Castro: «La mia Cuba non crollerà come l’Urss»
CENTO ORE DI INTERVISTA concessa dal Lìder maximo a Ignacio Ramonet, direttore di Le Monde Diplomatique. Diventate un libro dal titolo: «Fidel Castro, una biografia a due voci». La successione, gli errori da superare e una granitica certezza: «Gli yankee non distruggeranno la mia rivoluzione»
«Gli yankee non possono distruggere questo processo rivoluzionario». «Ma questo Paese può distruggersi da solo (…) se non siamo capaci di correggere i nostri errori». «Per questo stiamo andando verso un cambiamento totale della nostra società». Fidel Castro prende la parola in un documento eccezionale, un libro che si basa su un'intervista di cento ore concessa al giornalista Ignacio Ramonet, direttore di «Le Monde Diplomatique». Il libro si intitola «Fidel Castro, una biografia a due voci» e in 569 pagine contiene rivelazioni sul sostegno dato al presidente del Venezuela Hugo Chavez, che Fidel consigliò sui modi di resistere al golpe dell'aprile del 2002. Il presidente cubano, che sta per compiere 80 anni, affronta anche il tema della sua successione e spiega perché non crede che Cuba seguirà il tracciato dell'Urss anche se riconosce i pericoli che la minacciano. Ecco gli argomenti toccati da questa intervista, che pubblichiamo per gentile concessione dell'autore. L'edizione spagnola del libro di Ramonet è andata esaurita in 15 giorni, mentre stanno per uscire varie versioni in altre lingue.
Se lei dovesse scomparire, per qualsiasi motivo, sarebbe senz'altro suo fratello Raul a sostituirla?
«Se domani mi succedesse qualcosa, è certo che si riunirebbe l'Assemblea nazionale ed eleggerebbe Raul, non c'è alcun dubbio. Si riunisce l'ufficio politico e lo eleggono. Però anche lui mi sta raggiungendo anagraficamente, il problema è generazionale. È stata una fortuna che la Rivoluzione sia frutto di tre generazioni. Coloro che ci hanno preceduto, i vecchi militanti e dirigenti del Partito Socialista Popolare, che era il partito marxista-leninista, poi noi e con noi è arrivata una nuova generazione. Quindi coloro che vengono dopo di noi e immediatamente dopo quelli della campagna di alfabetizzazione, la lotta contro i banditi, la lotta contro l'embargo, la lotta contro il terrorismo, la lotta nella regione di Giron, quelli che hanno vissuto la crisi di ottobre, le missioni internazionaliste… Tanta gente con tanti meriti. Molta gente nella scienza, nella tecnica, eroi del lavoro, intellettuali, maestri di scuola… il Paese ha un capitale di talenti enorme… Adesso c'è una nuova generazione. Metti insieme la gioventù di adesso con gli studenti universitari e chi è impegnato nella società, in relazione molto stretta».
Quindi lei pensa che il suo vero successore, al di là di una singola persona, al di là di Raul, sarebbe piuttosto un'intera generazione, la generazione attuale…
«Sì, sono le nuove generazioni che devono prendere il posto delle vecchie. Sono fiducioso, l'ho sempre detto, ma siamo consapevoli che ci sono molti rischi che minacciano il processo rivoluzionario. Ci sono gli errori soggettivi. Sono stati fatti degli errori, e abbiamo la responsabilità di non aver scoperto determinate tendenze e determinati errori. Oggi, semplicemente, ne sono stati superati alcuni e ne stiamo combattendo altri (…) nutro una grande speranza perché vedo con chiarezza che coloro che io chiamo la quarta generazione sono tre o quattro volte più competenti rispetto a noi della prima e, più di tre volte rispetto a quelli della seconda. La quarta generazione, con tutto quello che si sta facendo adesso, ne deve sapere almeno due volte e mezza rispetto alla terza. Faccia attenzione a quello che le sto per dire: il progresso sociale di questo paese attirerà più persone delle spiagge di Cuba. Il nostro paese fa molte cose… È un piccolo Paese che può fornire il personale richiesto dalle Nazioni Unite per la campagna che il segretario generale ha proposto per fermare l'Aids in Africa. Oggi questo impegno non è possibile senza i medici cubani. L'Europa e gli Usa non arrivano a mettere insieme mille medici per mandarli dove operano i nostri medici. Dico mille per eccesso, non si sa quanti… ma noi offriamo alle Nazioni Unite 4.000 medici; cioè oltre 3.000 di più. E questo ci dà una certa soddisfazione. In questo Paese sotto embargo, in questo Paese che ha sofferto più di 40 anni di embargo e 10 anni di "periodo speciale", è stato creato del "capitale umano" e il capitale umano non si crea con l'egoismo, stimolando l'individualismo nella società».
