Leon ha posto una serie di domande molto semplici e chiare a cui bisognerebbe rispondere con dei si o dei no, anziché pontificare sulla fine degli intelletuali. è proprio perché Leon è un valido intellettuale che gli consente di esprimersi con sintesi, semplicità e chiarezza. i punti elencate da Leon non sono mica raccolti a caso: dalla Costituzione fino alla legge Basaglia, è la storia della sinistra italiana. li riporto per comodità. e provare a rispondere anziché cazzeggiare.
- con il Pd sarà più facile difendere la parte prima della Costituzione?
- con il Pd, sarà più facile difendere la laicità dello Stato?
- con il Pd, sarà più facile difendere l’autonomia della Magistratura?
- con il Pd, sarà più facile riconoscere pienamente il ruolo delle donne?
- con il Pd, fuori dal Pse, sarà più facile lottare per un’Europa sociale?
- con il Pd, sarà più facile aiutare i paesi poveri?
- con il Pd, sarà più facile rafforzare e rendere più efficiente lo Stato Sociale universale (aperto e gratuito per tutti, finanziato con l’imposta progressiva)?
- con il Pd, sarà più facile rafforzare la scuola pubblica?
- con il Pd, sarà più facile finanziare la ricerca pubblica rispetto a quella privata?
- con il Pd, sarà più facile ridurre la brevettazione dei medicinali salva vita?
- con il Pd, sarà più facile difendere e ampliare lo Statuto dei Lavoratori?
- con il Pd, sarà più facile eliminare il precariato?
- con il Pd, il sindacato sarà più forte e più unito?
- con il Pd, sarà più facile lottare contro i monopoli?
- con il Pd, sarà più facile mantenere pubblici i servizi locali?
- con il Pd, sarà più facile disciplinare i concessionari privati del settore pubblico (Tv, strade, acqua, telecomunicazioni, elettricità, gas, edilizia, ecc.)?
- con il Pd, il Mezzogiorno avrà una possibilità di sviluppo maggiore?
- con il Pd, sarà più facile abrogare le leggi ad personam?
- con il Pd, sarà più difficile “convivere con la mafia”?
- con il Pd, sarà più facile difendere la Legge Basaglia e magari attuarla?
- con il Pd, sarà più facile combattere l’obiezione di coscienza?
- con il Pd, sarà più facile operare per la pace?
Pippo, hai provato col Moment Rosa?
Oltre a far passare i dolori mestruali ha una blanda funzione antidepressiva.
cara micaela è il PD la vostra pasticca stupefacente. guai a toccarvi i vostri amichetti. questo sarà il livello della discussione nel PD.
micaela perché non ti provi a rispondere a una sola delle domande di Leon?
Ma questa serie di domande non ha alcun senso.
E l'atteggiamento di Leon è tipico di uno cui piacerebbe una politica senza elettori.
ma allora Pino a che serve un partito se è neutro rispetto a una domanda come questa: "con il Pd, sarà più facile rafforzare e rendere più efficiente lo Stato Sociale universale (aperto e gratuito per tutti, finanziato con l’imposta progressiva)?". dico un partito serve a questo, allora sciogliamo tutti i partiti e sostituiamoli col televoto. altrimenti serve solo a riempire le poltrone e voi vi state appassionando solo a questo, io e i miei amici al posto di tizio e dei suoi amici.
Allora rifacciamo la domanda in modo che abbia un senso: il PD sosterrà lo stato sociale? risposta: lo stato sociale va riformato per tremila motivi, ma visto che il partito nascerà dall'unione di residui della DC e del PCI, è ragionevole presumere che non vorrà lo smantellamento dello stato sociale più di quanto lo voglia l'attuale governo formato da DS e Margherita.
Il che vuol dire, Pino, che vorrà lo smantellamento dello stato sociale, avviatosi con la politica di precarizzazione del lavoro promossa da Biagi quando era consulente di D'Antona, esattamente come oggi lo vogliono Margherita e DS. Il che vuol dire che non sarà un soggetto nuovo, ma un'accozzaglia di soggetti vecchi. Il che vuol dire qualcosa di simile al vecchio pentapartito sotto un'unica veste. Il che vuol dire che ha ragione Leon e che diessini, margheritini e soci stanno rifacendo, per i loro porci interessi, la vecchia DC. Buon divertimento a tutti, il mio voto ve lo potete scordare da qui all'eternità, piuttosto voto Berlusconi, che alla fine è più sincero e meno ipocrita di questa gente. O, meglio, annullo la mia scheda e la politica me la faccio da solo.
"La politica me la faccio da solo" è una contraddizione in termini, caro Adimant.
Ok, Pino, vorrà dire che modifico la dichiarazione in "La politica me la faccio con altri, ma senza i partiti, fuori dai partiti, alla larga dai partiti". La faccio per strada, la faccio parlando con la gente, la faccio andando a votare, facendomi per questo le mie file in calde domeniche di sole, e annullando la scheda. La faccio dichiarando che chi oggi fonda il partito democratico è complice di chi permette, tanto per fare un esempio a me caro, che a Napoli, la mia città, la camorra sia padrona di tutto e tutti. La faccio dichiarando che il partito democratico è tutto tranne che democratico perchè nasce da personaggi che siedono in parlamento in virtù di una legge elettorale da dittatura sudamericana. La mia politica, in questo senso, me la faccio da solo senza alcuna contraddizione, in quanto l'unica contraddizione oggi esistente in Italia è definire 'democratici' le istituzioni e i partiti.
