«Non sono stato io a volere questa mostra, Anzi, io i graffiti li detesto. Non ho detto che li detesto. Ho semplicemente ricordato che nella mia storia di critico non mi sono mai occupato di graffiti fino a quando non sono venuto a Milano e ho visitato il Leonka. A quel punto ho fatto una valutazione estetica, ma sicuramente indotta e non spontanea. Io ho semplicemente posto un problema. Se trovo un capolavoro di Tiziano o di Caravaggio in un luogo illecito lo butto o lo tengo? È questa la domanda che aspetta ancora una risposta». La solita informazione parziale e incompleta...
chi e' il pusher di Sgarbi? Roba cosi' buona non si trova manco in Olanda, ve lo assicuro...
Sarà, ma intanto è uno dei non moltissimi che attaccano l'osceno parcheggio in S. Ambrogio che, oltre a essere un tiratraffico in una città già satura di culi di marmo, ha l'indiscutibile pregio di essere un succoso appalto del fratello della De Albertis (cosa che non sapevamo e che pure è stata riferita dallo Sgarbi tramite Corriere della Sera di oggi). E sulla questione dei parcheggi, domina l'assordante silenzio della cosiddetta opposizione. Vogliamo cortesemente ricordare ai nostri politici e a sagge figure come Marco Romano che i parcheggi sono catacombe per ferri da stiro spinti da un motore ispirato da una tecnologia di metà Ottocento, il ciclo Otto?
della serie:
macchissenefrega!
ancora una volta, pubblicità occulta...?
(e lui? dov'è!?)