elezioni???
dalema va dritto a fare il presdelcons con l'appoggio di casini e bossi!
(e probabilmente questa volta anche di previti e soci)
Qualsiasi persona normodotata che conosca la situazione al senato e la matematica (non tutta basta l'aritmetica) non puo' pensare ad ipotesi di cambio di guida del governo e/o maggioranza.
D'Alema sta semplicemente cercando di spingere Rifondazione e frattaglie varie a non far cadere il governo dato che, per la stessa motivazione di cui sopra, il palesarsi in parlamento di due linee di politica estera palesemente in contrasto comporterebbe, è ovvio, la fine del governo ed il ritorno di Bellachioma.
lo capiremo subito se Minimo ha grilli per la testa: se presenterà una relazione provocatoria e irridente nei confronti delle centinaia di migliaia di manifestanti di Vicenza (eravamo 6 ettari...) sarà il colpo di grazia per il governo Prodi II. La colpa, in ogni caso, ricade interamente su Prodi medesimo e sul suo folle (politicamente e clinicamente) diktat romeno: prima aveva detto "ne parleremo in consiglio dei ministri al mio rientro" poi, in perfetto stile da bugiardo democristiano impunito, "la base si farà e la discussione è chiusa". E quando mai si era aperta? Stendiamo poi un velo pietoso sulla democristianata di dire che la colpa era: 1) del sindaco che si era impegnato (ma poi ha capito che l'idea di un governo che si fa dettare la linea di politica estera da un sindaco non avrebbe spazio nemmeno in.. Italia), 2) di berlusconi (ma poi si è scoperto che aveva solo dato la sua parola, ossia qualcosa che vale meno dell'acqua di fogna), 3) della nostra alleanza ("pacta sunt servanda" hanno scritto opinionisti un tanto al grammo, con quel pizzico di latinorum necessario per qualificarsi allo stesso tempo come azzeccagarbugli e don Abbondi).
Ora, non vorrei eccedere nell'OT, ma siccome queste cose le ho studiate e le insegno, mi girano un po' le balle: l'Italia e gli USA sono alleati militari solo nell'ambito della NATO. Non esiste, da nessuna parte, una nostra alleanza militare bilaterale. Washington ha tali accordi con Israele (e con un punto interrogativo) e basta: nemmeno con Londra esiste una formale alleanza militare, figuriamoci con noi! Poi, siccome quel simpatico criminale di Mussolini ha dichiarato guerra agli USA, e siccome abbiamo perso e siamo stati occupati militarmente dagli USA, esistono una serie di accordi di "cooperazione" militare che risalgono, a quanto si sa, al periodo compreso tra la fine degli anni '40 e i primi anni '50. Ebbene, questi accordi sono segreti e, perciò stesso, non validi dal punto di vista del diritto internazionale, come sanno anche gli studenti più svogliati. Altro che patti da rispettare! Come se non bastasse, il motivo per cui tali accordi rimangono segreti è perché lì si annida il motivo di 50'anni di diccì, di stragi impunite, di dirigenti dei servizi segreti (nostri) vergognosamente costretti a prestare giuramento di fedeltà ANCHE agli USA. Sarebbe sufficiente pubblicare tali accordi e: 1) il santino De Gasperi ne uscirebbe molto ammaccato, 2) tutti i presidenti del consiglio che hanno accettato simili oscenità dovrebbero correre a nascondersi, 3) tutti i dirigenti dei nostri servizi e delle nostre forze armate dovrebbero, a rigore di legge, essere processati per alto tradimento e attentato alla costituzione, così, tanto per gradire...
Ammettiamo pure (col cacchio!) che tali pratiche fossero giustificate ai tempi della Guerra fredda, ma oggi??? Pacta sunt servanda... io direi piuttosto Sellae sunt servandae.
"Il lider da esporto" avra' montato una messa in scena per dimostrare che puo' fare il duro in politica, e per accattivarsi la simpatia di quelli che, in modo assoluto, non vogliono piu' il Cavaliere fascista a capo del governo. Prodi merita di rimanere al potere; al momento e' l'unico in Italia che possa fare una politica credibile al resto del mondo.
Baffetto ha ragione.
Chi sta nella maggioranza deve accettare le decisioni comuni, prese a...maggioranza.
Il problema è qualcuno gioca a stare a cavallo tra il governo e la piazza.
A volte, però, i nodi vengono al pettine.
Una volta, commentando i sondaggi dai quali risultava la larga contrarietà degli italiani alla partecipazione alla guerra in Iraq, Marco Follini dichiarò che "Della cultura di governo fa parte anche il saper prendere decisioni in contrato con la volontà dell'opinione pubblica". Una frase che a me, ma non soltanto a me, è parsa sorprendente per l'idea antidemocratica che sottintende.
Mi spiace che adesso, mutato il governo e mutate le circostanze pratice di cui si tratta, si debba riscontrare una sostanziale sintonia di pensiero, almeno in alcuni esponenti dell'esecutivo. In tutta onestà, e per quanto mi riguarda, non ho mai riposto eccessiva fiducia in costoro, che pure ho votato considerandoli di gran lunga il male minore rispetto alla riproposizione di un governo intimamente fascista. Giorno dopo giorno, però, sto maturando la convinzione conto che la differenza, in termini di male, tra il precedente governo e questo sia meno marcata di quanto, forse ottimisticamente, mi auguravo.
Firmerei per D'Alema a casa e Prodi che resti pure.
Firmerei per D'Alema a casa e Prodi che resti pure.
Vale a dire: meglio i papponi democristiani arraffoni che una vera sinistra socialdemocratica..
complimenti, compagno puiatti
Signor lider Baffino:
Chi gioca troppe volte con la dinamite deve pur sapere che gli si puo' scoppiare tra le mani! Troppi imbrogli e troppe politicherie!
Che resti Romano Prodi! Ci e' indispensabile!