Una storia pulita
di Furio Colombo
L’Italia ha avuto fortuna. Dopo lo spettacolo si è fatta strada la realtà. La grande ipocrisia era di raccomandare un «Presidente di tutti» che in realtà fosse figlio di nessuno. Il requisito richiesto, se procedete al disboscamento di foreste di retorica e di barricate di luoghi comuni, è che compaia un personaggio glaciale ed equidistante, senza emozioni che non siano di cerimonia e senza convinzioni proprie che - alcuni pensano - contrastano col protocollo. La dote apprezzata è una serena ed equidistante indifferenza, garante di qualunque Costituzione.
L’Italia, ha avuto fortuna. È stata rappresentata da Ciampi durante l’attraversamento di uno dei suoi periodi peggiori. La diversità umana e morale di Carlo Azeglio Ciampi, la sua ostinazione a rappresentare l’Italia della legalità e della normalità, è sempre stata chiara agli occhi degli italiani. Ha mantenuto un punto fermo di riferimento, fra crolli e slavine.
Fra fascisti di ritorno cercati e chiamati uno per uno nelle liste elettorali dal leader dell’ex maggioranza, e leghisti antemarcia come Borghezio, Calderoli, Gentilini, che avrebbero, da soli, screditato il Paese in Europa per un lungo periodo.
L’Italia ha avuto fortuna, oggi, con la elezione del nuovo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è e sarà il Presidente di tutti proprio perché è qualcuno, con una vita, un passato personale, la presenza visibile, continua, nota a tutti e rispettata da tutti, nella storia italiana.
Di quella storia Giorgio Napolitano è un protagonista noto nel mondo. Quando, negli anni Settanta, durante la presidenza Carter (e mentre Richard Gardner era il non dimenticato ambasciatore Usa in Italia) Napolitano è venuto a New York, c’è stato il primo incontro tra un dirigente comunista italiano e l’ambasciatore alle Nazioni Unite Andrew Young, che aveva il rango di ministro nel gabinetto Carter. È seguito l’invito al «Council on Foreign Relations», alla «Foreign Policy Association», tutti luoghi in cui sostano ex diplomatici e futuri Segretari di Stato della politica americana democratica e repubblicana, liberal e conservatrice, con David Rockefeller sempre presente e ascoltatore attento.
La barriera della diffidenza e del sospetto verso la sinistra italiana è caduta, in America, prima della caduta dell’«impero del male», grazie a presidenti come Carter, ambasciatori come Gardner. E politici italiani accorti, informati, attenti, stimati come Giorgio Napolitano.
Ricordo la sorpresa di molti americani, vera e genuina sorpresa, quando nel 1994 Silvio Berlusconi aveva annunciato (tramite cassetta televisiva con cui è iniziato “l’impero mediatico”) di scendere in campo per liberare l’Italia dal comunismo.
Ricordo due eventi. Una intervista con l’opinionista Pat Buchanan (che ha poi sfidato da destra sia George Bush padre che George Bush figlio) in cui Buchanan mi ha dichiarato (e io ho scritto su «la Repubblica»): «Non so di che parli il vostro Berlusconi. Io non perderei un minuto a fare una campagna elettorale contro ciò che non c’è».
E ricordo un’assemblea del «Council on Foreign Relations» intorno a Giorgio Napolitano in cui tutte le domande vertevano sul fascismo, se c’era ancora in Italia, se può tornare. E anche di questo, in tempo reale avevo potuto scrivere da New York su «la Repubblica».
Da allora c’è stato un periodo di governo dell’Ulivo a cui un editoriale dello «Herald Tribune» del 10 maggio riconosce di avere «con enorme sforzo» restituito credibilità al Paese, attraverso l’ingresso, da fondatore, nell’area dell’Euro.
Dice senza mezzi termini: «Il governo Prodi è stato il migliore in 60 anni di Storia italiana». Lo stesso editoriale afferma che, adesso, la storia si può ripetere, che «dopo un periodo in cui invece di politica c’è stato personalismo e spettacolo» ciò che l’Italia attende è «un governo competente che riconquisti rispetto in Italia e all’estero, fiducia nella politica, nelle istituzioni, e fiducia dai mercati internazionali». E spiega che Prodi è l’uomo giusto al momento giusto, quello della credibilità e della fiducia.
In un momento così importante, e anche così difficile, diventa Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la sua immagine integra, la sua storia pulita, e il continuo coincidere tra ciò che ha fatto nella sua vita pubblica (è stato presidente della Camera e ministro dell’Interno davvero molto al di sopra di ogni possibile critica di parte) con l’interesse del Paese. Il segno non potrebbe essere migliore.
