concordo.
e vi segnalo, al proposito, questa gustosissima azione di subvertising:
Mea culpa del Manifesto per le false
pubblicita' su Cgil e Wind ospitate dal quotidiano comunista nel
numero in edicola il 1 maggio. "Abbiamo commesso un grave errore di
comunicazione, che per un giornale non e' cosa da niente", scrive il
giornale di Via Tomacelli battendosi il petto. La ferita brucia
ancora, ne' si placano le proteste. Soprattutto quelle dei vertici
della Cgil e degli iscritti, che minacciano di non acquistare piu' 'Il
Manifesto', che cerca oggi di spiegare come sia potuto scivolare su
una buccia di banana cosi' insidiosa.
Nell'inserto dedicato alla Festa dei lavoratori sono state
montate, "l'una accanto all'altra e senza una visibile distinzione,
parti redazionali", come l'intervista a Vittorio Foa o l'articolo
sulla sicurezza del lavoro, insieme a spazi offerti al collettivo
'Agenti dell'intelligence precaria', che e' tra gli organizzatori del
May Day milanese. Una scelta che, e' il caso di dire, ha messo proprio
il quotidiano comunista in una situazione precaria. Tanto da farlo
cadere rumorosamente. Una caduta causata dalle due false pubblicita',
riferite alla Cgil ( 'Ci fingeremo paladini dei precari e continueremo
a non far nulla per loro? Puoi contarci') e a Wind ('Tre buone ragioni
per non passare a Wind: accesso prioritario a servizi inutili,
operatori esternalizzati dedicati, gestione a pagamento delle
richieste'). Pubblicita' ingannevole, basata sulla tecnica del
'subadvertising', spiegano al giornale. Neppure una riga, una
didascalia, pero', per specificare che di provocazione si trattava. E
questo ha creato confusione nei lettori, soprattutto per quel che
riguarda la Cgil e forte, fortissima irritazione nel sindacato guidato
da Guglielmo Epifani.
Finalmente qualcuno che dice chiaramente che sono stati i sindacati la causa principale della degradazione della qualità del lavoro per i giovani. Gli stessi sindacati che scendevano in piazza a difendere pensioni per i cinquantenni ed hanno poi taciuto quando (innalzando ad eroe il signor Biagi lasciato ammazzare per creare un martire) è stata votata una legge che, di fatto, annulla il diritto costituzionale all'uguaglianza dei diritti, istituisce legalmente l'istituto del caporalato (debbellato in quasi tutto l'occidente), precarizza la vita di milioni di persone. Gli stessi sindacati che difendevano l'articolo diciotto e non battevano ciglio sulla possbilità di assumere la stessa persona 200 volte in un anno per un giorno soltanto ogni volta (succede anche questo, in Italia). Gli stessi sindacati che oggi continuano a tacere sul colpevole silenzio di un sedicente governo di sinistra sulla questione del precariato, in cambio di qualche aumento qua e là.
Insomma, i sindacati che oggi attaccano Rivera e difendono il papa, ma se ne fottono dei lavoratori.
Nessuno si ricorda le baby-pensionate e baby-pensionati degli anni '80 ?
Ormai sono i 50enni della SPI-CGIL di oggi.
Un sindacato che lascia erodere i diritti di molti e difende i privilegi di pochi.
W il sindaco
W il gran partito
w i lavoratori
e viva il concertone
In effetti salvo Paolo Rossi e Andrea Rivera;la Gerini e i tre "sindacalisti", con alle spalle i logo telecom,unipol stridevano a contrasto con i giovani presenti trasformando tutto in un'amara farsa.In più le telecamere di Rai 3 inquadravano sempre quell'orrenda banana gonfiabile richiamando alla mente infelici allusioni.
Ben detto, molto ben detto.
E per favore, dite a quel poveretto di Rivera che rifarà le trasmissioni in Rai. Sul suo sito ha firmato una tale abiura che fa davvero pietà.
Io sono un sindacalista, o meglio, sono un rappresentante di fabbrica, l'unico nella mia ditta, l'unico che ha accettato di esporsi perchè la situazione era davvero insostenibile. L'unico che ha pagato, che paga e pagherà, vabbè fa parte del gioco.
Concordo sul fatto che il sindacato nell'ultimo decennio, o meglio direi ventennio, si è sbracato ed ha perso di vista quegli ideali che hanno portato milioni di lavoratori ad avere dei diritti, però ...
Però attualmente è l'unico mezzo, soprattutto nelle piccole realtà come quella dove lavoro io, per arginare la prepotenza dei dirigenti.
Se ci fosse un mezzo alternativo l'avrei trovato ma non esiste.
