Corteo a due ruote nei luoghi dove la partigiana visse e fu uccisa mentre andava in bici
La usavano la partigiana Lia e le sue compagne del Gruppo di Difesa della Donna (quarantamila aderenti solo a Milano), un nucleo attivissimo, sempre pronto a sostenere le famiglie con marito o padre in carcere. E la usano anche oggi i sempre più numerosi cittadini che hanno scelto di fare delle due ruote il loro mezzo di protesta contro lo strapotere delle auto. Alla bicicletta dunque, simbolo della Resistenza di ieri e della «liberazione» di oggi, anche quest'anno il Teatro della Cooperativa dedica un'intera giornata (domenica 22 aprile) per ricordare le tante donne che lottarono ed in particolare Lia (all'anagrafe Gina Galeotti Bianchi), eroina della Resistenza milanese, uccisa da una raffica di mitra dai nazisti mentre era sulla sua bici per le strade di Niguarda.
Il ritrovo è alle ore 15 all'ingresso dell'Arena (viale Byron, 2), da qui partirà il corteo di «ciclisti resistenti», protagonista di uno spontaneo percorso a tappe nei luoghi dove visse e operò Lia durante la sua militanza; dall'Arena dunque a via De Castillia e via Bartolini (dove Lia visse), fino al cortile dell' Ospedale Maggiore di Niguarda, dove i partigiani nel 1946 piantarono un ulivo per ringraziare le tante donne e infermiere che li aiutarono. Il corteo raggiungerà infine via Graziano Imperatore (dove Lia fu uccisa), e il Teatro della Cooperativa dove, alle ore 17, andrà in scena «Nome di battaglia Lia» di Renato Sarti, sul palco al fianco di Marta Marangoni e Rossana Mola (ingresso gratuito con precedenza per i ciclisti). Al termine dello spettacolo sul palco saliranno i rappresentanti delle diverse associazioni tra cui Nori Brambilla Pesce dell'Anpi Provinciale di Milano, Maria Cervi e Rossella Cantoni, dell'Istituto Alcide Cervi, cui si aggiungerà il contributo del movimento delle donne «Usciamo la notte». La domenica si chiuderà con un aperitivo musicale in via Bianchi d'Espinosa 2.
«Ai tempi di Lia — interviene l'attrice Rossana Mola — la bicicletta era un mezzo semplice e veloce per spostarsi, ora è un pericolo soprattutto la notte. Lia poi aveva una missione che era più forte delle sue paure, oggi per noi la missione è riuscire a tornare a casa sane e salve senza, ma il suo messaggio lo porteremo avanti con i nostri mezzi, il teatro e l'informazione».
ma davvero è così str** Mirabelli? ma legge almeno quotidiani e settimanali establishment, Diario, Internazionale, Left, insomma non sto parlando della rivista dei figli dei figli dei fiori?
Carolina
L'ossessione della resistenza (come quella della riabilitazione di salò) nascondono -secondo me- il tentativo di rimanere in vita di certi "sentimenti" delle due ali estreme.
Ovvio: la sconfitta del fascismo è stata cosa sacrosanta, dovuta agli alleati e ai partigiani dei vari colori, grazie alla quale siamo un paese democratico e civilizzato; senza idioti che si tuffano a petto nudo nel cerchio di fuoco e, sopratutto, senza leggi razziali.
Eppure sotto sotto qualcosa mi dice che dietro certe celebrazioni alcuni vorrebbero..altro. La resistenza, cioè, più che liberazione dal fascismo è vista come il massimo dello scoutismo di sinistra.
Per questo leaders moderati, che certo non sono fascisti, vengono rgolarmente fischiati..
Anche se qualcuno puo' vedere la Resistenza in maniera faziosa, mi sembra che il tempo stia cancellando questi sentimenti.
In Italia quasi piu' nessuno vorrebbe tornare indietro al fascismo e alla dittatura, pertanto e' giusto celebrare questo giorno di liberazione.
Il 25 Aprile si sta aprendo sempre di piu' a tutti, si vedono meno bandiere rosse (che spaventano i cristiani), piu' tricolori.
Magari ci vorrebbe anche qualche bandiera alleata per celebrare anche i nostri liberatori stranieri che sono morti per noi assieme ai nostri partigiani.
A proposito, viene il presidente della repubblica a milano per il 25 Aprile?
Mauro. ha fatto una cazzata secondo me Mirabelli. con questa decisione ci saranno appunto quelli che vanno al 25, quelli che vanno da Stefano Sarti, quelli che ssi fideranno solo del circolo antifascista che conoscono e quelli che non se la sentiranno di partecipare ad alcuno degli eventi previsti e ascolteranno le canzoni della Resistenza a casa etc.. Con un problema: solo piazza del Duomo però sarà ripresa dalle tv, di cui metà sono dello gnomo e di altra gente che a oggi deve appunto *dimostrare* di riconoscersi nei valori costituzionali. insomma: io vedo questa cosa come un regalo alla destra, osceno di per sé e in più che sarebbe stato evitabilissimo. e se devo dirla tutta, mi sono proprio sentita male leggendo questa notizia (ambasciator non porta pena, quindi non è colpa di Alberto ovviamente che anzi per fortuna ci informa!!).
Carolina
on un problema: solo piazza del Duomo però sarà ripresa dalle tv, di cui metà sono dello gnomo e di altra gente che a oggi deve appunto *dimostrare* di riconoscersi nei valori costituzionali. insomma: io vedo questa cosa come un regalo alla destra, osceno di per sé e in più che sarebbe stato evitabilissimo. e se devo dirla tutta, mi sono proprio sentita male leggendo questa notizia
Esempio classico di chi vede lòa celebrazione della resistenza non per quello che è (festa della liberazione dal fascismo) bensì come un'adunata settaria di marxisti-leninisti.
