certo! La bici e' pericolosissima... meglio una tonnellata di metallo lanciata a 50 Km/h, piu' soffice... che geni!
e poi la bici inquina!!! vuoi mettere quel fastidioso ansimare che a volte si percepisce dai ciclisti.. per non parlare dell'odore di sudore...a parte che mandano in crisi l'economia con la loro ossessione di fare a meno di benzine e incentivi auto! altro che fini educativi!!
"nun se po' entrà ca'a bbici"
Un mattino d'estate, stavo camminando con la ragazza che ora è mia moglie verso l'ingresso di un parco naturale sulle Dolomiti trentine. Immersi nell'ombra del bosco, giunti nei pressi della casupola di legno per l'accoglienza dei visitatori, ci affiancò un'Alfetta rossa, targata Roma. Non vedendo cineoperatori nelle vicinanze, ci rendemmo subito conto che non si stava girando un film con Carlo Verdone, e che la signora fuoriuscita da quei morbidi coprisedili dal lungo fintopelo beige, fasciata stretta nei jeans e calzante un paio di zeppe strangola-alluce, stava solo recitando la parodia di sé stessa. Mentre il marito teneva ancora stretto il volante, anch'esso ricoperto di pelouche, ma leopardata, ascoltando l'autoradio a volume assordante, e li regazzini giocavano sul sedile posteriore, la signora, appoggiate le mani sulla sbarra di legno, esordì così:
"che se po' entrà ca'a maghina?"
Era il 1987, e per cambiare un certo pensiero comune c'è ancora molta autostrada da fare.
P.S.: il custode trentino fu inflessibile, la sbarra restò giù, e allora secondo voi i quattro che fecero?
a) parcheggiata l'Alfetta, entrarono a piedi.
b) se ne andarono con l'Alfetta.
stefano :la seconda che hai detto.
se stanno recitando una parodia seria e' ovviamente la B.
chiedo la disposizione in cui si certifica il divieto.
me la portano.
(...)
oggetto: accesso con auto all’interno del centro (eccetera)
dico: c’é scritto auto
dice: auto vuol dire tutto.
questa frase... a parte essere evidentemente errata (infatti, per il Codice della Strada la bicicletta si chiama velocipede e di conseguenza il ciclista è un conduttore di velocipede.), è comunque allucinante... e come già detto da Stefano G. da una precisa indicazione di dove azzo viviamo...
ps. per il codice della strada, "l'auto" non esiste...
in ogni caso, ritengo che si possa richiedere l'intervento della magistratura...
ma che sta merda razzista "il trentino" inflessibile
e la "famigliola romana" incivile....
e voi fate pure il coro...
Signor Stefano Garulli vada affanculo lei con tutti i suoi pregiudizi
mi ha scritto il direttore del centro, e gli ho risposto. vi incollo il tutto, omettendo per il momento i riferimenti personali.
con la presente facciamo seguito e riferimento a quanto da Lei rappresentato sul sito ciclista.it in data 7 febbraio u.s. relativamente all’accesso al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e poi ribadito nella sua mail in data 08.02 u.s..
Per dovere di cronaca - Lei scrive per l’appunto anche attraverso un mezzo di comunicazione accessibile a tutti chiedendo la massima divulgazione- giova innanzitutto ricostruire l’accaduto in maniera completa e tralasciando i toni troppo accesi utilizzati.
Alle ore 20.00 circa del citato giorno, Lei si è recato presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti chiedendo di accedere allo stesso con la Sua bicicletta per poter praticare una pista ciclabile.
Le è stato correttamente rappresentato -come da Lei riportato- dal personale di vigilanza che controlla gli accessi e dal sig. Gianni XXX come all’interno di tale struttura non fosse presente una pista ciclabile e come pertanto non sarebbe stato possibile praticare tale sport per motivi anche di sicurezza, come da Lei espressamente richiesto.
A seguito di ciò, Lei ha rappresentato agli stessi che avrebbe allora voluto recarsi presso la palestra di scherma. In merito a ciò Le è stato correttamente rappresentato come fosse necessario avere il permesso di accesso alla struttura di scherma, permesso che avrebbe potuto richiedere sin dalla mattina successiva secondo gli orari di apertura dei relativi uffici che Le sono stati prontamente comunicati. Come sicuramente a Lei noto -praticando anche la scherma da così tanti anni- l’accesso alle strutture di un Centro di Preparazione Olimpica è regolamento da permessi che debbono essere richiesti ai competenti uffici, uffici che alle 20.30 sono evidentemente chiusi.
