«La decisione di Bobo Craxi e dei tanti socialisti che con lui hanno deciso di stare nell’Unione è di grande rilievo politico: coloro che credono nei principi del socialismo riformista sono ora tornati alla loro collocazione naturale». A questo commento di Piero fassino, detta ieri nel corso di un dibattito sul "riformismo" a cui partecipava anche l'autocandidato ministro Bobo Craxi, pare che la commozione sia stata generale per questi bravi «compagni che tornano a casa». Resta solo un piccolo aspetto, certo assolutamente marginale rispetto alle importanti faccende "riformiste", che è stato trascurato (forse a causa della "grande commozione" che serpeggiava in sala al segretario dei DS è uscito di mente). Magari chissà, la prossima volta, con calma, si potrebbe anche provare a metterlo sul tavolo questo dettaglio, tra un "riformismo" e l'altro, un'autocandidatura al ministrero e una controfferta di sottosegretariato, tipo: «Bobo, d' un po', ma i soldi che fine hanno fatto?»l'elenco completo della refurtiva si trova nella spassosissima "ad hammamet" di paolo rossi ;-))
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