Crede che il cambiamento possa avvenire senza problemi?
«Nell'immediato non ci sarebbe nessun tipo di problema e neppure dopo. Perché la Rivoluzione non si basa sull'idea del capo e neppure sul culto della personalità (…) La Rivoluzione si fonda su una serie di principi. Le idee che noi difendiamo sono già da tempo le idee di tutto il popolo».
Vedo che non è preoccupato per l'avvenire della Rivoluzione cubana. Tuttavia in questi ultimi anni lei è stato testimone del crollo dell'Unione Sovietica, del crollo della Jugoslavia, del crollo della rivoluzione albanese, della triste situazione della Corea del Nord, dell'orrore che ha oppresso la Cambogia, e della stessa Cina, dove la rivoluzione ha preso una piega ben diversa. Non è angosciato da queste cose?
«Penso che l'esperienza del primo Stato socialista, l'Urss, uno Stato che doveva riorganizzarsi e non distruggersi, sia stata molto amara. Non creda che non abbiamo riflettuto molte volte su questo fenomeno incredibile che ha portato una delle più grandi potenze del mondo, che era riuscita a eguagliare la forza dell'altra superpotenza, un Paese che aveva schiacciato il fascismo, a crollare come è crollato. C'è stato chi ha creduto di costruire il socialismo con metodi capitalisti. Questo è uno dei grandi errori storici. Non voglio parlare di questo perché non voglio teorizzare; ma ci sono un'infinità di esempi di quanto non abbiano azzeccato all'atto pratico quelli che si credevano teorici, gente che si era immersa fino al midollo nei libri di Marx, Engels, Lenin eccetera.
Ho detto in qualche occasione che uno dei nostri maggiori sbagli al principio e molte volte anche dopo nel corso della Rivoluzione è stato di credere che qualcuno sapesse come si deve costruire il socialismo, ma abbiamo bisogno di idee molto chiare e di porci molte domande su come si può conservare e su come sarà conservato in futuro il socialismo. Quanto alla Cina, il discorso è diverso, è una grande potenza che è emersa e che la Storia non ha distrutto, che ha mantenuto determinati principi fondamentali, che ha cercato l'unità, che non ha disperso le forze (…)
Però io le posso dire, ed è una cosa come minimo curiosa, che mentre enormi potenze come l'Urss crollano, mentre tanti regimi che lei ha citato e tante cose vengono distrutte, questo Paese sotto embargo che ancora non è uscito dal "periodo speciale", condivide, aiuta, forma migliaia di professionisti laureati del Terzo Mondo - senza farsi pagare un centesimo - e fa progressi reali in tutti i campi».
Tuttavia la domanda che alcuni si fanno è questa: può crollare anche il processo rivoluzionario e socialista a Cuba?
«Ma sono le rivoluzioni che crollano oppure sono gli uomini che le fanno crollare? Gli uomini non possono forse impedire che crollino, le società non possono forse impedirlo? Mi sono posto spesso queste domande? E senta bene cosa le dico: gli yankee non possono distruggere questo processo rivoluzionario, perché c'è un intero popolo che ha imparato a usare le armi; un intero popolo che, nonostante i nostri errori, possiede un tale livello di cultura, conoscenza e coscienza che non potrà mai tornare a essere una colonia. Tuttavia questo Paese può autodistruggersi. Questa Rivoluzione può autodistruggersi. Noi sì che possiamo distruggerla e sarebbe colpa nostra. Se non siamo capaci di correggere i nostri errori. Se non riusciamo a mettere fine a molti vizi: furti, deviazioni, fonti di denaro per i nuovi ricchi.
Stiamo lavorando in questa direzione, stiamo andando verso un cambiamento totale della nostra società. Bisogna tornare a cambiare, perché abbiamo vissuto tempi molto difficili, sono sorte disuguaglianze e ingiustizie. Cambieremo senza commettere il più piccolo abuso».