Avrebbe potuto essere votato da gran parte del Parlamento. Sarebbe stato un messaggio potente di ragionevolezza, di partecipazione, di rispetto, di fine della rabbiosa campagna elettorale. A destra lo hanno auspicato in molti. Ma nessuno ha avuto il coraggio di dire no a Berlusconi e sì alla Repubblica. Dunque non è avvenuto. Ci sono state decine e decine di penose schede bianche (o spiritosaggini tetre come votare «Almirante») perché un vento di autismo scatenato dal capo della Casa della Libertà, continua a inseguire nel vuoto il fantasma del comunismo e dei suoi presunti adepti, alla ricerca di qualsiasi pretesto per continuare e allargare la spaccatura del Paese. È una brutta strada. Su questa strada Giorgio Napolitano presidente è un formidabile ostacolo. Garantisce ciò che è più caro alla gran parte del Paese. La liberazione e la fine della guerra. Allora e adesso.
Freccina in su: ancora un presidente antifascista.
grazie al cielo..., visti i personaggi che si insinuano nelle pieghe del tessuto "politico"...
Come disse qualcuno più famoso di me:
se a 20 anni non sei comunista non hai cuore, se a 80 anni sei ancora comunista sei un idiota.
Aleph: c'è chi è un idiota a qualunque età: ti sei guardato allo specchio ?
Potresti riconoscere un idiota.
Sì, siamo fortunati, ci voleva, dopo le dissennatezze, l'egoismo della destra-centro, l'affarismo dell'ancora per poco presidente del consiglio.
Il Presidente Ciampi si è dovuto confrontare (confronto a volte aspro ma sempre equilibreato e nel rispetto della Costituzione) con il berlusconismo dilagante, il Presidente Napolitano avrà il compito difficile di assecondare le riforme incompiute.
A mio giudizio è stata una vera fortuna che, a suo tempo, nel rinnovamento del partito del dopo Occhetto, i maggiorenti dell'epoca (che sono in parte quelli di oggi e che oggi osannano alla sua nomina) lo abbiano 'emarginato', fatto cui si stentava a credere: l'ultima testa pensante del P.C.I., un raffinato intellttuale, un politico moderato che non si oppose alla emarginazione (non mi pare sia nella sua natura): INCREDIBILE.
Oggi abbiamo un futuro Grande Presidente della Repubblica.
PER FORTUNA.
aleph: quella frase, sciocca assai invero, e' solo una comoda giustificazione per la propria incoerenza.
octopus: non rendiamo napolitano un idolo, non era un emarginato come si ama scrivere, aveva la sua corrente ed il suo peso all'interno del pci; che poi il suo sia stato un percorso scomodo gli va riconosciuto, ma mitizzarlo non gli renderebbe giustizia.
Sono molto contento per Napolitano. l'unico problema è che ora perdiamo un voto al senato...
Sempre più difficile..
Caro Berja, non mi dispiace ricordare ogni tanto Clemenceau; la sua frase, e sono d'accordo con te, racchiude l'intera incoerenza umana. Ma mi domando: quando mai l'uomo è coerente...?
ps: è sempre un piacere scambiare quattro chiacchiere intelligenti con te, lo preferisco di certo che rispondere a frasette buttate lì da un polpo qualunque.
Nel PDS c'è stato un ricambio generazionale come è giusto che sia (che poi si siano dimostrati non all'altezza è altra cosa). Napolitano no è mai stato il rappresentante di una corrente maggioritaria. Oltretutto i cosiddetti miglioristi sono stati duramente colpiti dal filone del PCI delle inchieste sulla corruzione.
Comunque avercene di personalità della sua caratura da poter richiamare in servizio, anche se non più protagoniste.
Ellroy quel voto non lo perdiamo, gli subentra Ciampi
aleph: il piacere e' mio anche se talvolta mi pare di stare a parlare con mio padre ;-)
l'incoerenza va bene ma avere rispetto di se' e' piu' importante, se disprezzi il te stesso comunista di tot anni fa non rispetti nemmeno il te stesso reazionario di oggi.
Aleph, ma se il tuo comunista di ieri non puo' necessariamente essere il mio comunista di oggi, cosa mi resta? nemmeno l'incoerenza da un bel passato? cosa saro'ad 80 anni? densamente popolata e' la confusione.
"grande e' la confusione sotto il cielo quindi la situazione e' eccellente"
meglio mao o il tao?
