non ci si nasconda dietro un fico: il problema non sono la difesa dei DICO, che, come dice lei, sono una schifezza anzitutto giuridica. Il problema è che qualsiasi passo avanti in direzione della tutela delle coppie di fatto verrà stoppata dalla lobbie trasversale che vede in San Giovanni un serbatoio di consensi da non farsi scappare. Potete fare i DICO, potete proporre modifiche al codice civile (la cosa più sensata da sempre, dunque la meno percorribile) o fare altre proposte diverse e migliori dei DICO. No pasaran. Fassino lo sa e dunque cincischia, sapendo di poter dire quel che vuole che tanto lo votano lo stesso. Parla da democristiano ormai calzato e vestito.
La politica italiana, oltre ad essere indegnamente autoreferenziale, a vivere e ingrassare unicamente per se stessa, non ha quel minimo di coglioni che serve ad una qualsiasi classe dirigente. Capta il sudore del popolo bue, e cerca di tenerselo a distanza di gioco. Non butta tutto al mare per quattro ricchioni.
All'inizio pensavo che invece dei dei pacs o dei dico era megli permettere ai gay sposarsi.
Poi ho capito, invece, che una forma di matrimonio light è forse la cosa migliore (non tanto per i gay, quanto per tutti gli altri).
Il matrimonio attuale, infatti, è figlio di una visione del mondo e di una realtà che vedevano le coppie rimanere insieme a vita; per scioglierlo è stato introdotto il divorzio, ma con una montagna di complicazioni.
Una forma di riconoscimento di convivenza più leggera, invece, può corrispondere meglio alla realtà delle unioni odierne, dando a tutti più margini di libertà.
troppo complicata la semplice considerazione numerica che se i dico non passeranno è semplicemente perchè mancano i voti, e non quelli di fassino, ma quelli dei margheriti clericali e delle truppe mastellate?
se al senato ci fossero 25 seggi di differenza, sarebbero già passati alla faccia loro e del vaticano, e non i dico, ma i pacs, di cui si parlava in campagna elettorale.
Marco: ho sempre pensato che i DICO siano una schifezza peggio pure dei PACS, come contenuto e pure come acronimo. Però ho anche cercato di essere realista. Un governo tenuto per le palle da un parlamento per metà a libro paga del Vaticano non poteva fare di più. Riuscire a far passare i pessimi DICO sarebbe stato un segnale - tenue finché si vuole, ma non siamo in condizioni di fare gli schizzinosi - di residua laicità.
Traducendo il politichese di Fassino, si comprende che ha detto due cose: (1) i DICO non si fanno perché non c'è la maggioranza (quindi delle due l'una, in campagna elettorale i cattolici hanno raccontato palle ai laici o tutti hanno raccontato palle a noi). (2) Invece di quanto promesso, gli elettori (che, ricordo, hanno votato un programma che prevedeva espressamente il riconoscimento dei diritti a chi non li ha) hanno avuto diritto a un battibecco infinito e avvilente, al cilicio della Binetti, alle fesserie della Bindy, al diessino che parla di "finocchi", alle lezioncine di D'Alema sul rischio di una nuova Tangentopoli (ovvero: ci trattano da fessi che si lasciano distrarre con una fesseria qualunque. E hanno ragione, lo siamo, guarda lo spazio enorme che ha sui giornali la polemicuzza di D'Alema e quello minimo dato alla morte dei DICO).
Et voilà, conviventi e minoranze continuano ad aspettare e sperare, mentre la casta con un salto mortale neppure troppo ardito tira a campare, a intascare soldi e privilegi, a farsi corrompere, a ridere alle nostre spalle.
Marco, se capisco bene, dopo le infinite prove di inettitudine colpevole e ipocrita che questa pseudo maggioranza ha dato, dopo le infinite baggianate che ci siamo sorbiti, tu ancora credi che troveranno palle e consenso perché qualcuno riesca ad "aggiungere un paio di articoli al codice, assicurando ai contraenti di un patto di convivenza diritti e doveri"? E' più probabile vedere lo Spirito Santo che si manifesta a Binetti e Bondi per dirle di smetterla di rompere i coglioni.
Insisto nel credere che l'unica via per uscire da questo guano sia quella che attraversa Place de la Concorde.
Scusate, sarà che ho dormito male, ma non capisco una cosa, mi aiutate?
