il commento è già insito in totò e peppino. se la cantano e se la suonano, con la differenza che quei due erano molto più simpatici. faranno un partito insieme per scoprire fra non molto che le rispettive culture sono molto più distanti di quello che la pratica quotidiana del potere (che all'incirca è sempre uguale a se stesso a tutte le latitudini) fa ormai loro sospettare. e fra qualche anno si separeranno, magari dopo il prevedibile insuccesso alle europee del 2009. una vicenda RnP su larga scala, con effetti potenzialmente devastanti.
Si riesce a credere a malapena che la Binetti e Grillini possano stare nella stessa galassia, figuriamoci nello stesso partito.
Diciamocelo, in questo periodo si sente una gran puzza di ricostituzione della DC, e non credo che possiamo farci nulla. L'unica cosa che mi auguro è che i DS se ne stiano ben fuori.
Il bello di tutto questo dibattito, anche tra i militanti dei partiti, è che fino a ieri nessuno conosceva l’esistenza delle famiglie politiche europee. Peggio. Fino a ieri abbiamo considerato il parlamento europeo come un luogo di esilio per rompiscatole e qualcosa di estremamente lontano. Oggi leader e militanti scoprono il PSE, il PPE etc etc. Lo considero un segno di maturità. Anche se una maturità incompiuta. Perché sia quelli che vogliono a tutti i costi stare nel PSE che quelli che si amazzerebbero pur di non starci, non considerano che cosa è oggi quella formazione politica, quanto diverse siano le esperienze del partito socialista spagnolo, di quello francese ( e ciò che sarà con la Royal), dell’esperienza del Labour inglese che sta cambiando nuovamente pelle, della socialdemocrazia tedesca e cosi via. Considerando così tutto il PSE un monolite e contribuendo ad un dibattito che, è vero, sa di totò e peppino. Il PSE sta modificando i suoi confini non perché in Italia nasce il PD (sarebbe bello se fosse cosi), ma perché non ha senso che molte esperienze democratiche stiano fuori e perchè gli stessi conservatori si stanno ri-organizzando rischiando di rubare la scena. E poi, se come dice la brava Rosy, il PD avrà “probabilmente una nuova classe dirigente”, allora “probabilmente” anche questa dovrà decidere la collocazione internazionale e come modificare gli assetti della politica europea.
Per il nuovo inno potrebbero rivolgersi allo Zecchino d'Oro con la supervisione del Mago Zurlì. Infatti è una questione adatta a dei bambini mai cresciuti.
Credo che il Partito Democratico sarà un fallimento su tutta la linea.
A livello di elettori: la coperta è troppo corta. Spostandosi al centro perderanno voti a favore di RC. Invece, con una posizione più di centro-sinistra perderanno elettori a favore dell'UDC e di FI.
Ma, la cosa più grave è che l'Italia, unico paese in Europa, si ritroverà senza un partito di ispirazione socialista e di sinistra democratica.
Il contentino di far parte del PSE, per illudere la base, non cambia la situazione.