"smantellamento dello stato sociale"
scusate: ma di che state parlando?
avete mai visto un sussidio di disoccupazione?
avete mai visto che la cassa integrazione sia pagata dallo stato anziche' prendendo dalle casse inps (cioe' dei dipendenti)?
avete idea di cosa sia lo stato sociale oggi, adesso, in francia o in germania?
ok, smantelliamo pure questo fantomatico "stato sociale italiano" e mettiamoci al suo posto quello di un qualsiasi altro paese oltre le alpi.
la verita' e' che in italia si spende molto per mantenere la mafia e i suoi dipendenti politici, le camarille dei votifici e gli amici degli amici. favori insomma. una politica sociale e' altro. e uno stato sociale, qui, mai si e' nemmeno intravisto.
Quoto Tonii, sempre preciso e puntuale. E se si candida lo voto!! :)
- con il Pd, sarà più facile difendere e ampliare lo Statuto dei Lavoratori?
penso proprio di si perchè con la crezione del PD, spariscono gli ultimi brandelli del PCI che votò contro lo statuto dei lavoratori, strumento capitalista
- con il Pd, sarà più facile difendere la laicità dello Stato?
quale laicità?
a me sembra che Leon, vecchio dirigente PSI, si sia un pò ...invecchiato
Marco, visto che sono responsabile della citazione del pezzo di Leon, non posso fare a meno di intervenire. Ho deciso di riprendere quella riflessione perché contiene tutte le perplessità della "ggente" di cui sono esponente, quelle che fanno sì che solo il 21 e spiccioli percento degli elettori abbia in mente di votare il PD. Vedi, secondo me tu inverti la prospettiva, perché parli di partito anziché di persone (tipico degli scienziati, soprattutto se fin troppo intelligenti, come te). Quello che dice Leon è quello che pensiamo anche la sciura Pina e io che - che dopo un lungo travaglio interiore e interminabili discussioni (anche con te) - sono arrivato alla conclusione che qualunque cosa, quindi anche il PD, sia meglio della roba indegna che abbiamo oggi. Ecco, sono con Leon nel momento in cui si domanda - anche se non esplicitamente - per quale ragione le stesse persone che oggi non fanno il loro mestiere, dovrebbero farlo domani in quanto raggruppate in una scatola nuova anziché in due vecchie. Capisco la a-sceintificità del pensiero, ma è quello che mi viene in mente quando leggo le cose che i maggiorenti politici dicono sul PD, dai Mirabelli su su fino a Fassino.
PS a margine: non mi sento di condividere la tua speranza che il binettismo venga diluito (e quindi disarmato) dal PD. Anzi, credo che a essere disarmata sarà la laicità superstite dell'ala sinistra. Ricordiamo che DS si presentano con un Fassino che ha dichiarato a in diretta nazionale su Radio24 la sua (molto privata) fede, un D'Alema che si genuflette alla beatificazione di Escrivà, eccetera. Questi saranno dei supermaggiorenti del PD, some possiamo illuderci che non portino i loro baciapilismi anche lì?
Ecco, stringi stringi penso che la chiamata alle armi di Mario Adinolfi appia i suoi bei perché.
Alberto - il mio punto è che a scrivere questo articolo sia Paolo Leon e non la sciura Pina. Che sia uno studioso e non Beppe Grillo o, si parva licet, Alberto Biraghi.
Da uno studioso ci si aspetta, insisto, discernimento. Tuttavia, la unica critica sensata al PD finora è quella di Adinolfi e in parte tua: sarà democratico? Ci saranno altre persone oltre ai soliti 4? Altrimenti è chiaro che è una specie di truffa. Non a caso Ivan nell'accettare di dare una mano ha detto "a condizione che il processo non sia truccato".
Invece in Leon, e in modo simile nella minoranza DS, vedo solo un gioco della combriccola dei perpetui che fanno il gioco delle parti lanciando venti domande a cavolo. Infatti, nessuno di loro propone mai cosa fare come alternativa: lasciare tutto fermo così?
"nessuno di loro propone mai cosa fare come alternativa"
io ero rimasta ai candidati che proponevano un programma, adesso bisogna pure farglielo ...
e se fai delle domande ,peraltro pertinenti, sei tacciato di disfattismo.
@antonella
Vedrai vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
Non sta a me dire se l'articolo di Leon sia scritto bene o male. Vado alle domande che pone, riassunte da Pippo, non prima di fare una nota sul commento di Micaela: se potesse evitare di esporre i suoi insulti insulsi su questo blog, farebbe un favore a tutti; se proprio le mancano i contenuti, provi con il silenzio, non dovrebbe farle male.
