anche se lui non lo sa ancora... :-)
A parte gli scherzi, un'autostrada non è un "bene" qualunque, non ha un valore statico e predefinito; è una macchina da soldi.
Se Penati ha fatto qualcosa di sbagliato, non è stato certo comprare l'autostrada e nemmeno al prezzo che l'ha pagata.
Per quanto riguarda chi fa gli interventi ad effetto, con parolacce ed altro, gli consiglio di votare forza italia. Abbia il coraggio di andare dov'è il suo posto.
Baci ed abbracci.
Ma perchè nessuno ricorda che Gavio diventa così forte dentro Serravalle grazie alla gestione Ombretta Colli?
La decisione di Penati (meglio, dell'intera coalizione che governa la Provincia!)è trasparente, pubblica, dichiarata e, conseguentemente, discutibile.
Che si doveva fare per scongiurare la scalata di Serravalle da parte di un (uno!) privato?
Il comportamento di Albertini è stato limpido? Perchè non credere che pur di far cassa avrebbe venduto a Gavio?
O crediamo davvero che Berlusconi non sapesse degli affari del proprio fratello con i decoder?
Decidiamoci.