Copyright IPS
(traduzione di Cristiana Paternò
di Ignacio Ramonet
Ho visitato Cuba più volte e ne sono rimasto favorevolmente impressionato per la cultura la generosità la solidarietà della sua gente.
Naturalmente sono stato sempre in mezzo alla gente e non nei “villaggi turistici”
Laggiù sono un diritto per tutti la sanità, la cultura e lo sport
Sulla nostra stampa “libera” non ho mai visto una parola, ad esempio, sulla “operacion milagro” proposta da Fidel in favore di popolazioni povere dell’America del Sud e non solo, grazie alla quale migliaia di persone stanno riacquistando la vista. Leggere il giornale “Granma” per ulteriori informazioni.
Certamente anche a Cuba sono necessarie profonde innovazioni ma il terreno di partenza è buono. Spero che quando si avvierà il cambiamento si farà tesoro delle parole non di Marx, Lenin e C. ma del Grande Papa Paolo Giovanni Paolo II che auspicava già per l’URSS non la liberizzazione selvaggia che è poi avvenuta ma un processo graduale che non vanificasse gli indubbi successi già conseguiti dalla maggioranza dei cittadini.
Speriamo.
Davvero tanti auuri a Fidel perchè le sue speranze si concretizzino.
Auguri comunque anche a lui per una lunga vita.
Hasta la victoria SIEMPRE.
Viva Fidel, Viva Cuba, Viva el Che
ecco: se i berluscloni milanesi dovessero diventarmi completamente insopportabili mi potrei unire ai rivoluzionari cubani. tutto, salvo la Mestizia :-)
Carolina
Tutto molto bello, ma ... "è certo che si riunirebbe l'Assemblea nazionale ed eleggerebbe Raul, non c'è alcun dubbio". Raul che, tra l'altro, pare non abbia tutte le rotelle a posto.
Mi ricorda qualche uscita di Berlusconi.
La dinastia è compatibile con la rivoluzione? O è il suo primo tradimento?
no, di Cuba e di Fidel non mi sento di poter dire nulla.
è un mondo che non capisco.
Non è il paradiso, ma c'è più dignità che nel Salvador, Nicaragua, Costarica, Colombia etc., etc.
c'è povertà ma non miseria, c'è dignità, solidarietà e molti sorrisi, tutte cose che da noi mancano. andateci (non nei villaggi turistici), ora i problemi di spostamento interni sono molto diminuiti. ma la cosa che mi fa più rabbia è la disinformazione su cuba che vi è qui. anche i media di sx dovrebbero approfondire meglio le cose, non rilanciare cose cucinate da altri, anche gli yankies sono maestri di "disinformatzia".
Fidel sarà ricordato come uno dei grandi del 20° secolo, il nano e il suo compare bush finiranno nella spazzatura della storia.
non lo so ma la disinformatia che c'è da noi è palese! Argentini, cileni, colombiani etc. non saprebbero spesso nemmeno che cosa accade dalle loro parti senza l'informazione che c'è a Cuba! che almeno a livello di realtà latinoamericane è davvero libera... un punto di raccordo/comunicazione plurinazionale che fa invidia proprio anche al cosiddetto "mondo libero" molto spesso...
Carolina
Nataniele, come puoi anche solo pensare di esaltare il regime cubano? Ma lo sai chi è Fidel Castro? Questo è veramente vergognoso
NO PASARAN.
Carolina
"Fidel sarà ricordato come uno dei grandi del 20° secolo, il nano e il suo compare bush finiranno nella spazzatura della storia."
Si gigi2, Fidel sarà ricordato fra i più grandi per l'immane stupidità e la faziosità sconfinata di certa gente. E invece dovrebbe essere affogato nella fogna dove giaciono tutti i tiranni assasini come lui assieme a Stalin, Hitler, Pol Pot, Mao e vari altri.
"NO PASARAN"
Ma che vuol dire?
"Cambieremo senza commettere il più piccolo abuso"
Pover Fidel, sta davvero invecchiando. Ma non si ricorda che l'abuso è stata la sua stessa prassi politica per 47 anni? Come pensa di cambiare adesso?
