Era proprio questo il punto. Personalmente ero e sono favorevole alla TAV, ma se per costruirla era necessario che la polizia irrompesse alla pro loco di un paesino e che le voci dei residenti fossero soffocate in quel modo, avrei manifestato contro.
Ora spero che chi di dovere si sbatta un minimo per far capire alla gente della val di susa l'importanza di quest'opera. E che eventualmente accetti qualche cambiamento (che poi non è che il ministero delle infrastrutture abbia la scienza infusa, magari nel progetto ci sono tonnellate di stronzate)
Di Pietro è l'unico uomo politico non comunista (maggioranza compresissima) ad aver accettato anche solo l'idea di una qualche revisione progettuale.
E' coraggioso e autonomo, non lo penso da ora.
di pietro si sta dando da fare parecchio ,ha scoperchiato la pentola anas e a quanto pare vuole commissariarla .
ha denunciato un esborso di 3 milioni in consulenze "in parte inutili, in parte illegali", e ha già depositato il tutto in tribunale o qualcosa del genere .
una goduria per me che sono una sporca comunista giustizialista .
un pò meno per gli altri per i quali si sta rivelando un'autentica spina nel culo .
in effetti... sino ad ora, Tonino e Lidia Turco sono i migliori...
speriamo che altri seguano...
La questione della TAV è sempre analizzata in modo sbagliato, come se fosse una sorta di faida monodimensionale fra guelfi e ghibellini; in realtà le ragioni dei favorevoli e dei contrari sono più di una. Il tema in assoluto più importante, che purtroppo è anche quello meno preso in considerazione dai mass media, è se e quanto effettivamente questa opera ci serva: che importanza strategica abbia, quali siano le ripercussioni sociali, economiche, ambientali e così via. Questo è ciò di cui si dovrebbe discutere, e personalmente nutro forti dubbi sul rapporto costi/benefici dell'opera.
Poi c'è un altro tema, la sindrome del "not in my backyard", il fatto che a una parte (la maggioranza, secondo me) dei contestatori della val di susa e dei loro simpatizzanti non freghi una CEPPA dell'effettiva importanza dell'opera, loro semplicemente non vogliono vedere deturpato il loro territorio. Hanno tutti i diritti di avere questa opinione e di farla valere in tutte le sedi *democratiche* possibili, e il governo deve intavolare una discussione con loro. Detto questo, però, se si accertasse l'importanza dell'opera dovrebbe comunque prevalere il bene comune, anche se non si trovasse alcun accordo con gli abitanti. L'intransigenza degli abitanti della val di susa gli si potrebbe anche ritorcere contro; se si accordano io credo che otterranno (specialmente da questo governo, e da questo ministro in particolare) delle ottime compensazioni in cambio. Se si intestardiscono, al governo basterà continuare l'operazione che è già in corso, metà di "insabbiamento" (se ne sente parlare sempre meno, avete notato?) e metà di legittimazione subliminale dell'opera (le poche volte che se ne parla si evidenzia sempre la supposta importanza strategica). Al governo basta che la maggioranza degli italiani ritenga l'opera importante, dopodichè le proteste di quattro paesini di montanari potrebbero andare pure al diavolo.
Larry, dici molte inesattezze.
Brevemente: l'utilità dell'opera... ne sappiamo già abbastanza; oltre al fatto che conosciamo le ragioni per le quali si vuole dare il via a lavori di questa portata...sappiamo che è una linea che sarebbe perennemente sottoutilizzata ad affiancare altre linee già a loro volta sottoutilizzate...per dirne una. L'inutilità è assolutamente conclamata, se vuoi materiale in proposito ne trovi a bizzeffe in rete.
Se tu avessi seguito le persone e le loro proteste e ne avessi ascoltato le ragioni profonde, e dico profonde, sapresti che è ampiamente superato il pericolo di poterli considerare dei nimby: nessun lembo di terra sull'intero territorio nazionale (occhio al peso delle parole!) ha subito così tante "grandi opere di utilità nazionale" quanto la Valle di Susa. Ok? Tutto quel che vuoi, ma nimby è l'ultima cosa di cui i residenti possono essere accusati...
Ti devo dar torto anche sull'"insabbiamento": o meglio, sappiamo quanto e soprattutto come se ne parlò nei giorni più duri della protesta, ma se recentemente non se ne è parlato è stato solo per la "tregua olimpica". Come previsto, una volta terminata l'argomento sta, in effetti, tornando sui media come è giusto che sia.
Evito di rispondere sulla "compensazione".
La compensazione al disastro, alla distruzione paesaggistica, al prosciugamento di un fiume (uno dei più importanti d'Italia, dico), ai danni alla salute (amianto e co.) e soprattutto la devastazione definitiva della Valle, che non si vedrà praticamente più, sono cose che non saranno mai più recuperate, disastri permanenti in saecula saeculorum, altro che "compensazioni".
