Scusate, ma questa volta non sarò breve. Perché il tema è importante e attualissimo. Leggere infatti la riflessione di Hannah Arendt sui Pentagon papers (Marietti) e il libro di Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti (il Saggiatore), proprio mentre è in corso lo sciopero dei giornalisti della carta stampata e delle agenzie è di per sé significativo. Ho già scritto che qualche giorno senza l'attualità può anche fare bene: la distanza consente paradossalmente di avvicinarsi di più alle 'cose' e alla loro comprensione. Il problema però è molto complesso e va indagato. Innanzitutto, con la denuncia precisa che il precariato nel mondo del giornalismo è, se è possibile, ancora più grave che in altri settori, perché attiene non solo i diritti del lavoratore, ma i contenuti della sua stessa professione (e la sua professionalità): un giornalista senza contratto (che fa rima con: "sotto ricatto") è un giornalista tutt'altro che libero, esposto com'è alle pressioni dell'editore e di coloro di cui scrive. Il problema è, che così, il sistema dell'informazione sembra non 'tenere' più. da tempo leggo onemore blog pur intervenendo raramente;
da tempo leggo il blog di civati anche li intervenendo raramente.
e in molte occasioni ho trovato spunti comuni sui due blog, certo anche con le dovute differenze, dovute credo al fatto che cmq civati è nel cuore della politica lombarda e onemoreblog spesso a quella politica guarda con distacco e perchè no a volte con disgusto.
ma trovo che per non cadere nella retorica dell'antipolitica sia corretto che onemore abbia cmq rispetto e voglia di discutere con delle persone che valgono con dei politici aperti al confronto e alla discussione.
riprendendo ciò che spesso dice Grillo, i politici sono nostri "dipendenti" e Civati nel modo di fare politica credo dimostri di essere uno dei dipendenti più trasparenti e aperti in lombardia, mi auguro per noi e per lui che continui ad esserlo e non si trasformi come certi politicanti, anche a sx, che da anni impediscono il confronto a la critica cosa che spesso comporta il chiudersi e il non permettere di cresce in mezzo alla gente e di non farsi apprezzare, di conseguenza non farsi votare e no governare.
in via Fortezza ne dovrebbero sapere qualcosa.