"Castro: «La mia Cuba non crollerà come l’Urss» "
Hai ragione,cara testa di Castro. Come diceva non ricordo chi : più è grande,più fa rumore quando cade. L'Urss ha fatto un botto epocale,Cuba farà un tonfo silenzioso.
la rivista economica USA "FORBES" afferma che Fidel Castro avrebbe un patrimonio personale di 900 milioni di dollari, che lo colloca all'8° posto dei leader politici più potenti del mondo.
Castro ha replicato sfidando a trovare un conto suo personale nel mondo in cui sia depositato anche un solo dollaro e lui di dimetterà.
la rivista economica USA "FORBES" afferma che Fidel Castro avrebbe un patrimonio personale di 900 milioni di dollari, che lo colloca all'8° posto dei leader politici più potenti del mondo.
Castro ha replicato sfidando a trovare un conto suo personale nel mondo in cui sia depositato anche un solo dollaro e lui di dimetterà.
la rivista economica USA "FORBES" afferma che Fidel Castro avrebbe un patrimonio personale di 900 milioni di dollari, che lo colloca all'8° posto dei leader politici più potenti del mondo.
Castro ha replicato sfidando a trovare un conto suo personale nel mondo in cui sia depositato anche un solo dollaro e lui di dimetterà.
Per la prima volta, l'estate scorsa, ho visitato Cuba. Giunto all'aeroporto di Habana ho iniziato a leggere i vari cartelloni di propaganda che si vedono lungo tutte le strade principali di Cuba. Su uno di essi era scritto "Cuba è la dimostrazione che questo mondo può salvarsi". Inizialmente ho pensato ad uno dei soliti slogan demagogici, populisti ed autoreferenziali tipici dei regimi autoritari. Poi, nel corso del mio viaggio lungo l'isola, a contatto con la popolazione e la realtà cubana, ho capito che quella frase, apparentemente così enfatica e ridondante, rispecchiava una verità sconvolgente (almeno per chi proviene da una "democrazia occidentale").
Cuba è il paese più "giusto" che abbia mai visitato. Le disuguaglianze nella popolazione sono minime (e per la maggior parte imputabili a nefaste ingerenze esterne). L'attenzione per uno sviluppo sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale è massima. La protezione sociale è estesa a tutta la popolazione e, tenuto conto delle difficoltà economiche legate ad un embargo criminale, di livello elevato. Le libertà individuali appoiono, ad occhi "occidentali", limitate ma, approfondendo la questione, ci si rende conto che lo sono solo quando mettono in pericolo la sicurezza dello Stato e della Rivoluzione, esatamente come accade nei nostri "democratici" paesi. Il sistema politico a partito unico è solo apparentemente ademocratico (invito chiunque a leggersi la Costituzione cubana ed il sistema elettorale che prevede diritto di voto esteso alla generalità della popolazione al di sopra dei 16 anni e la possibilità di essere eletti indipendentemente dall'appartenenza al Partito Comunista).
Il nostro mondo occidentale e capitalista è avviato ad una rapida involuzione che, vista anche la violenta prepotenza degli USA, potrebbe condurre il mondo alla catastrofe.
Ecco perchè quello slogan cela una inquietante (per noi) verità.
La disinformazione occidentale su Cuba è assoluta.
Prima di toccare con mano la realtà cubana non lo avrei mai detto, ma adesso....Viva Cuba! Viva Fidel! Viva la Revolucion!
Carlo, ma chi sei un'emissario del governo cubano? O Gesù...quanto hai scritto è quanto di più ridicolo io ho mai sentito. Cuba e i diritti umani, Cuba e l'uguaglianza sociale sono agli antipodi. Ah,Octopus : questa storia dei 900 milioni dimostra una volta di più la palese incoerenza di Castro e quanto siano fessi tutti quelli che gli vanno dietro. Viva FIdel! Lui si che è uno giusto,un vero comunista : certo,se donasse quei 900 milioni di dollari, spetterebbero ben 80 dollari a ciascun cittadino di Cuba! Per alcuni potrebbe essere una vero patrimonio. Chissà se Fidels si renderà protagonsista di un gesto tanto nobile...