E se proprio bisogna essere sinceri sono stati proprio quelli del pci ad usare la resistenza per "dimostrare" di essere democratici (ovvero per legittimarsi) quando molti sospettavano che non lo fossero.
Una persona normale dovrebbe essere contenta se gran parte dei milanesi, di destra come di sinistra, partecipano alla celebrazione.
Una persona normale..
fai come vuoi, anche con il tuo concetto di normalità. io trovo già indegno che i problemi di scarsa consuetudine con la Costituzione vengano sollevati dopo che gnomi, ballerine etc. hanno raggiunto cariche istituzionali nel paese e in città. il resto mi pare da sì ma i gulag tanto più che Mirabelli che senso ha che vada a dire alla destra che cosa può, non può, è più o meno invitata a fare? dopo 4 sconfitte consecutive? ma ti pare che questo possa essere altro se non uno sdoganamento? ti sembra che la destra sia sempre così etica nell'utilizzo dei media? dai.. se a Milano viviamo già in un bordello e questi vanno a cercare di incolpare gente con gli occhi a mandorla per contribuire alla situazione... se non ti dispiace rimango della mia idea, non stiamo parlando di un'assemblea di condominio e nemmeno del fatto se tu o il commercialista di mirabelli o della brichetto possano manifestare.
Carolina
Vedi Dedalus, per quanto la storia di Lia sia una delle poche cose che ancora riescono a emozionarmi, per quanto mi riconosca più nel marxismo-leninismo che nella dittatura strisciante del Palazzo, sarei felicissimo se i valori della resistenza fossero condivisi universalmente. Non avremmo il fastidio di trovarci nei posti di potere ceffi del calibro di La Russa, Borghezio, Calderoli, Scajola, Pisanu, eccetera (una la lista infinita di fascisti, razzisti, guerrafondai), gentaglia che sta dove sta perché qualcuno la sdogana in cambio di voti. Ecco, sinceramente l'idea che Letizia Moratti sfili il 25 aprile, dopo essersi alleata dei neofascisti beceri e incolti per insediarsi a palazzo Marino, mi fa un po' sentire preso per il culo. Ancora di più che 'sti gerarchetti locali tutta arroganza coi cittadini e scodinzolo coi loro padroni si permetta di cambiare le carte in tavola a proprio uso e consumo.
Come voi mi unisco con profondo cordoglio al nobile e vittorioso ricordo ed inno della festa della Liberazione, nel ricordo di quanti vi hanno partecipato a prezzo della propria vita, affinché ognuno possa seguire le loro universali orme stampate per sempre sulla nostra amata terra, in nome della dignità umana e del futuro dell'Italia intera!
Nell’inverno del 1944, il governo inglese, dopo moltissime esitazioni, autorizzava la formazione di una brigata di 5000 ebrei volontari da inviare in Europa per combattere contro i nazi-fascisti. La brigata combatté con coraggio sotto la propria bandiera (bianca ed azzurra con la stella di David azzurra al centro); quella stessa bandiera che, il 14 maggio 1948, diventerà la bandiera dello Stato di Israele.La “Brigata Ebraica” contribuì a liberare gran parte dell’Emilia Romagna dai nazi-fascisti; in modo particolare fu impegnata in furiosi e sanguinosi combattimenti in terra di Romagna, lungo la zona d’operazione corrispondente allo sfondamento della “Linea Gotica” nella valle del Senio, nei pressi di Imola.
Golani
Golani, ricordo corretto: io il mio 25 aprile in effetti lo festeggio appena posso con Nedo, proprio accanto alla bandiera della gloriosa Brigata Ebraica.
http://www.onemoreblog.it/archives/005910.html
La “Brigata Ebraica” contribuì a liberare gran parte dell’Emilia Romagna dai nazi-fascisti; in modo particolare fu impegnata in furiosi e sanguinosi combattimenti in terra di Romagna, lungo la zona d’operazione corrispondente allo sfondamento della “Linea Gotica” nella valle del Senio, nei pressi di Imola.
Per questo li fischiano durante le manifestazioni sulla resistenza?
Dedalus: non dire cazzate. Alle manifestazioni milanesi io cammino sempre in quei paraggi e non ho mai sentito un solo fischio diretto in quella direzione.
l'anno scorso furono fischiati e insultati. da un gruppo sparuto, ma non lo puoi negare, biraghi.
ne hanno parlato tutti i giornali, chi ingigantendo e chi no.
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Oltre la metà di essi apparteneva alla Brigata Ebraica, la cui bandiera ha ricevuto a Milano, lo scorso 25 aprile, fischi e insulti ma anche caldi applausi. I fischiatori gridavano le loro motivazioni o parvenze di motivazioni, ma i loro fischi testimoniavano le loro nette convinzioni o fasciste o antisemite o “mixate”. Il perché di quest’ultima constatazione risiede nella storia stessa di quei novemila combattenti
[...]
http://www.onemoreblog.it/archives/010897.html
tanto per evitare di stare a discutere inutilmente
Scusate, sono stato precipitoso e impreciso. In effetti avevo dimenticato la gazzarra dei quattro fascistelli dipinti da centro sociale. Ho interpretato il "li fischiano" di Dedalus come una cosa seria e i quattro fessi che hanno fischiato la gloriosa Brigata non sono una cosa seria.