Oppi, posso essere d'accordo con le tue argomentazioni; se hai notato nel precedente intervento mi sono astenuto dal dare giudizi personali, a parte quando ho messo in dubbio l'utilità dell'opera. Però ti vorrei anche far notare come per ogni tua/nostra argomentazione ne esistano altrettante di segno opposto. Conosco i documenti e gli studi a cui accenni, ma conosco anche documenti e studi (provenienti da fonti altrettanto accreditate) che affermano il contrario. Ad esempio riguardo all'utilizzo della linea, i "contro" fotografano la situazione attuale e dicono (giustamente) che se tutto restasse così essa sarebbe sottoutilizzata; i "pro" invece affermano che grazie a questa opera la dinamica dei trasporti in Europa muterebbe, e alla fine la linea sarebbe utilizzata a pieno regime. E' un discorso analogo a quello che facevano con il ponte sullo stretto: se si considera il traffico attuale il ponte non ha alcun senso, ma esso in teoria avrebbe dovuto dare il "la" alle opere di potenzialmento di strade e ferrovie, e di conseguenza all'aumento del traffico. In quest'ultimo caso, visti anche i tempi di reazione delle amministrazioni nazionali e locali, la scommessa è *parecchio* più azzardata, ma se si tratta di mobilità in Europa, l'ipotesi che nei prossimi anni cresca notevolmente non è così peregrina.
Anche riguardo alle questioni sull'impatto ambientale e sanitario, gli studi "ufficiali" non sono ancora stati completati e/o hanno delle lacune, quindi di certo non possiamo basarci sulle nostre intuizioni. Se uno studio serio e obiettivo mi dirà che non ci sono problemi, io mi fiderò dello studio; se iniziamo a mettere in discussione qualsiasi decisione ponderata presa dal governo, accusandolo di agire sempre per interessi particolari e non per il bene dei più, tanto vale smembrare l'Italia come vuole Bossi.
oppi, sei mai stato in val di susa? la fila perenne di camion la trovi invece molto chic? quella valle ha la disgrazia (fortuna?) di essere il passaggio obbligato su una rotta commerciale importante. Per cui non ci sarà mai una medicina che le leverà il casino dai piedi. Visto il traffico su ruote che c'è, io penso che l'incentivazione del trasporto su rotaie sia sempre preferibile. Magari una ferrovia sara' più antiestetica di un'autostrada (dici?), però almeno non produce smog in loco
Mario, la fila perenne di camion in val di susa è una scusa populistica per giustificare un affarismo e un non rispetto delle vite altrui che deve smettere di essere utilizzata. Hanno già fatto sapere che i camion non vogliono salire su rotaia. Quindi io sarei in favore della tua ipotesi ma dovresti riuscire a fare ingoiare a tutti i camionisti forzisti leghisti eccetera un tipo di sistema dirigista che li OBBLIGHI a prendere il treno. Se li incewntivi quelli suonano il clacson e ti fanno dito. E tanti auguri per l'impresa...
E comunque una medicina per salvare l'ambiente in val di susa che è, correggetemi se sbaglio, più importante di qualsiasi commercio del cazzo è questa: eutanasia per l'economia. E ora via alla polemica, ambiente o soldi (insomma decrescita contro crescita infinita) saluti e bici
Larry, non sarebbe il caso di dare prima, e comunque, e a prescindere il là alla modernizzazione e all'adeguamento delle linee già esistenti? La Torino-Milano, linea utilizzata ogni giorno da migliaia di lavoratori, è un cesso ambulante, e noi ci preoccupiamo di fare arrivare più velocemente (fosse anche vero) le merci?
E poi, gli studi non sono affatto incompleti. O meglio, quelli disposti dalle ditte (anzi, dalla ditta, e sorvoliamo sui proprietari) appaltatrici lo sono: incompleti, e volutamente sballati, dal momento che sono stati condotti nelle zone notoriamente meno a rischio; altre conoscenze sono invece completissime, anche solo le rilevazioni dei vigili del fuoco, se non vogliamo dar credito alle conoscenze degli anarco-insurrezionalisti. E anche le mie, che cosa c'è dentro il Musiné lo so bene.
Mario: ci passo praticamente metà della mia vita da quando sono nato. Tu no, se parli di "fila perenne" di camion: che non c'è più per lo meno da quando c'è l'autostrada. A sua volta inutile, ma fu costruita per dar mazzette ai potenti di allora, così come il TAV a quelli di oggi.
In realtà, tutto è inutile, l'autostrada quanto il TAV: basterebbe utilizzare l'Autostrada Ferroviaria, che c'è e ogni giorno è vuota.
Lo trovo da sempre una gran bella metafora dello spreco, tutto quel che si è fatto alla Valle.
Con Di Pietro poteva essere diversamente ?
No, vero ?
Meno male.