Un tormento. Non può essere definita altrimenti la permanenza in un cinema senza aria condizionata, in cui l'aria della sala è diventata irrespirabile nonostante un pubblico totale di sei persone. Le perplessità sulla possibilità di sopravvivere in quel luogo di sofferenza erano state allontanate dal cassiere (in realtà affranto dal caldo anche lui) che con un "no no, si sta bene in sala" aveva prelevato i nostri sette euro. Ma la sensazione di un leggero fresco rispetto all'esterno è stata illusoria, sono bastati una decina di minuti per ridurci a larve. Complice anche l'atroce film di tale Pasquale Marrazzo, una storia illogica ambientata nella perlino del primo decennio dopo la caduta del Muro. Improbabili amori omosex si intrecciano a strani misteri spionistici, in un caos di immagini e dialoghi totalmente privi di senso. Alberto, evidentemente il senso di soffocamento causato dalla mancanza di aria condizionata questa volta ha bloccato anche l'afflusso di ossigeno al cervello. Pur non essendo un capolavoro, il film offre spunti interessanti nel contrasto tra i personaggi post '89 (arrivati a Berlino dopo la caduta del muro) e gli abitanti più anziani, traghettati nel XXI secolo dai tempi della Stasi, quando perfino i legami familiari erano sottomessi alla ragion di stato e personaggi opportunistici spiavano amici e conoscenti per ragioni puramente materialistiche.
L'unica critica seria al film è il doppiaggio: il film, ambientato a Berlino, ha per protagonisti italiani lì residenti ed è parlato interamente in italiano. Mentre inizialmente riesce difficile distinguere i personaggi italiani dagli altri, in seguito risulta innaturale ai limiti del fastidioso sentire i personaggi tedeschi parlare anche loro italiano!
Anime veloci e' un film emozionante e libero e probabilmente ti eri fatto una pera mentre lo guardavi.
Difficilmente ho visto un film cosi forte in Italia.
Andate a vederlo