1sabato pomeriggio a Milano

Son 4 giorni ke son tappata in casa malata. Ho voglia d uscire. E’ sabato.
Nn è necessario il caldo, è solo sufficiente il sole.
X anni andavo almeno ogni sabato pomeriggio a studiare alla biblioteca del parco Sempione. Prendevo libri, evidenziatori colorati, caramelle alla frutta e via. Kiavi nel cruscotto e in 12 minuti ero davanti all’entrata del parco Sempione.
Tutti quelli ke nn venivano in bici o col motorino parkeggiavano dove parkeggiavo io. Esattamente davanti all’entrata dell’Old Fashion, celebre discoteca d Milano ke rappresenta (già il nome dice tutto) 1certa Milano: la Milano commerciale, discotecara, alla moda, la Milano dove i VIP entrano subito e dove i comuni ragazzi, in genere d provincia, assetati d quello ke pensano essere il bello d questa città, fanno la fila all’ingresso, rumorosamente, telefonini alla mano, gridando con le braccia alzate nomi d PR o d personaggi + o - famosi d cui dicono d’essere amici.
Ecco, io passo lì davanti alle 14.30 d un banale mercoledì, o anke d 1 sabato, e c’è silenzio. Si respira il silenzio.
Si sentono i rumori del Parco, di qualke cestino d bicicletta che sballottola x’ la donna ke pedala ha + fretta del solito.
C’è qualke ragazzo ke fa jogging in tuta da ginnastica e auricolari alle orekkie. E io proseguo la mia camminata verso la biblioteca.
Lascio subito alla mia sinistra 1 altro locale milanese, il Just Cavalli, ank’esso straordinariamente silenzioso data l’ora insolita e, pestando qualke foglia verde-marrone caduta sul sentiero, do 1 calcetto ad 1 delle numerose castagne matte rotolate sul viale.
E, d’improvviso, dall’iniziale percorso alberato e boscoso si vede sbucare fuori la biblioteca in cima ad 1 collinetta. E’ tondeggiante e ricoperta d verde, ma nn faccio in tempo a vederla ke il mio okkio è catturato da altro.
D colpo, da ke si era coperti dagli alberi, c si ritrova in 1 zona completamente aperta, estesa, dove alla sinistra v’è l’Arco della Pace e a destra il Castello Sforzesco.
T senti quasi al centro del mondo, sorridi e vedi ragazzi spensierati ke giocano a basket. Esattamente sotto la biblioteca. Beati loro ke giocano. Ma anke beata me ke posso studiare in 1 luogo del genere. E salendo le scale ke conducono alla biblioteca 1 spiazzo si apre e già senti la Milano giovane, studiosa e acculturata ke t chiama, ke pulsa e ke vuole vivere.
No. Sabato nn posso proprio rimanere a casa.