Ma perché uno deve essere incoerente per forza e ripudiare tutto per forza? perché deve per forza passare da comunista ad anticomunista?
Non ho mai capito questo bisgno di dimenticarsi in fretta di sé. Il passato è sempre noi. Non puoi voltargli le spalle. certe cose lasciamole ai Lguori di turno.
Una curiosità, aleph (non c'è giudizio di nessun tipo, solo curiosità): voti Rosa nel Pugno?
la frasetta sciocca che hai riportato non identifica tanto l'incoerenza umana quanto l'abisso quotidiano del tirare a campare con compromessi che alla fine ti levano pure l'anima.
Non a caso qualcuno ha detto sulla bandiera italiana bisognerebbe scrivere "tengo famiglia"
Non sono del tutto contento del risultato di questa elezione, ma meglio Napolitano rispetto agli altri nomi proposti dalla politica, specialmente per un motivo: l'antifascimo.
Napolitano ha conosciuto il fascismo e lo ha contestato; oggi, con tutta probabilità, non abbiamo più camice nere, non abbiamo più i balilla, ma il fascismo non era solo quello, era soprattutto arroganza sociale e politica, mancanza di rispetto per l'essere umano.
Spero che Napolitano rappresenti ancora, come presidente della Repubblica, proprio questo antifascismo, inteso in senso contemporaneo.
Scusate, si era partiti dall'articolo di Furio Colombo e li' vorrei tornare. La grande scommessa su cui la sinistra si gioca tutto il suo futuro, la sua sopravvivenza, è davvero provare a far tornare questo un paese normale, con uno stile nei comportamenti e abbassando i toni e il livello dello scontro, e poi vedere se la gente si accorge del cambiamento e lo apprezza, oppure se preferisce lo stadio al posto del parlamento. In questo senso, è stato necessario occupare tutte le poltrone, con quelle persone non a caso noiose ma autorevoli (ora usa dire "di alto profilo istituzionale"). Così come bisognerà cambiare al più presto direttori e giornalisti dei tiggi rai, e provare a comunicare notizie, invece delle risse e dei pollai che ci propinano oggi.
Sul noioso Napolitano, eccovi un bel pettegolezzo che nessun tiggi stranamente ha ancora dato: proverbiali le sue liti a Stromboli coi suoi vicini di casa Dolce e Gabbana per le loro assai movimentate feste notturne.
Non a caso qualcuno ha detto sulla bandiera italiana bisognerebbe scrivere "tengo famiglia"
se non sbaglio si tratta di flaiano. un bell'italiano, raro.
x rotafixa
e' lui e' lui.
x aleph
Sai Aleph penso che tu sia proprio un coglione
Un coglione con pure la pretesa di scambiare quattro chiacchiere intelligenti
Limitati ad ascoltare se c'e' di mezzo l'intelligenza e ovviamente vota rosa nel pugno
(niente di personale eh, ma chi va per certi mari certi pesci piglia)
Achab, per la prima volta non ho esercitato il mio diritto al voto. Non ce l'ho fatta. Non sono (più) comunista ma il mio turbolento passato barricadero non lo dimentico e di votare un prete democristiano proprio non me la sono sentita.
Eh sì Berja, se sei sui trentanni potresti essermi figlio...
:0)
aleph, ti capisco. Comunque credo che il momento fosse importante. e che si dovesse votare.
Del tuo passato barricadero me ne accennasti una volta.
Flaiano è un grande. In pochi lo leggono ancora.
vorrei dimenticare questi ultimi 5 anni,
presto il nuovo governo!!!
http://trafficantedecannelloni.blogspot.com/
Gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori...
aleph scusa ritiro quello cho ho detto
Non capisco pero' perche' dici che non sei piu' comunista.
Del sogno comunista non c'e' niente da rinnegare, a meno che tu non abbia venduto l'anima al diavolo ...
Ah ho capito,eri di lotta continua
ah ah ah ah ah ah, no sandro, peggio di lc!
(ho buona memoria)
aleph: io ho speso 200 euro di aereo per andare a votare quel pretaccio e mi fido piu' del prete che degli ex-pci (d'alema in testa).
saresti potuto essere un genitore MOLTO giovane.
Anche io mi fido più di Prodi che degli altri, nonostante abbia passato tutta la mia vita a litigare con preti e democristiani e nonostante mi senta ancora comunista.
ma come può un fu-barricadero non disprezzare berlusconi a tal punto da farsi forza e votare il prete democristiano?
boh, se non siamo ai livelli di liguori, poco ci manca
Sandro, scuse più che accettate.