Fatta tale doverosa premessa ed inquadrato forse più compiutamente l’accaduto per comune memoria, Le rinnoviamo quanto già comunicatoLe circa le modalità di accesso al Centro di Preparazione Olimpica di Roma Giulio Onesti volte a garantire un regolare ed ordinato svolgimento delle discipline sportive presenti.
I nostri orari di apertura dei competenti uffici al rilascio dei permessi di accesso è il seguente: dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 17.00; Le ricordiamo parimenti che all’interno del Centro non è presente - al momento - una pista ciclabile per praticare detto sport, ben potendo viceversa -munito dei necessari permessi- accedere all’interno dello stesso con la bicicletta quale mezzo di trasporto da Lei utilizzato per i suoi spostamenti.
Certi di aver chiarito i termini della questione, saremo lieti di averLa tra i nostri sportivi all’interno del Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti.
Direttore Impianti Sportivi e Parco del Foro Italico
rispondo così:
vedo che non ci siamo capiti. Io non intendo entrare al centro per praticare lo sport del ciclismo, né tantomeno ho mai chiesto di "praticare una pista ciclabile", cosa che chiunque mi conosca capirebbe perfettamente avendo io una notevole indifferenza per le piste ciclabili. Mi è anzi stato detto, in un primo momento, che non potevo entrare perché non c'è una pista ciclabile.
Volevo, e voglio, solo andare in sala di scherma con un mezzo che voi, irragionevolmente, parificate alle automobili: tanto più irragionevolmente quanto il mezzo in questione è eminentemente a trazione muscolare, cosa che dovrebbe essere non solo valutata positivamente da un centro sportivo, ma addirittura favorita e incentivata.
Eventuali esigenze di sicurezza restano nell'ambito della vostra valutazione, ovviamente. Ma opporre un generico quanto ostile "no" ad un mezzo come la bici, in virtù del fatto che è un mezzo di spostamento personale, lo trovo culturalmente abietto, ripeto tanto più trattandosi di un luogo dove si pratica il perfezionamento sportivo. Se l'esigenza è quella di controllare ingressi e uscite (esigenza legittima, ci mancherebbe), lo stesso criterio deve essere applicato a chiunque, che entri a piedi o con un minibus. Allora non avrei niente da ridire.
La ratio del provvedimento che mi è stato mostrato riguarda invece l'accesso al centro con l'auto, intendendo per "auto" qualsiasi cosa sia un mezzo privato (anche lo skate? forse). Così mi è stato illogicamente spiegato, così lo riporto.
Quello che chiedo, anche se non mi sarei mai immaginato di doverlo chiedere perché penso che sia la cosa più naturale del mondo, è di far entrare le biciclette senza alcun permesso. Le bici non occupano spazio, non sono pericolose, e sono un esempio per i giovani atleti che (me ne accorgo anche nei nostri angusti e scalcinati spogliatoi) sognano la macchinetta under 18. Oltretutto, arrivare all'acqua acetosa in bici fornisce già un buon inizio di riscaldamento muscolare, e aiuta quindi nella successiva pratica dello sport scelto: anche per questo io arrivo lì in bici.
Resto in attesa di una sua nuova determinazione dirigenziale in cui renda esplicito l'ingresso senza registrazione o permesso alle biciclette.
ps
quanto ai toni accesi, di fronte alle ottuse ingiustizie e alle angherie di stampo squisitamente italico (non si può perché no è un concetto medievale che purtroppo fatica ad essere estirpato da questo sventurato paese) mi arrogo il diritto di difendere ragione e ragionevolezza con i miei soli poveri mezzi, la comunicazione potendo abbinata all'intelletto. Che ci vuole fare, sono un uomo all'antica e non chino mai la testa di fronte all'arroganza. Infine, le faccio notare che per quel che riguarda i furti all'interno della struttura (altro argomento oppostomi dal sig. XXX in virtù dei recenti furti), le sottolineo che anche volendolo non riuscirei a portare via computer e stampanti, o simili, sottobraccio in bicicletta.
lo dicevo io che la bici porta al furto, allo scasso, alla grassazione.... ;-)
e questa la chiosa che -secondo lui- dovrebbe mettere la parola fine:
Egregio Sig.,
con la presente richiamiamo quanto già comunicatoLe nella precedente corrispondenza, ricordiamo gli orari osservati dai competenti uffici per il rilascio degli eventuali permessi di accesso alle strutture del Centro dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 17.00 e ribadiamo la possibilità di accedere all’interno dello stesso con la bicicletta quale mezzo di trasporto da Lei utilizzato per gli spostamenti.
