Finalmente dopo cinque anni di governo Berlusconi con tutti i suoi guasti eravamo riusciti a mandarlo a casa,finalmente si poteva fare una politica pensavamo che mirasse agli interessi dei cittadini e invece questi primi mesi di governo del centrosinistra dimostrano che non e cambiato niente:la Rai lottizzata,l'indulto per favorire i ladri e i disonesti.Ma insomma che cosa ci vuole in Italia per avere una classe politica appena appena decente,perche tra questi pagliacci non vi è uno Zapatero?
carlo quando dico mandare in soffitta il "principe" non intendo dire massimo d'alema, lui è un ministro del governo di cui io ne riconosco piena legittimità, io dico mandare in soffitta "il principe", per intendere quella figura politica come amava modellare machiavelli.
se nel rinascimento, in un'italia frazionata, inesistente , con una politica affidata ai veleni delle corti, una popolazione semi-analfabeta, una figura così orchestrata aveva ragione di esistere.
ma oggi, mentre travaglio scrive con dovizia di particolari ogni starnuto e manovrina di palazzo , grillo mobilita milioni di seguaci trasversalmente a tutte le forze politiche, di pietro è rimasto unico difensore della moralità di palazzo con una cultura non propriamente di sinistra ma riconosciuta anche dal popolo di sinistra, la tim in ginocchio ennesima azienda italiana indebitata fino al collo , d'alema non deve cadere nella trappola che in fondo in fondo "il fine giustifica il mezzo" e alla fine tutto sarà chiarito ,tutto sarà accettato.
io ricordo , sempre con immenso piacere, quando d'alema diventò presidente del consiglio, ho visto compagni anziani piangere per l'orgoglio di avere un loro "figlio" entrare a palazzo chigi.
ora quell'orgoglio negli stessi occhi non riesco più a vederlo e me ne dispiace assai.
maria
Ti ringrazio per la precisazione.Il punto è che io vorrei in Italia una politica più vicina ai bisogni dei cittadini,che funga da modello ed esempio per noi tutti,che faccia crescere il paese sia eticamente che economicamente.Comunque condivido le tue opinioni.
Purtroppo essi (la maggior parte di) vivono sempre più in un mondo tutto loro: i disonesti sono consapevoli di come vanno le cose ma hanno come obiettivo il solo tornaconto personale, i cinici tirano a campare (bene) "tanto non cambierebbe nulla", i "professionisti" si credono intelligenti e vanno avanti cantandosela e suonandosela, gli altri (il 90%) non hanno la minima idea di come vive la maggior parte delle persone "normali".
Nonc'è stato ricambio per vent'anni (Mastella, Rutelli e Casini sono i nuovi...) e si vede.
Siamo un popolo di vecchi.
Ho quasi 60 anni , sono sempre andato a votare, ne ho sentite tante. Credetemi non cambiera' mai nulla qualunque forza politica salira' al governo.
L' ho sentito dire e non ho creduto ma poi col passare del tempo mi sono ricreduto.
Lo potete costatare anche Voi.
Secondo me, affinchè ci sia "una politica più vicina ai bisogni dei cittadini", bisogna che si verifichino alcuni strappi nel cosidetto "modus operandi", di conseguenza è necessario un ricambio TOTALE dei nostri rappresentanti istituzionali, quelli attuali purtropo sono i rappresentatni di altri interessi che non coincidono con i cosidettti "bisogni dei cittadini", riscrivere le regole di permanenza temporale dei nuovi rappresentanti, ma soprattutto lo strappo che reputo importante e vitale per il nostro paese, è quello di uscire dall'attuale assetto dell'Europa Unita, anche se può sembrare strano i nostri blocchi allo sviluppo o a ricostruire qualcosa a nostro favore, di noi cittadini, viene proprio da lì, l'Ente sovranazionale che doveva rappresentare una innovazione oggi non è più così, quindi per iniziare un nuovo corso è condizine necessaria e suffficiente USCIRE DALL'EUROPA!
non mi piace d'alema lo trovo arrogante ,
di quell'arroganza tipo forte coi deboli e debole coi forti .
le sue mire d'immortalità lo rendono vulnerabile e vagamente sottoposto a chiunque renda possibile la sua ascensione a posti che solo lui sa quali siano.
l'inculata della bicamerale ,frutto del suo orgoglio smisurato , ne è la prova .
la prossima sarà quella del grande partito democratico , che mi auguro faccia la fine della bicamerale ,
altrimenti il rischio , per noi , se non cambiano prima la legge elettorale , è di ritrovarci governati da un'oligarchia sempre più formata da intrallazzatori uniti fra di loro e sempre più distante dai bisogni delle persone .
Uno dei maggiori problemi dell'Italia è quello dell'assoluta mancanza della responsabilità personale.
Non sono d'accordo quando Maria dice:
"quando dico mandare in soffitta il "principe" non intendo dire massimo d'alema, lui è un ministro del governo di cui io ne riconosco piena legittimità, io dico mandare in soffitta "il principe", per intendere quella figura politica come amava modellare machiavelli."
Maria qui introduce una logica del doppio binario: criticando il comportamento di D'Alema, ma non la persona. Cosa pericolosissima (non sono mai stato per il culto della personalità, lo confesso).
Le due cose non vanno scisse.
Altrimenti avremo sempre "principi" che si nascondono dietro la bandiera del partito e che non rappresentano gli ideali del partito stesso.
Un partito non è una squadra di calcio, mai fare il tifo per i campioni o i dirigenti a prescindere dal comportamento.
A me viene in mente un altro paragone calcistico: Moggi - Juventus, D'Alema - DS.
Quanto varrà alla fine il prezzo della vittoria?
Sarà effimera e ce ne dovremo pure vergognare un giorno?
Come i socialisti con Craxi?
moreno io sono una moderata e riconosco i ruoli istituzionali rivestiti fino che prova contraria non dimostri l' inaffidabilità di chi ricopre tali cariche.
diverso è andare alla festa dell'unità di pesaro, rilasciare un'intervista a mentana, giornalista di mediaset e rilasciare le dichiarazioni che sappiamo tutti, disorientando ulteriormente gli iscritti.
maria
Il mio è un giudizio più complessivo sul credito dato a D'Alema nonostante molte prove infelici durante la sua storia politica.
Logico che se uno sbaglia non lo si può fucilare all'istante, altrimenti cambieremmo un dirigente al giorno.
Errare è umano, ma perseverare è diabolico.
D'Alema adotta una politica puramente andreottiana che può piacere o meno, fatta di intermediazione, ma anche di sfruttamento delle fazioni all'interno del partito, di correntismo ricattatorio.
Il problema è un altro: i risultati una volta assunto un ruolo di guida di un progetto o di una scelta politica.
L'azzardo sulla bicamerale ha consentito a Berlusconi di sopravvivere politicamente una volta sconfitto alle elezioni.
Il siluramento di Prodi ha consentito addirittura la vittoria di Berlusconi.
Ora ci troviamo al terzo azzardo: il Libano.
Se ci dovesse essere un fallimento, stile Somalia o Iraq, con scoppio di un focolaio insanabile.
Blair l'Iraq l'ha pagato, D'Alema pagherà per un fallimento o lo troveremo di nuovo in sella grazie ai suo giochi che gli consentono il controllo sulla segreteria DS/Partito Democratico?