"Se gli ultracattolici vogliono lo scalpo dei DICO, benissimo. Soprattutto se in cambio, possiamo avere una bella modifica del codice civile che magari potrebbe comportare per i conviventi diritti di fatto superiori a quelli della proposta attuale. "
Se non vuoi darmi la caramella non preoccuparti, lo accetto, a patto che in cambio tu mi dia due caramelle.
Ho inteso male io?
per arrivare a Place de la Concorde, però, c'è bisogno di un fatto eclatante, come lo fu la convocazione degli stati generali dopo 175 anni.
Nella Francia pre-rivoluzionaria primo e secondo stato rappresentavano sì e no il 2% della popolazione. Quanti sono, oggi, i membri della "casta"? Quanti i loro famigli? Quanti quelli che campano di mafia?
Credo che la caduta prossima ventura di Prodi, la sua sostituzione con un governissimo guidato da Veltroni, il ripugnante spettacolo che il Pd darà, picchiando chi si oppone a discariche e inceneritori, guerreggiando sempre più ai 4 angoli del mondo, imbavagliando la stampa, subornando la magistratura, di occasioni eclatanti ce ne darà a bizzeffe.
Ho un po' timore di quel che ne potrà sortire: la rabbia, il risentimento, l'odio del "terzo stato" nei confronti della casta sta covando sotto la cenere con enorme energia. Spero proprio che non si verifichino scoppi di violenza incontrollati: per lavoro ho visto molti paesi usciti da guerre civili, e non è una bella cosa, per così dire...
Marco, non sono per niente d’accordo con te sulle intenzioni di Fassino che secondo me, lungi dal compiere ”un serio passo avanti rispetto a molte cose dette in precedenza”, piuttosto di battersi con l’ala cattolica per sostenere un progetto, ha preferito battere in ritirata e accettare la visione della parte che ha ispirato il Family Day. Avevo avuto questa sensazione subito dopo la dichiarazione di sabato. Ne ho avuto conferma ieri non solo dalle reazioni dei cattolici, ma anche dalla stessa precisazione del segretario Ds pubblicata dall’Unità. Fassino infatti indica con precisione due vie alternative alla battaglia per i Dico: il progetto di legge del senatore Bondi per facilitare la convergenza tra centrosinistra e centrodestra e il riconoscimento dei diritti dei conviventi attraverso revisioni del codice civile come proposto dalle associazioni cattoliche promotrici del Family day.
Dal tuo intervento la mossa di Fassino sarebbe da interpretare come l’avvio di una nuova e più incisiva battaglia per quei diritti che i Dico avrebbero tutelato solo parzialmente. Pur concordando con te sul fatto che i Dico sono del tutto insufficienti, non vedo una sola ragione che giustifichi un ottimismo come il tuo sul significato delle dichiarazioni di Fassino.
Questo dice Marco all'inizio:
" Ho letto la lettera di Fassino a Repubblica dove afferma che la priorità non sono i DICO in sé, ma l’urgenza di dare diritti a chi non ne ha."
Io mi chiedo:ma perche' se la STESSA cosa la dice,che so,Bossi(e l'ha detta)non va bene?
Ormai 'sta storia e' diventata una pagliacciata.
Diciamo la verita'.
La sinistra sapeva benissimo che NON poteva portare avanti il progetto iniziale.
Pero' doveva far contenti gli amici dell'ARCI gay e compagnia.
Son partiti chiamandoli PACS,poi DICO,ora diventano "diritti".
Ma perche' la sinistra deve sempre fare contorsioni lessicali,e non solo, per poi arrivare a fare(e a dire) le stesse cose che la destra dice da sempre?!
Mumble,mumble...
Marco, ti voglio tanto bene e sono praticamente quasi sempre d'accordo con te, ma 'sta volta sento lo stridio delle tue unghie sugli specchi...
Ma dai Marco, traduzione dal piemontese: "Non parliamo di Dico perchè se no andiamo a casa e ora il Berlusca ha il 56%". Punto.
marco, scherzi vero? dovevano fare qualcosa, non l'hanno fatto e **sapevano che non l'avrebbero fatto**. ora devono solo salvarsi il culo per non riconsegnare il potere a berlusca che ha ripreso la maggioranza solidissima del paese. dobbiamo dire grazie fassino e compagnia. ma riuscire anche a dire che fanno bene...
Scusa Marco, quali sarebbero le due sole norme che impediscono il matrimonio fra omosessuali?