quanto hai scritto è quanto di più ridicolo io ho mai sentito
prima di tutto, una prece per il congiuntivo, discrimato, ignorato, martoriato impunemente dai più (e dai meno, come in questo caso)
entrando nel merito, kazzer, elencaci le tue letture inerenti a Cuba, le esperienze dal vivo in tale paese che ti permettono un simile giudizio su ciò che scrive Carlo, e il tuo personale concetto di "uguaglianza sociale", se è lecito chiederlo
discrimato = discriminato
Il congiuntivo è un errore,capita. Ora, io non ho mai visitato Cuba, non posso parlare per esperienza personale. Credo neanche tu, e proabilmente nessun'altro possa farlo. Le mie letture su Cuba sono fatte su vari giornali (in questi ultimi giorni il Corriere riportava un'articolo in proposito), nonchè su varie enciclopedie, oltre che naturalmente su Internet, su Wikipedia in particolare. Tutte queste fonti,che ritengo piuttosto attendibili, dipingono un'altro quadro della società cubana. Che è in sostanza una dittatura,priva di libertà di stampa e di opinione, tale e quale erano altre dittature prima. Certo,non la paragonerei a dittature quali Hitler,Stalin,ecc., ma sempre una dittatura è. D'altronde,basterebbe soltanto il fatto che Castro è presidente da 47 anni a far capire che a Cuba la democrazia non esiste. Non so, forse di democrazia me ne intendo poco, però da quello che sapevo io,in un paese democratico si tengono democratiche e periodiche elezione,e il mandato presidenziale non può durare così tanto. Il patrimonio di Castro testimonia l'inuguaglianza sociale ed economica del paese. O forse l'uguagianza c'è, ma Castro ne è escluso,lui,come si suol dire, è "più uguale degli altri." Non lo so,dopo tutto questo, mi pare che ciò che carlo scrive è assurdo.
Per Kaiser,
capisco le tue perplessità perchè anch'io le avevo prima di visitare Cuba e, tornato dal viaggio, approfondire la conoscenza tramite letture di vario orientamento.
Ti assicuro, però, che le tue letture non sono affatto attendibili come pensi. L'informazione inerente Cuba è assolutamente falsata da pregiudizi ideologici e, spesso, occultamente indirizzata dagli USA ("reporters sans frontieres", ad esempio, è un'organizzazione pubblicamente finanziata dalla CIA).
La stampa occidentale, per esempio, batte continuamente sul tasto del turismo sessuale per ridicolizzare e delegittimare il governo cubano. Io ci sono stato e posso dire che nell'Isola il fenomeno del jineterismo (che è un po' diverso dalla prostituzione nostrana, che oltretutto è gestita dalla malavita organizzata)è limitato e, comunque, il governo cerca di arginarlo, non certo di incentivarlo come sembrano insinuare certe fonti di disinformazione!!!
Libertà: le fonti ufficiali dei dissidenti cubani residenti a Miami (i cui atti terroristici hanno determinato la morte di migliaia di cubani - e di un italiano - nel periodo post-rivoluzionario)computano in circa 360 il numero di "dissidenti politici" detenuti nelle carceri cubane. Ovviamente omettono di precisare che tali personaggi hanno complottato contro il governo con la complicità degli USA (non si capisce perchè gli americani possano considerare Cuba un nemico, uno stato canaglia, mentre i cubani non possano fare altrettanto, visto che le aggressioni e gli atti terroristici sono sempre stati degli americani verso Cuba e mai viceversa!!). Mi risulta che in territorio cubano il record di detenzioni illegali sia degli USA (l'ONU ha ORDINATO la chiusura di Guantanamo).
Per quanto riguarda l'ordinamento politico ti pregherei di informarti bene. Dal 1976 Fidel Castro è stato eletto ogni cinque anni (durata del mandato presidenziale). Le elezioni dell'Assemblea del Potere Popolare si tengono regolarmente ogni cinque anni mentre le elezioni amministrative si svolgono ogni due anni e mezzo. e sempre con una partecipazione popolare altissima. Ti ricordo anche che per essere eletti non è necessario essere membri del Partito Comunista (che in quanto tale non partecipa neppure alle elezioni).
Fidel Castro, infine, è un avvocato che proviene dalla borghesia terriera cubana pre-rivoluzionaria. Suo padre era proprietario di migliaia di ettari coltivati a canna da zucchero e di alcuni zuccherifici. Insomma, era abbastanza ricco. Quando le proprietà terriere sono state ridistribuite in base alla riforma agraria, le prime terre espropriate sono state quelle della famiglia Castro.