Quindi ... va bene criticare ma bisogna anche proporre, altrimenti la critica rimane fine a sè stessa, inoltre bisogna anche chiedersi cosa si è disposti a fare in prima persona; nella mia ditta quelli che gonfiano le penne come pavoni sono tanti, poi però appena all'orizzonte si staglia l'ombra del direttore si trasformano tutti in quaglie.
Se il sindacato ha dimenticato la 'retta via' è perchè noi abbiamo smesso di indicargliela.
Perciò critichiamo pure ma nello stesso tempo agiamo, altrimenti si perde il diritto di critica.
D'accordo su tutta la linea.
In Italia si è perso il senso della misura: si dà del terrorista ad un comico che dice cose che condividono tanti e si lascia che papa e politici continuino a perseguire una politica discriminatoria sulla base degli orientamenti sessuali e in barba a quanto afferma la nostra Costituzione.
Ahhh, bel Paese delle contraddizioni!
Complimenti per il titolo e la franchezza.
Bellissima pure la frase: ...dove sono questi giovani, non li vedo...
Concordo quasi su tutto, giustifico in parte il sindacato , poichè con l'entrata in Europa dell'Italia molte scelte sono state obbligate.
Purtroppo da parte loro non c'è mai stato un chiarimento, anzi hanno sempre fatto finta che nulla fosse accaduto; inoltre il vecchio regime rimane ed il giovane se non conforme viene prima redarguito e poi messo da parte.
Ulisse, se il sindacato ha smarrito la retta via è perchè si è messo a fare politica come i partiti, con gli stessi sistemi, gli stessi soliti nomi, gli stessi grandi vecchi... Io posso anche credere che tu non faccia parte di questo sistema e che tu creda davvero che il sindacato sia l'unico mezzo possibile per salvaguardare il lavoratore, ma allora rispondi ai miei interrogativi: dov'era il sindacato quando i due governi precedenti lavoravano alla sistematica precatizzazione del lavoro? Non è che, semplicemente, il sindacato ignora il precariato perchè i precari non sono un serbatoio di voti? Dov'è il sindacato quando un ragazzo viene assunto dalla stessa azienda ogni giorno per un solo giorno, senza diritto alla malattia, senza ferie pagate, senza rimborsi spese per le trasferte?
Vuoi proposte? la proposta è unica: i sindacati, da subito, si impegnino a costruire una forte opposizione sociale a questo e a qualsiasi altro governo che non faccia della lotta al precariato un tema centrale. Si impegni per l'abolizione (senza mezzi termini) della legge-porcata Biagi (e non me ne fotte assolutamente niente che l'hanno ammazzato, non è un buon motivo per rovinare la vita di centinaia di migliaia di giovani). Si impegni per garantire ai giovani non le pensioni dei propri padri, ma almeno delle pensioni che vadano oltre il 50% dell'ultimo stipendio (prospettiva comune per l'80% dell persone che hanno cominciato a lavorare negli ultimi 5 anni), magari chiedendo, per una volta, sacrifici ai padri, piuttosto che ai figli, soprattutto a quei padri che oggi si beccano il superbonus facendo di fatto ostruzionismo all'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Questi sono fatti concreti, ma a questi fatti il sindacato risponde organizzando i concerti... e dissociandosi da qualsiasi voce dissonante.
"va bene criticare ma bisogna anche proporre, altrimenti la critica rimane fine a sè stessa,"
@ alberto : questa frase la metterei pari pari nei luoghicomunismi.
se io critico una cosa la proposta è insita nella critica, è degli addetti ai lavori il compito di mutarla .
Proposta:
il sindacato organizzi concerti tutto l'anno e visto che c'è aprà anche dei pub
D'accordo con il titolo e con il post.
però devo dire - da 30enne dichiarato (!) - che se il sindacato ha potuto tutelare i suoi iscritti e i pensionandi e il potere politico, d'accordo con Confindustria, ha massacrato i giovani, sono questi ultimi, siamo noi giovani i principali colpevoli.
Vedo, ahimé, una sorta di parallelismo tra il destino dei giovani italiani e quello dei gay italiani: accettare quelle briciole di divertimento che cadono dalla tavola dei grandi e rinunciare a qualsiasi rivendicazione.
In Francia, per affossare una legge sul primo impiego che a noi farebbe gola, i giovani hanno bloccato Parigi per una settimana, finché M. sarkozy ha ritirato il Cpe.
Noi dov'eravamo mentre arrivavano le leggi Treu e la legge Biagi?
In Riviera o a Ibiza o in montagna...
Eh già e i lavoratori chi li tutelerebbe, Scalfarotto? I sindacati sono facili destinatari di critica perché bersaglio "largo", in quanto nonostante tutto ancora rappresentativi, a differenza di altre realtà, e chiamati a ricoprire in questa fase di frammentazione della forza lavoro e di riflusso dell'impegno un ruolo non invidiabile.
Dopodiché sono afflitti da difetti e contraddizioni, tra cui quelli qui ricordati.