Se non ricordo male i DICO tutelavano anche i rapporti di conviventi di fatto (es. zio e nipote) e risolvevano questioni fondamentali per il diritto successorio, senza toccare il diritto di famiglia. Non credo che cambiare solo due norme del codice basti a risolvere il problema. A meno che questa presunta necessità di tutelare tutti conviventi non fosse uno specchietto per le allodole...
Non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto qui e nel primo articolo sui DICO (link all'inizio di questo).
Provo a essere più chiaro su un punto. I DICO non sono una cosa accettabile per realismo secondo me. Sono una schifezza geniale. Geniale perchè la curia ha costretto tutta la sinistra in un angolo a difendere l'indifendibile (i DICO).
Ora pero' hanno esagerato (complice l'insipienza della destra politica) facendo una megamanifestazione contro la schifezza (la loro vera vittoria sarebbe stata secondo me l'approvazione dei DICO: nove anni prima di qualunque diritto successorio, ricordate?). Quindi ora si può mandare in soffitta la schifezza, stando al loro gioco dunque trattandola come fosse una grande conquista da sacrificare, IN CAMBIO di una modifica del codice bipartisan, su proposta Bondi.
Poi, che magari non ci riescono che con 1 voto di maggioranza al senato non approvano nemmeno il riscaldamento d'inverno, è un'altra questione, ma secondo me la mossa politica è azzeccata e non è un passo indietro.
@mauro, esatto, se giocata bene sarebbe due caramelle contro una.
pur di accreditarsi ed essere cooptati nel nuovo PD sono pronti a fare il triplo salto mortale carpiato e affermare cose completamente illogiche. sono anni che quando uno vuole essere cooptato va sul giornale o sul blog a dire che Fassino è un genio (l'esatto contrario dell'evidenza fattuale ormai da tutti condivisa perfino nel suo partito). ma questi lo fanno lo stesso, senza tema di pubblico spernacchio, come se fossimo tutti nati ieri. vecchie patetiche storie balzacchiane.
Secondo me i DICO potrebbero essere un grande fatto culturale e simbolico, per un Paese che continua ad affrontare in termini medioevali le problematiche relative alle convivenze e in particolare la "questione omosessuale". Anzi che tale questione arriva perfino a "generarla". Certo mi piacerebbero di più i PACS e sinceramente non ho niente nemmeno contro i matrimoni omosessuali, rispetto ai quali quando mi domando - ok, ma perchè no? - non riesco davvero a rispondermi se non considerandoli assolutamente legittimi.
Aggiungo che secondo me è la Costituzione ad essere arretrata. Infatti andrebbe proprio rivisto il concetto di famiglia.
Ciò detto, per l'Italia, i DICO sarebbero un grande passo avanti che infatti viene osteggiato in maniera radicalissima. Sminuirne la portata mi sembra puro autolesionismo se si ha a cuore l'estensione dei diritti.
Il Parlamento si dia da fare, quindi, ma senza pasticci : ecco quello che mi auguro.
"su proposta Bondi"? E anche si sta qui a parlarci su? State scherzando vero?
Credo che sia un po' "wishful thinking" sperare che il blocco cattolici+centrodestra+teodem conceda, come mi pare credano marco simoni e piero fassino, ciò che non ha voluto concedere con la posizione sui DiCo.
Il punto di differenza tra Dico e soluzione sul codce soddisfa i cattolici perché di fatto relega l'esistenza giuridica delle persone omosessuali a una questione di articolato tecnico.
La partita dei Dico non era questo o quella concessione ma il *riconoscimento* pubblico di un diritto, sancito con una legge dello stato.
Senza diritto non esisti, anche se poi, con tipico scambio cattolico, ti danno quello che ti hanno negato due minuti prima.
Ciò che Fassino propone è lo scambio della sconfitta: prendere un po' di diritti, in cambio della non esistenza politica. A quesrto punto ha ragione chi dice che la destra lo ha sempre detto, anche Rutelli l'aveva sempre detto.
Lo dicono perché così negano al soggetto omosessuali di esistere, dando diritti a un po' di omosessuali.
Caro Pier,
forse la nostra Costituzione non è così arretrata, anzi.
Un numero consistente di giuristi (di notevole spessore, aggiungo) ha sottoscritto un appello sulla interpretazione dell'art. 29 della Costituzione.