E poi, ma che cavolo se ne farebbe di tutti quei soldi all'estero?
Ti consiglio di vedere un film-documentario girato da Oliver Stone e tratto da molte ore di intervista a Fidel. Si intitola "Comandante". E ' molto interessante.
Carlo, sinceramente questa tua messa in discussione di tutti i mezzi di comunicazione occidentali mi sembra un pò pretestuosa. Se la metti così, allora non possiamo dare nulla per scontato, senza visitare tutti i paesi del mondo.
Riguardo alla visita a Cuba : non posso contestare quanto hai visto, perchè io a Cuba non ci sono mai stato, ne conosco qualcuno che vi è stato. Tuttavia, sarò banale, ma non hai pensato che a Cuba ti hanno fatto vedere solo le cose positive,solo le cose che volevano che vedessi? Non hai pensato che gli scheletri erano accuratamente nascosti negli armadi? Per fare un paragone, credo che anche i turisti che visitavano la Germania negli anni '30 ne ricavassero un'immagine positiva. Di certo,i nazisti non li portavano a vedere Dachau, ma i musei di Berlino,le chiese di Monaco,ecc. Questa storia poi delle elezioni mi sembra assurda. Non ho mai trovato una fonte che citi questo fatto. Castro ha preso il potere con la forza,e mi smebra assurdo che abbia vinto tutte le elezioni da 47 anni a questa parte. Non ho mai sentito parlare di alternative al governo, a Cuba. Mi pare che Castro resterà presidente a vita,e a succedergli sarà il fratello Raul. Un destino già scritto,mi pare non sia prevista nessuna elezione. Ma guarda un pò, su quasi 12 milioni di cubani, dopo mezzo secolo di Fidel va al governo un suo fratello! Ma che strana coincidenza...
kaiser...
mai dare nulla per scontato...!!!
Cioè?
Io mi chiedo se certe persone mettono un pò in moto il cervello prima di parlare.
La libertà di informazione a Cuba?
In nessun paese del mondo vi sono tanti giornalisti incarcerati -24 operatori dei media!-eccetto la Cina.
Quanto alla sanità, se a Cuba ti tagli ti portano in un ospedale dove paghi in dollari e hai anche diverse medicine, innegabile.......SE SEI UN TURISTA.
Perchè fuori dalle farmacie per turisti dove entri esibendo il passaporto e fuori un sacco di popolani che ti chiedono se gliene compri?
Poi che libertà vedete in un governo dove le paghe più alte sono quelle di un primario e di un poliziotto (25 dollari al mese, gran paga)?
Dove la gente si arrangia per sopravvivere in tutti i modi, narcotraffico, contrabbando e prostituzione diffusissime?
Le ragazze che vengono in Italia e altri paesi con uomini magari di trent'anni più vecchi ci vengono per il fascino dello straniero?
Ogni giorno ci sono moltissimi cubani che le pensano tutte per lasciare il paese e si può leggere questo ed altro nella grossa documentazione di Amnesty International o visitare di persona l'isola.
Ora immagino che sono falsità degli americani eh...
Oh finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. Ha ragione FreeCuba. Libertà di informazione a Cuba proprio non c'è nè, tantomeno c'è democrazia. I paradisi economici e le giustizie sociali che descrivete poi sono assurdi
Grande Fidel! Niente e nessuno potra' mai distruggere Cuba e la sua Rivoluzione!
Liberta' per Antonio, Ramon, Renè, Fernando E Gerardo!
Elezioni senza partiti
I legislatori cubani hanno valutato che il pluripartitismo nella vita di Cuba, in quanto basato su raggruppamenti creati per lo scontro elettorale, è stato incapace di separare gli interessi del paese da una politica di dipendenza dagli Stati Uniti. Infatti la storia ha dimostrato che, nei primi 57 anni di Repubblica, tutti i partiti al potere si sono rivelati servitori degli interessi dell'ambizioso e poderoso vicino del nord. Una delle conseguenze della Rivoluzione, che ha fatto finire questo sistema pluripartitico, è stata la creazione del Partito Comunista di Cuba come unica organizzazione politica, creato per fronteggiare in modo unito le pressioni esterne e non per una finalità elettorale.