Ma chi critica deve avere i titoli per farlo o deve essere cristallino rispetto alle ragioni che lo ispirano.
In soldoni, non si può fare una critica rivestita di un involucro e di richiami di sinistra, che funzionano sempre e nel raccogliere il dissenso diffuso, ma che punta invece a una visione opposta nella concezione del lavoro. Quale? Visto che qui non lo si esplicita provo a farlo io: efficientizzazione, riduzione della forza contrattuale per il lavoro dipendente, forte orientamento del dibattito sui diritti e gli interessi di una classe media istruita e di tenore di vita decente e che si incarna nella libera professione, nella ricerca e nella consulenza, piuttosto che verso altre forme di inquadramento e collocazione.
Interessi assolutamente legittimi e legati a fasce della popolazione attualmente depresse nel loro potenziale dinamico.
Ma interessi parziali e naturalmente confliggenti con quelli di altri. Fingere che siano generalizzabili è un'operazione di rimescolamento delle acque e opacità.
I sindacati si arroccano sul loro blocco di riferimento più tradizionale e arrancano nell'adattarsi ai mutamenti del mercato del lavoro.
Ma uno Scalfarotto o chi per esso non solo non sarebbe rappresentativo del precariato nel suo complesso, solo delle istanze di una porzione particolare di esso, ma di certo non lo sarebbe di tutti coloro già tutelati dai sindacati.
scusa tonino ma in questo 3d dove hai letto il nome di scalfarotto?
ormai usiamo scalfarotto come il prezzemolo e lo usiamo qui e là in ogni pietanza perchè tanto ci sta bene dappertutto proprio come la suddetta erba aromatica?
Se parliamo di pacs ecco scalfarotto.
se parliamo di pd ecco subito scattare sulla linea di partenza tal scalfarotto.
dobbiamo parlare della deblance dei confederali ai danni di andrea rivera ? ma pronti ecco qui scalfarotto.
se avessi saputo che scalfarotto ha il potere di mettere in crisi tutto il sistema politico-sindaceale degli ultimi trent'anni mi sarei evitata anni ed anni di militanza e di rospi ingoiati, almeno avrei saputo anzitempo che tutto avrebbe genenerato un tal pericoloso figuro alla democrazia d'apparato.
Ma poichè siam comapgni diciamolo almeno tra noi che il sindacato vive ormai di terziario e di servizi al pari di una holding, parliamo di calcoli di patronato ad esempio per le pensioni, per le invalidità, e poi diciamoci gli stanziamenti in cambio dei 730, e perchè no dei sindacati che tutelano inquilini, consumatori, tutte le categorie possibili ed immaginabili.
tutto in cambio di un tesseramento? no affatto, in cambio di servizi che sono pagati dall'iscritto, dallo stato e giustamente direi io, ma la contrattazione dove è finita nel frattempo?
La concertazione è stata sufficiente ad arginare il dramma del precariato? del lavoro nero nei cantieri edili, stradali, nelle cooperative bianche e rosse che sfruttano come e peggio di aziende d'infimo ordine?
e le morti bianche anche a quelle doveva pensarci scalfarotto?
tonino sìì saggio e non difendere l'indifendibile , quando c'è un errore e madornale come quello del primo maggio diciamo a chi ha sbagliato :SEI IN FALLO! Lo aiuterremmo a fare meglio il suo lavoro e te lo dice una che nel sindacato ci crede da sempre.
Impariamo ad indignarci e a dirlo senza reverenzialità verso alcuno, evitiamo per favore lo scarica barile di italica memoria.
maria
Sono testardo: chi li difende i lavoratori? Voi? Non pigliamoci per il culo. Ho detto Scalfarotto proprio per rendere esplicito un discorso che non vuole esserlo e sottointende. Allora lo faccio io un nome noto e riconoscibile, le cui posizioni sono pubbliche e che incarna in maniera riconoscibile l'analisi delle cose da cui prendono le mosse le obiezioni di Marco. I motivi li ho comunque spiegati.
Non amo i criptoragionamenti.
no tonino la tua è pura demagogia e populismo , tu non prendi un nome di un politico che non è responsabile della politica sindacale per deviare il discorso, scalfarotto non è il messia che viene e promette pane e lavoro a tutti e si mette in piazza e mostra, potrai fare questa operazione dal momento che sarà protagonista di qualsiasi scelta programamtica, hai ben altri nomi e leaders a cui fare riferimento che realmente hanno operato e gestito, comincia a mettere in evidenza i loro limiti e responsabilità invece di prendere un nome a caso e scaricargli addosso atti e scelte di cui è completamente estraneo, a firmare contratti, a siglare accordi, ci sono nomi e cognomi ed erano sul palco quella sera io di scalfarotto non ne ho visto l'ombra tu sì forse?