«D’accordo, meglio soli che male accompagnati. Ma qui sul referendum siamo davvero un po’ troppo pochi. Troppo pochi a sbattersi, intendo. Ad andare agli incontri da venti-trenta persone o a discutere sulle piazze dei volantinaggi. Insomma, a fare quel che serve per giungere il più capillarmente alle persone che non sanno e che non leggeranno mai il testo della nuova (speriamo di no) Costituzione e che forse non hanno mai letto neanche quella in vigore. Forse non si capisce davvero, di testa e di viscere, che saremo pure allo stremo dopo un anno di campagna elettorale (dalle primarie di Prodi in qua) ma che il voto sulla Costituzione è perfino più importante del voto alle politiche. Andate a votare e fate votare. “No”, naturalmente. Non perché la Costituzione non si possa modificare, ma perché non la si può modificare andando contro il suo spirito». Nando Dalla Chiesa denuncia l'ignavia dei partiti sul referendum costituzionale, che definisce addirittura "più importante delle elezioni politiche".quasi mi commuove la tenacia di Dalla Chiesa nel continuare a battersi per i suoi ideali: sì, perchè io, invece, incomincio a non credere più a niente e a nessuno. Dopo le ultime elezioni ho visto e sentito troppe cose che mi hanno tolto ogni speranza, da parte di quelli in cui avevo fermamente creduto e che ho votato... Ora, con questo referendum, non si può certo dire che abbiano fatto grandi sforzi per farmi tornare a sperare in loro. Per cui, se ci andrà bene, oltre ad un quasi incredibile (scusate) culo,
dovremo dire grazie a persone come Nando Dalla Chiesa e a giornali come l'Unità che si sono battuti con forza e determinazione, nonostante fossero il solito sparuto manipolo di eroi