Confermo: Berja ha buona memoria.
Tieni conto che me, già allora, quelli di LC erano delle fighette imborghesite, gente che si proclamava di sinistra con l'eskimo ma con paccate di soldi in tasca.
Però non mi va di parlare di quel periodo qui in pubblico, non per fare il prezioso. E' che vorrei evitare di aprire capitoli di storia pre e post-sessantottina non ancora del tutto chiariti...
Forse mi metterò a scrivere un libro.
Del perché non sono più comunista: diciamo che ho visto infrangersi il sogno, come lo chiami tu, di fronte ad una realtà molto, molto dura, ne ho subìto le conseguenze e ho elaborato che non si possono tener vivi i sogni senza sporcarsi le mani.
Troppo comodo.
Tengo famiglia (viva Flaiano).
Steu, direi che fin'ora tutti i presidenti sono stati antifascisti,no?
Sapessi quanto vi ho cercato negli '80 quando mi sentivo un giovane rivoluzionario e il massimo della scelta ideologica che potevi fare allora era se portare il ciuffo a destra o a sinistra.
Comunque la storia umana (non tanto politica) della vostra generazione rimane un mistero inspiegato
Cazzo vi siete estinti,e invece avete un patrimonio di storia di lotta e di dignità da passare ai piu' giovani.Avete ancora delle responsabilità.Passate le consegne e poi andate in pensione ,orgogliosi,che non vi ha sconfitto proprio nessuno
Aleph,
"Il comunismo è Itaca: «Sempre devi avere in mente Itaca/ - raggiungerla sia il pensiero costante./ Soprattutto, non affrettare il viaggio;/ fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio/ metta piede sull'isola, tu, ricco/ dei tesori accumulati per strada/ senza aspettare ricchezze da Itaca./ Itaca ti ha dato il bel viaggio,/ senza di lei mai ti saresti messo/ in viaggio: che cos'altro ti aspetti?/ Se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso./ Fatto ormai savio, con tutta l'esperienza addosso/ già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare». Questi versi presi indegnamente a prestito dal poeta Costantinos Kavafis, aiutano meglio di chissà quali alibi ideologici a capire il senso del nostro cammino e del nostro mutare tenendo ferma la barra verso un orizzonte che si muove più rapidamente di noi."
dal manifesto di ieri.
Benvenuti su Aleph!
"L'Aleph?" ripetei...
"Si, il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli. Non rivelai a nessuno la mia scoperta, ma vi tornai ancora.
Il bambino non poteva supporre che quel privilegio gli fosse accordato perchè l'uomo portasse a perfezione il poema."
Jorge Luis Borges, "L'Aleph", 1949
Aleph: ti ho inviato una mail, attendo risposta.
Tu sei abituato ad un linguaggio ermetico, io no, parlo in chiaro.
Berja, dove hai la residenza elettorale?
se sei sui trentanni potresti essermi nipote.
sandro, se dai del coglione ad uno e poi ritiri e fai le tue scuse ci fai almeno capire perchè ?
eddai octopus, berlusconi ha dato del coglione a 20 milioni di persone e non ha manco chiesto scusa!
:)
A octo vuoi proprio una confessione cattolica ?
il perche' delle scuse o dell'insulto?
Le scuse meno male che le ho fatte,a che uazz serve fare gli incazzosi elettronici (a meno che non passi da queste parti un stronzo che so io)
l'insulto per quello che mi aveva detto,io a ottant'anni saro' ancora comunista che ti credi
davide, noi per fortuna (!?) non siamo Berlusconi. Io quando chiedo scusa (e lo faccio tutte le volte che ho torto) chiarisco anche i motivi delle mie scuse, anche perchè le suce potrebberonon essere accettate.
Lo so, puzza di vecchio, ma che ci posso fare.
Proverò ad inviarti privatamente un mio pezzo sul fattaccio del 'coglione', se ci riesco.
sandro: bene, finalmente sei stato chiaro. io ad 80anni e oltre ci voglio arrivare restando sempre DS ex - P.C.I.
Chi era Clemenceau ?
Da Wikipedia:
"Georges Clemenceau (Vandea, 28 settembre 1841 - Parigi, 24 novembre 1929), politico e giornalista francese
Georges Clemenceau nasce nella conservatrice Vandea (Francia), il 28 settembre 1841, da una famiglia solidamente repubblicana (il padre aveva preso parte ai moti del 1848). Ancora studente pubblicò due giornali di orientamento radicale e incorse nella repressione del governo ultraconservatore di Napoleone III, scontando qualche settimana in carcere.
