Grandi lotte e piccole violenze
di Piero Sansonetti
Ieri era la giornata del “marzo francese”. Le notizie che ci arrivano da Parigi sono molto importanti e fanno pensare alla nascita di un movimento di lotta, esteso, che si contrappone alla deriva di destra che stanno prendendo quasi tutti i governi europei. E’ un movimento costruito dai giovani, dagli studenti, i quali capiscono che l’idea della “precarizzazione” del lavoro - e cioè l’unica idea di una qualche consistenza che le classi dominanti hanno partorito, in Occidente, nell’ultimo decennio, per affrontare la crisi dell’economia e della società - è una idea che non guarda al futuro, ma al presente, che non guarda agli interessi generali ma esclusivamente agli interessi dell’impresa, che non contiene nessun progetto, ma solo scarica sui giovani, e sulle future generazione, il fallimento di un ceto politico, intellettuale e industriale.
Sarà solo una suggestione, un fatto simbolico: ma che la Sorbona venga occupata dagli studenti quasi 40 anni dopo il mitico maggio - e cioè quel mese che cambiò la “testa” a tutta una generazione, in tutto il mondo - ha un suo valore. L’ha capito, del resto, anche il ministro Sarkozy, che ha voluto subito imitare De Gaulle, e ha mostrato i pugni e la mascella.
Purtroppo, mentre in redazione discutevamo di queste cose, e progettavamo il giornale di oggi con spirito ”francese“, sono arrivate le notizie da Milano, e sono pessime e cupe notizie. I fascisti - stile nazi - alleati di Berlusconi e Fini, hanno sfilato con i saluti nazisti e dichiarando il loro orgoglio di essere hitleriani; e poi quei duecento giovani, con le bandiere rosse e pochissimo cervello in testa, che hanno messo a ferro e fuoco la città, hanno commesso gesti di violenza inaccettabili, e stupidi, e inutili, e gravissimi, hanno spaventato la gente, hanno offerto il destro - si dice così - alla destra per cercare una molto pasticciata controffensiva, dopo le giornate difficili degli scandali (lo spionaggio storaciano, i guai inglesi di Berlusconi per le mazzette a Mills, il maxiscandalo, roba di miliardi, che sta travolgendo il capo dell’Udc di Casini). La destra ha esultato di fronte agli incidenti milanesi. Ha intravisto una via d’uscita ai suoi guai.
Lasciamo stare, per oggi, la discussione - che è assai complessa, e dovremo riprendere - sulla scelta della nonviolenza, che molti di noi condividono, qualcuno non condivide, qualcun altro vorrebbe accettarla con alcuni distinguo e differenze, e punti critici. Fermiamoci a un problema più semplice, e facile da risolvere: oggi, in Europa, sotto qualunque punto di vista vogliamo esaminare la questione, l’uso della violenza nella lotta politica è sbagliato, inutile, sciocco, illegittimo e controproducente. Poi se trovate altri aggettivi adeguati metteteceli voi. E questa non può essere una semplice affermazione di scuola: deve servirci a costruire, nei prossimi mesi, e specialmente in vista della formazione di un governo di centrosinistra, una rete molto vasta di lotte, di conflitti di massa, che sappiano mettere al centro - come sta avvenendo in Francia - e i temi fondamentali della società futura, e buttare fuori dal finestrino ciò che resta della vecchia ideologia della violenza “eroica” e purificante
les enfants de Sansonetti. quoto al 100%.
Carolina
Anche in Francia ieri sera i fascisti sono scesi in piazza a scontrarsi contro i giovani in lotta. Una risposta concreta del coverno Villepin dopo tanti "io ascolto chi manifesta ma anche chi NON manifesta?" boh...