Non siamo mai stati teneri col foglio arancione inventato dall'Impomatato Polito con la complicità di alcuni immortali esponenti dell'inciucismo di sinistra (si fa per dire), ma questa volta dobbiamo toglierci il cappellino di fronte a Il Riformista. La ragione è un'articolo che sembra scritto all'epoca in cui ancora il giornalismo non era una razza in via di estinzione. L'argomento è ASAM, la folle macchina mangiasoldi (pubblici) messa in piedi dalla peggior amministrazione di centrosinista che mente umana possa ricordare, ovvero la giunta provinciale milanese guidata da Filippo Penati e dalla sua cosca di sestesi "pochi titoli e molta ambizione". Oggi Jacopo Tondelli racconta [pdf 248 Kb] la vicenda della SpA penatiana senza peli sulla lingua, come nessun altro quotidiano ha mai avuto il coraggio e l'onestà di fare. Tra le tante condivisibili considerazioni di Tondelli, ce ne sono due che meritano molta attenzione. Lì per lì, non essendo lumbard, pensavo che asam fosse un integralista islamico.
Ovvio il mio parere: chiudere, smantellare.
Stato ed enti locali devono dare welfare, sanità e simili. Investimenti e mercato competono ai privati.
Ma qui si torna allo stato, anzi agli enti locali, che fanno panettoni.
Il tutto per mollare qualche seggiolone di manager a qualche politico decotto o con problemi finanziari (tipo la città della musica romana che passa da bettini a borgna, mentre il primo passa al cinema etc.)
Diciamo che l'ottimo Tondelli ha buone fonti... il problema più rilevante è che a parte il riformista e Onemoreblog (e, ovviamente, Giornale e Libero), la stampa indipendente latita...