Ritenendo definitivamente esaurito il tema, inviamo distinti saluti.
esaurito ce sarai. a quanto mi consta, costui è un trentacinquenne rampante di destra (e si vede)
a me pare di capire che semplicemente è vietato l'accesso all'interno del centro se non si è provvisti di permesso. questo sia per i pedoni che per i ciclisti che per i camionisti: se non è stato rilasciato il permesso non si entra. per ottenere detto permesso gli orari sono quelli indicati dal megadirettore lup mann ducaconte barambani.
per cui non vedo dove stia il problema.
e ribadiamo la possibilità di accedere all’interno dello stesso con la bicicletta quale mezzo di trasporto da Lei utilizzato per gli spostamenti.
quindi una volta ottenuto il permesso, l'ingresso con la bicicletta è consentito
visto che fai finta d non capire solo per darmi fastidio, attività in cui ti vuoi specializzare e che ti consiglierei di abbandonare, ti sottolineo ancora una volta, a te e a chiunque interpreti i tuoi interventi come utili, che la bici dovrebbe entrare di diritto dentor un centro sportivo, e che l'accostamento con l'automobile è indice di ottusità.
come dimostri ad ogni intervento sul tema.
in realtà ho di meglio da fare che dar fastidio a te, e il mio era un intervento in buona fede e non provocatorio.
sei un poveraccio e mi fai pena, completamente perso nell'arroganza e nella tracotanza di chi sa di avere le spalle coperte dal boss.
ti ripeto che in quel centro non entri senza permesso, il problema non è la bici. sforzati di capire.
La vera ragione è questa!
Ragazzi non litigate. Perché dovete presumere subito che i commenti altrui vi siano ostili? Non vi piace la pace? (Certo che vi piace!)
Per favore cercate prima di capirvi - di essere sicuri che vi siete capiti - poi magari incavolatevi pure; dopo, però.
In tema: mi sembra chiaro che al centro in questione si possa accedere senza "permessi" ma che serva un "permesso" per entrare nella struttura di scherma (e forse in altri impianti) e per entrare nel perimetro del centro utilizzando un (qualsivoglia) mezzo di trasporto. Rota sta qui sostenendo che l'accesso in bici debba essere equiparato a quello a piedi, non a quello in auto.
Personalmente sono d'accordo con lui, anche se mi lascia perplesso l'accanimento "culturale" contro il custode (che, se ignorante, andrebbe aiutato, non "disprezzato"); penso anche che un intervento con altri "toni" avrebbe sortito un effetto migliore presso la direzione.
D'altra parte l'intento di rota non è solo (o non tanto) ottenere l'accesso al centro, o il libero accesso al centro per le bici, ma fare una battaglia culturale per l'uso del "velocipede". Ha quindi probabilmente ragione nell'uso di toni "troppo accesi" (non si fa un'azione culturale facendo addormentare la gente con pacati discorsi...)
non ho capito a cosa serva il permesso.
forse tutti i mezzi che transitano all'interno del centro sono catalogati?
e a che pro?
nessuno te lo ha spiegato?
nemmeno i portinai?
leggete qui, che paradosso; lo ho copiato nel sito del coni
...Presidente della Federazione Ciclistica Italiana – e Nicola Raffa – Direttore Relazioni Esterne di Coca-Cola per l’area del Mediterraneo- pubblico e privato hanno fatto fronte comune e si sono uniti per promuovere un’attività che stimoli i giovani a cambiare i propri stili di vita. I tre partner hanno lanciato questa iniziativa per far riflettere sull'importanza del movimento come risorsa educativa fondamentale e di promuovere la conoscenza e l'utilizzo della bicicletta come strumento efficace per sviluppare uno stile di vita attivo in modo divertente ed efficace...
Rotafixa forse ti conviene riderci su.
purtroppo, o ci sono ragioni serie che non conosci, o c'è una forte ignoranza.
in entrambi i casi credo sia dura spuntarla.
saluti. al prossimo litigio con le amministazioni
so per certo che la federciclismo sta leggendo lo sputtanamento del direttore degli impianti sportivi del coni su ciclistica.it, e che la cosa non sta facendo loro piacere, affatto.
forse non cambia niente.
ma la pressione su gestioni che credono cosa loro "questa è la ragione "seria", e ovviamente da totò e peppino) li sta irritando, tanto che ci sono telefonate e mail tra i vari mafiosetti del coni per parlare di questa piccola, miserabile cosa (ne parlano in modo preoccupato, autoreferenziale, rancoroso)
vi invito tutto a trasferire la discussione su ciclistica.it, individuare gli indirizzi mail che ho postato e scrivere personalmente (oltre che su ciclistica) le vostre opinioni in merito:
la pressione dell'opinione ha sempre un senso e un peso, finché si può esprimere.