 Ottantaquattro minuti di cinema perfetto. Non c'è una sbavatura nel capolavoro di Fred Zinnemann che sa reggere ancora oggi lo schermo, cinquantaquattro anni, Indiana Jones, Guerre Stellari e Brokeback Mountains  dopo. Mezzogiorno di fuoco (titolo italiano discutibile, com'è uso) è uno straordinario esempio di film in (quasi) tempo reale in cui la suspance conta più dell'azione e il metamessaggio più della trama. Lo sceriffo Will Caine (un superbo Gary Cooper) si è appena sposato con una donna quacquera, Amy Fowler (una splendida Grace Kelly, benché non ancora principessa di Monaco) e ha lascia l'incarico. Sta per partire, quando viene avvisato che sta per tornare in città Frank Miller, assassino arrestato da Caine anni prima e destinato alla forca, ma graziato non si sa perché e tornato per vendicarsi. Caine decide di restare e affrontare la sfida, non per eroismo, ma per senso del dovere e per non dover fuggire per tutta la vita. Una decisione che lo metterà a confronto con l'ipocrisia dei suoi concittadini, che uno a uno declinano la sua richiesta di aiuto, lasciandolo solo ad affrontare gli assassini.
Ottantaquattro minuti di cinema perfetto. Non c'è una sbavatura nel capolavoro di Fred Zinnemann che sa reggere ancora oggi lo schermo, cinquantaquattro anni, Indiana Jones, Guerre Stellari e Brokeback Mountains  dopo. Mezzogiorno di fuoco (titolo italiano discutibile, com'è uso) è uno straordinario esempio di film in (quasi) tempo reale in cui la suspance conta più dell'azione e il metamessaggio più della trama. Lo sceriffo Will Caine (un superbo Gary Cooper) si è appena sposato con una donna quacquera, Amy Fowler (una splendida Grace Kelly, benché non ancora principessa di Monaco) e ha lascia l'incarico. Sta per partire, quando viene avvisato che sta per tornare in città Frank Miller, assassino arrestato da Caine anni prima e destinato alla forca, ma graziato non si sa perché e tornato per vendicarsi. Caine decide di restare e affrontare la sfida, non per eroismo, ma per senso del dovere e per non dover fuggire per tutta la vita. Una decisione che lo metterà a confronto con l'ipocrisia dei suoi concittadini, che uno a uno declinano la sua richiesta di aiuto, lasciandolo solo ad affrontare gli assassini. Lo vidi a 8 anni e mi innamorai perdutamente della Kelly...dopo la mamma, la donna più bella del mondo.
OT - recentemente ho visto un film strepitoso: Radio America (altro che Moretti...).
Andate a vederlo. Cinefili e melomani di tutto il mondo: unitevi!!
Aleph anche America Oggi sempre di Altman era strepitoso
Un capolavoro, ma pochi sanno che lo stesso regista, diresse circa 20 anni dopo, Il giorno dello sciacallo, film sull'attentato a De Gaulle, diretto con lo stesso ritmo narrativo del western e con il duello finale tra il killer dell'OAS e il poliziotto che conduce le indagini. Il remake, mi sembra con Al Pacino, ne è una pallida fotocopia.
ma "mezzogiorno e mezzo di fuoco"?
aleph il film di moretti e' una dichiarazione d'amore per il cinema, qualsiasi cinema, il film su berlusconi e' una pura scusa.
un capolavoro !
Considero Fred Zinnemann uno dei miei registi preferiti per la caratteristica di porre nei suoi film, che sono dei veri capolavori, l'uomo di fronte ad un evento. In "Mezzogiorno di fuoco" ad esempio, egli pone l'uomo di fronte alla legge, in "Storia di una monaca" pone una donna di fronte alla vocazione religiosa, Ne "La settima croce" pone l'uomo di fronte all'umanità, In "Atto di violenza" pone l'uomo di fronte alla coscienza, in "Odissea Tragica" pone una donna di fronte all'infanzia dispersa dalla guerra e così via. Non è poco per un regista che ha, in tal modo, caratterizzato in maniera particolare la storia della cinematografia.