«Ho sassi nelle scarpe e polvere sul cuore, freddo nel sole e non bastan le parole». Per l’ultimo post dell’anno (o forse no, chissà che domani non mi venga voglia di aggiungere qualcosa...), Capossela mi viene ancora in soccorso per confessare - per così dire à la fin de l'envoi, come piaceva a Cyrano - che quello che si chiude è stato anche un anno di amarezze, di tensioni non raccontabili e di inutili cattiverie. Un anno abbastanza crudele, insomma, almeno un po' e almeno per me.
Come sapete, Formigoni, bontà sua, è rimasto in Lombardia, dopo sei mesi di finte e controfinte che nemmeno Ronaldo. Berlusconi, invece, ha dovuto cambiare casa, nella tarda notte di aprile in cui i voti per Prodi sembravano non bastare mai.
Nel frattempo, la Regione è invecchiata di un anno senza qualità particolari. Arturo Pérez-Reverte una volta ha scritto che non è importante che gli anni passino, ma è fondamentale darse cuenta che ciò accada. Non so se si può adattare questa riflessione ad un’istituzione, ma per la Regione il 2006 è passato così, quasi senza che ce ne accorgessimo.
Il 2006, del resto, è stato l’anno della sempiterna sconfitta milanese, l’anno della Cascinazza, quella che per noi è diventata la storia delle storie. E, per Monza, è stato un anno importante, che fa da preludio al 2007 delle Comunali, con un Faglia ancora più in forma di cinque anni fa.E' stato un anno in cui ho scritto molto (non solo delle 'cose' regionali), un anno in cui ho scoperto l’Africa (grazie a Felice e Mario), ho girato un documentario, “fatto cose” di molto interessanti e “visto gente” che lo è anche di più. Per tutti, ad esempio, prendo Arturo, un grande e appassionato collega.
lavorare no?
Non sapevo che Alberto avesse pubblicato i miei 'personalissimi' auguri. Lo ringrazio, però, come sempre, e aggiungo un augurio a tutti gli OMBlogger. Buon 2007 da Barcellona, una città da cui abbiamo molto (tutto?) da imparare.
giuseppe