Sulla base di questo principio, contrariamente a quello che molte volte viene divulgato dai nemici di Cuba, il Partito Comunista di Cuba non nomina candidati né partecipa alle elezioni.
I cittadini propongono i candidati
Dal 1976 vige il principio che sono i cittadini, in assemblee di quartiere dette Assemblee di Candidatura, a proporre i loro candidati da eleggere nelle elezioni per le Assemblee Municipali (equivalenti ai nostri Consigli Comunali), mediante il semplice procedimento di richiesta verbale e di successivo voto a mano alzata. Quelli che ricevono più voti diventano candidati. Le candidature così formulate sono presentate alla propria Circoscrizione Elettorale dove i probabili futuri Delegati all'Assemblea Municipale potranno essere eletti con voto diretto e segreto, depositato nelle urne.
Il semplice fatto che i candidati non sono imposti da partiti, bensì nominati dagli stessi cittadini, rappresenta un fattore molto più democratico rispetto ai paesi dove le elezioni sono caratterizzate dalla lotta tra raggruppamenti politici che impongono i loro candidati.
Fino al 1992 i Delegati alle Assemblee Provinciali (equivalenti ai nostri Consigli Regionali) e i Deputati all'Assemblea Nazionale (equivalente al nostro Parlamento) venivano nominati dai Delegati eletti nelle 169 Assemblee Municipali, che a loro volta erano stati eletti direttamente dal popolo.
Ora, con l'entrata in vigore della Nuova Legge Elettorale, i cittadini non solo eleggono i Delegati all'Assemblea Municipale ma eleggono, sempre con voto diretto e segreto, anche i Delegati all'Assemblea Provinciale e i Deputati all'Assemblea Nazionale del Poder Popular (Parlamento).
Dato che non esistono diversi partiti politici, per le proposte di candidati alle Assemblee Provinciali e all'Assemblea Nazionale vige il principio che le liste sono presentate dalle Assemblee Municipali, elette direttamente dal popolo.
Una novità introdotta dalla Nuova Legge Elettorale è che le proposte di nomina per i Delegati Provinciali e per i Deputati Nazionali, siano elaborate dalle organizzazioni di massa e studentesche, i cui rappresentanti costituiscono Commissioni di Candidature, presiedute da un membro dei sindacati.
Queste Commissioni sono formate da: l'Associazione Nazionale Piccoli Agricoltori, i Comitati di Difesa della Rivoluzione, la Federazione Donne Cubane, la Federazione Studentesca Universitaria e la Federazione degli Studenti Medi. Queste organizzazioni, alle quali appartiene la stragrande maggioranza dei quasi 8 milioni di cittadini di età superiore ai sedici anni con diritto di voto, sono incaricate di approntare le liste di nominativi che dovranno essere approvate, o meno, dall'Assemblea Municipale. Infatti, l'Assemblea Municipale può respingere uno, o più, o addirittura tutti i nominativi proposti. A questo punto la Commissione di Candidature dovrà sottoporre all'esame dell'Assemblea Municipale altre proposte di candidati.
Circa il 50 % delle candidature per le Assemblee Provinciali e per quella Nazionale dovrà essere fatta tra i Delegati già eletti alle Assemblee Municipali. Gli altri nominativi saranno proposti dalle Commissioni di Candidature scegliendo tra i cittadini che si distinguono nei vari ambiti della vita, sia culturale, sia politica, sia scientifica, sia sportiva o altri.
Reali garanzie di rappresentatività democratica
Ciascun candidato, per essere eletto, deve ottenere più del 50% dei voti. La base teorica del sistema elettorale cubano è che l'essenza democratica non è solo nel voto, ma anche nella partecipazione della popolazione alla formazione delle candidature, aspetto negato laddove esiste un sistema di partiti che impone la scelta dei candidati.
Per la campagna elettorale i candidati partecipano a incontri organizzati con gli elettori nei centri di lavoro, a pubbliche conferenze e ad altri atti pubblici. Questi incontri vengono effettuati con la partecipazione contemporanea di tutti gli aspiranti. Non sono ammessi striscioni, volantini, manifesti, pubblicità radiofonica o televisiva. Nei luoghi pubblici di maggior passaggio vengono allestite bacheche sulle quali sono affisse le foto dei candidati, i dati personali e una breve biografia. Per tutta la sua campagna elettorale qualsiasi candidato non spende un solo peso.