Partiamo da un dato: oggi il PD riceve tra il 21 e il 23% dei voti, nei sondaggi. Per carità, il dato di un sondaggio non tiene conto della campagna elettorale e sarà di certo diverso dal dato reale. Diciamo pure però che una sua rilevanza ce l'ha. Se oggi solo il 21% degli italiani si dice sicuro di votare per il PD significa non solo che molti elettori di Ds e Merderita non hanno più voglia di confermare il loro voto per quei due partiti, ma soprattutto che la carica d'attrazione del progetto PD verso altri elettorati è pari a zero.
Siccome io sono un elettore laico, riformista e di sinistra, mi si potrebbe chiedere perché non penso minimamente di votare per il PD. Dopotutto, io rappresento l'elettore che il PD dovrebbe considerare come suo naturale obiettivo. (...)
Il motivo è semplice ma anche molteplice. Il PD sta nascendo (e nessun Mario Adinolfi né Ivan Scalfarotto potrà nulla contro questo andazzo) come la somma delle oligarchie di Ds e Merderita.
Dato per scontato questo, e quindi mettendo da parte i sogni di palingenesi del PD che li lascio agli adolescenti, occorre osservare le dinamiche di formazione e scelta della classe dirigente delle due oligarchie.
In tutti e due i partiti, sin dalla loro nascita, c'è la tendenza a scegliere il leader più moderato possibile, nella errata convinzione che si possa conquistare l'elettorato che vota convintamente per l'Udc. Ecco che la coalizione ha scelto come leader nazionle Romano Prodi, che se avesse una tessera di partito sarebbe quella della Merderita, ossia il partito più moderato della coalizione (a parte il troppo leggero Udeur, il cui leader cmqe è stato fatto nientemeno Guardiasigilli, giusto per dare idea del peso che si riconosce al suo partito personale.
Nei Ds, si è scelto Fassino, esponente del grande centro dalemiano, a scapito di Giovanni Berlinguer, esponente della sinistra. Nella Merderita, Rutelli ha vinto incontrastato. Rutelli è esponente della destra della Margherita, come testimoniano i suoi ottimi rapporti con Opus Dei e le sue candidature dei teo-adem. (...)
Durante il primo congresso del PD, dunque, si fronteggeranno Fassino e Rutelli come possibile leader del PD e naturale candidato alla presidenza del consiglio per il centrosinistra.
Ora, può darsi che decidano di spartirsi la torta così: chi fa il segretario (Fassino) non sarà il candidato presidente del Consiglio (Rutelli, o viceversa). E in un certo senso me lo auguro, anche se sarà l'ennesima anomalia della politica italiana. Oppure può darsi che si scelga all'inglese: il leader del partito è il candidato presidente per le elezioni. In tal caso, ho i miei bravi dubbi che Fassino possa vincere il congresso, soprattutto sapendo quanto siano bravi i merderitini a truffare i congressi (vedi Mario Adinolfi).
Quindi c'è la concreta possibilità che il leader del PD sia Rutelli. Ma se anche fosse Fassino o, in un lampo di slancio, Veltroni, state certi che il programma sarebbe ancora più moderato di quello attuale. Se già oggi nei Ds non si parla più di conflitto d'interessi o di legge antitrust, a maggior ragione non ne parlerà il PD. Se oggi nei Ds si difende il Concordato, nonostante sia in modo evidente carta straccia per volere del Vaticano, di certo non lo metterà in discussione il PD. Se oggi la proposta sui diritti civili è rappresentata dai DiCo, figuratevi un po' cosa proporrà domani il PD: si andrà al diritto privato, probabilmente.
Insomma il PD si annuncia come una specie di nuova Dc, con la sensibile differenza di non avere al suo interno la classe dirigente della Dc degli anni fine '40 e '50.
Per tutti questi motivi, e molti altri, noi elettori laici, riformisti e di sinistra guardiamo altrove. Scusate la lunghezza del ragionamento.
l'articolo di Paolo Leon è chiarissimo ed oltre che dalla logica è illuminato, vivaddio, dal buon senso dell'esperienza. la logica di Marco Simoni è come quella di Ratzinger, si cerca con dei sillogismi di far tornare il teorema. ma il teorema non torna. anzitutto perché la politica non è un teorema, e poi per mille altri motivi alcuni dei quali pazientemente esposti dal precedente intervento. io ci vedo per paradosso anche una mancanza fondamentale di laicità, laddove si pensa con le armi della dialettica, per la verità neanche troppo raffinate, e sopravvalutandosi alquanto, ostentando arrogantelli questa storiella della "scienza", di poter piegare la realtà alle proprie convinzioni.
Caro Sciltian, sono contento che siamo d'accordo. Se Paolo Leon avesse scritto un pezzo come il tuo, magari non sarei stato d'accordo col contenuto, ma avrebbe fatto il suo mestiere. Che, come sai bene, nessuno o quasi fa più in Italia.
Il mio articolo voleva semplicemente essere di critica feroce verso quelli che usano parole ambigue e retoriche. Col prossimo, riprenderò le tue critiche di merito.