Laureatosi in medicina nel 1865, soggiornò per quattro anni negli Stati Uniti. Fu molto impressionato dalle istituzioni americane e la sua visione repubblicana della politica ne sarebbe uscita rafforzata e radicalizzata.
Ritornato in Francia, diventò sindaco di Montmartre nel 1870, iniziando così la propria carriera politica. Entrato nell'Assemblea Nazionale nel 1870 si oppose con forza alle condizioni di pace imposte dalla Germania al termine della guerra franco-prussiana. Come molti politici francesi dell'epoca avrebbe nutrito per tutta la propria carriera un odio inveterato per i tedeschi in seguito all'umiliazione militare del 1871.
La sua decisione gli guadagnò il soprannome di "Tigre" e gli garantì la leadership del partito radicale, fortemente legato all' estrema sinistra. Apprezzato giornalista e spietato critico politico, fondò nel 1880 il giornale "la Justice". Attraverso le pagine di questo giornale si sarebbe difeso dall'accusa di corruzione nell'affare di Panama (1893) e avrebbe condotto una campagna contro l'antisemitismo e in favore di Alfred Dreyfus (1898).
Nel 1906, in qualità di ministro dell'Interno, ordinò la repressione violenta di uno sciopero di minatori a Pas de Calais, alienandosi il partito socialista di Jean Jaurès. Nello stesso anno diventava primo ministro, operando una decisa svolta politica verso il nazionalismo e il centralismo statale, in costante opposizione a socialisti e sindacati. Contribuì all'avvicinamento francese all' Inghilterra e alla radicalizzazione dello scontro con la Germania, frequente bersaglio dei sui attacchi. Il suo mandato non durò che fino al 1909, quando fu sostituito da Aristide Briand.
Allo scoppio della prima guerra mondiale si oppose decisamente al comando militare di Joseph Joffre, sostenendo invece Ferdinand Foch. Fervente militarista, si oppose a qualsiasi ipotesi di mediazione diplomatica, arrivando ad accusare di pacifismo l'allora ministro degli Interni Louis Malvy. Diventato di nuovo primo ministro e ministro della guerra nel 1917, non tardò a tradurre in pratica le proprie visioni politiche e tattiche: Louis Malvy fu arrestato per tradimento e Ferdinand Foch posto a capo dell'esercito interalleato, nel 1918.
Il suo risentimento verso la Germania non si fermò con la sconfitta di quest’ultima nel novembre 1918. Alla Conferenza di Parigi del 1919 pretese che la Germania venisse messa in ginocchio sia politicamente che economicamente, con la imposizione di forti compensazioni di guerra e l'occupazione militare del Reno. Per queste sue posizioni si trovò in forte contrasto ideologico con Woodrow Wilson e con la delegazione americana (vedi citazione a lato).
Sconfitto nella corsa alla Presidenza della Repubblica Francese nel 1920, si ritirò dalla vita politica. Scrisse due libri di memorie: "La Grandezza e la Miseria della Vittoria" (in cui predisse che si sarebbe stato un altro scontro con la Germania) e "Nella sera del mio pensiero" (1929).
Morì a Parigi il 24 novembre 1929."
O.T. Grazie Aleph per la risposta privata, avrai già ricevuta la mia replica.
davide, sono andato al sito, ma non riesco a capire come fare per inviarti una mail, mi dispiace.
:-(
Viva i comunisti!!!
http://s5.bitefight.it/c.php?uid=45823
octo prova ora
fatto, davide
Ciao a tutti!
Sono nuova nuova del blog
Inizio oggi perchè è una gran bella giornata!
benvenuta laciliegina... :-D
simpatico pseudonimo.
benvenuta.
sta attenta, il blog a volte è insidioso.
;-))
mi devo preoccupare?
penso proprio di no....
in effetti..., rischi a volte di morire dalle risate... :Þ
bene laciliegina, così sia
l'Italia dovrebbe essere stata salvata dagli anticorpi che i suoi elettori hanno sviluppato contro il credersi rinoceronte, valanga, diluvio, vento e divinità. se, però, questo mio fosse buonismo ottimistico, pietista, ipocrita, politically correct e inciucioso...
beh, allora avremmo avuto una straordinaria, sesquipedale, inimmaginabile fortuna e dovremmo comunque cercare di tenercela.
Carolina
vedi, laciliegina, come se la ride Drizzt ?
Lui è un dritto !
:;-)))