Contenuti della Legge Elettorale
La Legge Elettorale attualmente in vigore è stata approvata dal Parlamento il 29 ottobre 1992.
Questa legge regola lo svolgimento delle elezioni per le Assemblee Nazionali, Provinciali e Municipali del Poder Popular che si tengono a Cuba, nonché di eventuali referendum.
Il voto è libero, uguale, segreto e ciascun elettore ha diritto a un solo voto.
Non esiste l'obbligo di recarsi alle urne. Chi non vota non subisce sanzioni di alcun tipo.
Al compimento del sedicesimo anno di età ogni cittadino cubano con capacità legale viene iscritto nel Registro degli Elettori del Municipio dove ha stabilito il suo domicilio. I suoi diritti sono: eleggere e risultare eletto, votare nei referendum, essere iscritto nel Registro degli Elettori, verificare che il proprio nome appaia in tale Registro, presenziare agli scrutini, partecipare alle Assemblee di Nomina dei Candidati, presentare reclami secondo le procedure per far valere i propri diritti elettorali.
Non possono esercitare il diritto di voto: gli incapaci mentali previa dichiarazione giudiziaria, coloro che sono sottoposti a privazione della libertà, coloro ai quali l'autorità giudiziaria ha sospeso il diritto di voto.
Hanno diritto di essere eletti tutti i cubani, uomini o donne, che godono dei diritti politici e che siano residenti nel Paese da almeno 5 anni precedenti le elezioni. Non possono essere eletti i cittadini incapacitati a esercitare il diritto di voto.
I Deputati all'Assemblea Nazionale e i Delegati all'Assemblea Provinciale vengono eletti ogni cinque anni. I Delegati all'Assemblea Municipale vengono eletti ogni due anni e mezzo.
Cuba è suddivisa in circoscrizioni elettorali. Il numero di Deputati o di Delegati da eleggere è in rapporto al numero degli abitanti del Municipio o della Provincia.
Ogni candidato può presentarsi unicamente nella circoscrizione della propria residenza.
Le operazioni di voto si svolgono in una sola giornata, ininterrottamente dalle ore 7 alle ore 18. Scaduto il termine, immediatamente si aprono le urne e, al cospetto di chiunque voglia presenziare, si procede al conteggio delle schede e dei voti ottenuti.
Chi viene eletto deputato non ha privilegi personali, né economici. Per il tempo in cui rimarrà in carica percepirà lo stesso salario che guadagnerebbe se fosse al proprio posto di lavoro.
Risultati elettorali
Il giorno 11 gennaio 1998 si sono recati alle urne 7.931.229 cubani per eleggere 601 Deputati al Parlamento e 1.192 Delegati alle 14 Assemblee Provinciali. Nonostante non sia obbligatorio, ha votato il 98.35 % degli aventi diritto al voto. I voti validi sono stati 7.534.008 pari al 95 %, mentre le schede bianche o annullate sono state il 5 %.
Il 94.39 % degli elettori che hanno espresso un voto valido, hanno optato per il voto unito - per tutti i candidati della lista.
Le elezioni si sono svolte nella massima tranquillità sotto il controllo di osservatori esteri e di migliaia di giornalisti arrivati da ogni parte del mondo. Ogni giornalista ha potuto liberamente scegliere in quali Collegi Elettorali svolgere il proprio lavoro. Non sono state riscontrate irregolarità.
Il giorno 24 febbraio 1998, nella prima seduta del nuovo Parlamento, l’Assemblea Nazionale del Poder Popular ha riconfermato Ricardo Alarcon de Quesada come suo Presidente. Successivamente sono stati eletti i 31 componenti il Consiglio di Stato, dei quali 14 sono di nuova elezione.
Presidente del Consiglio di Stato è stato eletto Fidel Castro Ruz.
La Costituzione di Cuba stabilisce che il Presidente del Consiglio di Stato è anche Capo dello Stato e del Governo.
Nell'aprile 2005 (ultima tornata elettorale) le elezioni si sono svolte regolarmente con una percentuale di votanti di oltre il 97%. I nuovi eletti sono stati circa il 43%.
Fidel Castro Ruz è stato nuovamente eletto Presidente del Consiglio di Stato.