Nell'appello questi signori sostengono che "è infondata l'affermazione secondo cui l'articolo 29, primo comma, della vigente Costituzione porrebbe dei limiti costituzionali al riconoscimento giuridico delle famiglie non tradizionali o non fondate sul matrimonio, come è ormai avvenuto in quasi tutti gli altri paesi dell'Europa occidentale".
Continuano dicendo che " l'articolo 29, primo comma, non impone affatto alla Repubblica di riconoscere come famiglia solo quella definita quale "società naturale fondata sul matrimonio". Testualmente: "la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio". Ad essa viene quindi garantita una sfera di autonomia rispetto al potere dello Stato. Per tale motivo sarebbe contraria alla Costituzione una legge ordinaria che mirasse a disconoscere i diritti di tali famiglie.
L'Appello è stato promosso dalla "Fondazione Critica liberale ed è stato sottoscritto (ne riporto solo alcuni) da: Gaetano Azzariti (Prof. Diritto Costituzionale - Univ. Roma "La Sapienza"), Paolo Cendon (Prof. Istituzioni di Diritto Privato - Univ. Trieste), Enzo Cheli (Prof. Diritto costituzionale - Univ. Firenze - Accademico dei Lincei, Gladio Gemma (Prof. Diritto Costituzionale - Univ. Modena e Reggio Emilia),Mario Lana (Avvocato, Presidente Unione forense per la tutela dei diritti umani), Fausto Pocar (Prof. Diritto internazionale - Univ. Milano - Pres. Tribunale penale dell'Aja), Pietro Rescigno (Prof. emerito Univ. Roma "La Sapienza" -Accademico dei Lincei), Stefano Rodotà (Prof. Diritto Civile - Univ. Roma "La Sapienza"), Gustavo Zagrebelski (Prof. Diritto costituzionale - Univ. Torino - Accademico dei Lincei, Roberto Passini (Avvocato - Membro del Comitato per la Difesa della Costituzione Firenze) e moltissimi altri, altrettanto illustri
Vorrei puntualizzare una cosa, l'Arcigay in campagna elettorale era incazzatissima dopo l'uscita del programma, tantochè ci è voluta una lettera di Prodi per farla calmare un po'. Cosa c'era nella lettera? Palle fritte. Infatti molti gay non hanno votato DS ma la RnP, l'unica ad essersi incazzata per l'esclusione dei PACS dal programma includendo fumosi diritti individuali.
Il punto della situazione comunque è che non si vogliono riconoscere ufficialmente le coppie omosessuali. Così è saltata fuori 'sta storia dei diritti. Gli si dà i mezzi per tutelare il patrimonio, salvo negare altre cosucce come la reversibilità della pensione, la possibilità di adozione ecc. però lo Stato non deve riconoscerle, perchè i gay ufficialmente non devono esistere. Il punto sta tutto qui: I GAY UFFICIALMENTE NON DEVONO ESISTERE.
questa chiesa agonizza e questa classe politica pure, mò hanno da skiattare, diamogli una mano... e poi forse qualcuno li seppellirà
Non trovo la Costituzione, all'art. 29, arretrata. Il fatto di non specificare il genere dei contraenti il contratto di matrimonio è positivo e moderno. Ovvio, non era pensato dai padri costituenti, ma il bello di certe costituzioni è che alle volte racchiudono concetti giuridici più avanzati di quelli che avevano in mente i loro autori.
Il Dico è un papocchio. Un compromesso tra un ministro che considera gli omosessuali come minori e le coppie dello stesso sesso come "non costituenti famiglia", e un ministro socialdemocratico, che ha fatto quel che ha potuto.
Non vado nell'analisi del testo di legge Dico, perché l'ho già fatto nel mio blog. Io alla fine ero a favore considerando che pongo l'Italia sullo stesso piano dell'Iran, e non solo a livello alfabetico.
Sono d'accordo con chi dice che la soluzione finale è l'allargamento del matrimonio a tutti gli adulti non legati da parentela. La soluzione intermedia è un Pacs alla francese, che valga naturalmente per tutti. In una democrazia occidentale non si può accettare un istituto giuidico pensato apposta per gli omosessuali.
Aggiungo: pensato apposta e solo per gli omosessuali.
Su Fassino: è del tutto chiaro che la sua uscita è il solito passo "in obliquo", un tentativo di andare indietro senza che tutti se ne accorgano, di fronte alla dura reazione della Chiesa. D'altro canto, da un leader nazionale che non sa nemmeno pronunciare la parola -ormai italiana- "gay" in modo corretto, non ci si può aspettare una politica di livello europeo sul tema dei diritti civili.
Marco, è vero che dalla riforma del codice civile potrebbe venire qualcosa di più e di meglio che dal ddl Dico, ma solo in un Paese con una classe politica differente da quella italiana, che non pensi di avere come opinione pubblica quella del Vaticano. O di Teheran.
Scusate gli interventi a ripetzione, ma ero in Michigan per il weekend lungo. Voglio dire, la posizione di Fassino l'ha definita bene Paolo Franchi sul Riformista ("braccia alzate, in segno di resa"). E ricordo che sui diritti civili Fassino, con questa ennesima giravolta, finisce più moderato di Gianfranco Rotondi, della Nuova Dc.
anch'io penso che marco simoni non abbia compreso la strategia di fassino.
Primo dubito che i segretario l'abbia concordata con altri esponenti del partito ds ormai in fase di trasformazione, penso piuttosot che allneandosi con altri leaders alla proposta di coordinatore del futuro pd al pari di veltroni, d'alema, egil stia cercando di caratterizzarsi su più fronti.
Uno è quello interno di cui egli è ancora segretario uscente e riconfermato, ma quello esterno verso il centro a cui sta lavorando sua moglie con alleanze donne cattolico-integraliste tipo binetti, in queata maniera si sta accreditando come un mediatore tra le due parti quello che rimane dei ds e quello che è rappresentato dal pacchetto integralista cattolico.
Certo ritrovare nella costituzione il cavillo per non perdere completamente la faccia è un'abile mossa che lo mette al riparo da molti attacchi, non mette in discussione la stabilità di governo, fornisce strumenti di legittimazione di coppie formate dai diversi generi e nel frattempo non s'inimichisce il centro-destra.
peccato lo faccia con uno strumento , quello costituzionale, che era nato con altri principi e per altri scopi, quello di rinsaldare partiti usciti dalla guerra e dal fascismo per legarli ad un patto democratico e collettivo, non certo come ripiego e come scudo strategico da usare in un angolo d'europa che è ormai fanalino di coda dei diritti civili come è ormai l'Italia.
meglio sarebbe stato contarsi, anche perdere la battaglia, ma avremmo vinto la guerra del coraggio e della chiarezza, avremmo rimandato più avanti e a miglior momento il risultato, ma fassino non vuole assolutamente neanche lo scontro interno, anzi!
Ha bisogno di conquistarsi la stima e la fiducia di coloro che oggi avversano con tutti i mezzi e tutte le forze ogni risultato diverso, ne avrà bisogno ad ottobre, quando si andrà alla conta per la formazione e per il coordinamento del pd.
La recente presa di posizione di Fassino può certamente dare origine ad interpretazioni disparate per cui ci sta anche questa di Marco Simoni, che per me è bizzarra.
Mi sembra infatti davvero singolare il cercare interpretazioni che provocano quale effetto naturale lo spostamento del dibattito su un altro tema: dai diritti civili all'interpretazione di norme civilistiche e costituzionali: è la destra che cavalca a più non posso questa linea, da anni ormai!
E tutto ciò, scritto da Marco Simoni, mi pare ancora più singolare se ci si aiuta nel ragionamento con il diritto privato, che potrà certo regolare i rapporti tra persone fisiche e/o giuridiche ma difficilmente va a braccetto con il diritto universale all'uguaglianza, almeno fintanto che al potere rimarranno o saliranno soggetti in grado di farsi beffa dei diritti di ognuno di noi, abilissimi nei dietrofront post elettorali o negli opportunismi di facciata.
Il "nuovo modello di società" incarnato dal nascente PD (ammesso che a qualcuno interessi ancora l'argomento) è composto da ambedue le categorie, questo è il punto drammaticamente dolente per i veri fautori dell'uguaglianza dei diritti.
E impariamo a dire le cose per come stanno: un iscritto ai DS che spera di entrare nella nomenklatura del PD preferisce assecondare l'uscita di Fassino.
E mi pare che tra i commentatori si stiano riesumando altre anime silenti.
E poi si dice che in questa Italia i DICO sono una schifezza!
Vogliamo provare a vedere qual è la schifezza più grande?
Non certo la verità scritta da Biraghi!