caro dipendente,
come Lei e il suo amico Treu ci avete insegnato, oggi bisogna essere flessibili; forse Le è sfuggito, ma anche Lei rientra in tale categoria. Quando io e altri 20 milioni di italiani L'abbiamo assunta, lo abbiamo fatto sotto la tipologia contrattuale del "lavoro a progetto". Lei ci ha presentato il Suo progetto (di ben 281 pagine), a noi è parso accettabile, e La abbiamo assunta. Orbene, caro signore, vediamo di capirci: Le diamo uno stipendio non male, lo riconosca. Le abbiamo fatto avere un ufficio con una vista prestigiosa. Ha l'auto di servizio, segretarie personali e persino un portavoce che, mi creda, a noi sembra un povero coglione, ma tant'è. Quando viaggia lo fa a spese nostre, Le abbiamo persino messo a disposizione un jet privato. Non pretendiamo nemmeno che Lei timbri il cartellino, tanto è vero che Lei entra e esce dall'ufficio quando le pare e piace. Come Le avevamo promesso, ha avuto la possibilità di girare il mondo, portandosi dietro chi più le piaceva - una volta di più, troppe facce discutibili, ma tant'è - e di incontrare gente importante. Le abbiamo lasciato mano libera nello scegliersi i collaboratori.
Capirà dunque la nostra irritazione. Delle 281 pagine e delle innumerevoli promesse ivi contenute Lei, caro signore, non ha realizzato nulla. Nulla. Si è invece molto speso per progetti che non c'erano nel suo contratto di lavoro, come l'indulto. E tutte le volte che Le abbiamo fatto un'osservazione Lei ha risposto in modo arrogante, ha addossato colpe ad altri, ha detto che è Lei a comandare.
Senta un po', non vorrei davvero dover ricorrere a questi metodi, ma Lei mi obbliga. Le ricordo che Lei è solo un dipendente, precario per di più. Non è coperto dall'art. 18. È passato oltre un anno, e ancora non si è visto nulla del suo progetto. Ora basta. Ancora ieri, a Trento, Lei si è permesso di alzare la voce con i suoi datori di lavoro, ribadendo che l'ennesima cosa da Lei fatta in violazione del contratto con cui L'abbiamo assunta - quella vicenda del Dal Molin - è "già decisa". Decisa da chi? Da Lei? Guardi che i padroni siamo noi, non Lei. Ben presto il CdA si riunirà e provvederà a licenziarLa. Mi rincresce, ma date le sue pessime performance, le sue continue bugie, e la sua crassa incapacità di portare a termine quel progetto di 281 pagine che Lei stesso ci aveva proposto, beh capirà che non ci resta altra scelta.
Le diamo 24 ore per sgomberare l'ufficio. Passi dal capo del personale, dott. Napolitano, a ritirare il tfr. Lo trova in zona Quirinale, è un palazzo molto grande e bianco, non può sbagliare.
Sono molto addolorato, ma per correttezza Le preannuncio che avrà pessime referenze. La sola idea che un'altra ditta possa avere danni pari a quelli che Lei ha procurato alla nostra mi fa gelare il sangue. Davvero non capisco come sia stato possibile. Prima di Lei avevamo assunto un tizio che era già stato nostro dipendente nel 1994. Io lo sapevo che era un poco di buono, ma il resto del CdA lo ha voluto lo stesso. Non Le dico i disastri che combinato. Beh, con Lei credevo di poter avere un po' di tempo per tirare il fiato e rimettere in sesto la baracca. Macché. Che delusione. Ah, un'ultima cosa. Resta inteso che tutte le mezze calze che Lei ha fatto assumere dalla nostra ditta se ne vengono via con Lei, chiaro?
Cordiali saluti
"Non sono giovane: sono più giovane di alcuni e meno giovane di altri. "
praticamente un giovano anziano, un vecchio dentro.
"ieri, a Trento, Lei si è permesso di alzare la voce con i suoi datori di lavoro, ribadendo che l'ennesima cosa da Lei fatta in violazione del contratto con cui L'abbiamo assunta - quella vicenda del Dal Molin - è "già decisa". Decisa da chi?"
A Marcoooo, se ti riferisci a lui, "er principe de magiordomi", cosa vuoi fargli capire, è assolutamente COSA FATTA, zitti e muti altrimenti si prefigura il reato di terrorismo, perchè a proposito di democrazia il novedigiugno ci sarà fatta una lezione magistrale dal nostro vero presidente - globale -
E’ interessante a mio avviso notare che l’unica reazione che l’oligarchia dominante (a cui hanno fatto eco i vari media) sia stata in grado di esprimere sul dibattito animato in questi giorni dalla proposta cosidetta Sofri, sia stata di ridure il tutto al solito personalismo – il giovane che non si fa avanti -.
In questi mesi invece Marco, Ivan e quanti altri, hanno cercato di avviare una riflessione di natura completamente differente. Si ci e’ posto infatti una questione di metodo di principio che non puo’ essere percio’confusa con il mettere in piedi una lista di giovani promettenti
Si e’ messo in discussione il metodo della partecipazione nel nostro paese alle instanze della politica e non solo.
Quello che per me e' importante e' rendere esplicito a quanti siano disposti ad ascoltare che questo meccanismo della partecipazione politica nel nostro paese "is not a fair game" e che in quanto tante non puo' che produrre risultati distorti, conflittuali ed garantire quindi un progresso solo accidentale.
penso che l'importanza strategica per l'talia del tema giovani e la loro marginanlita' sociale meritava un'esposizione piu' concisa, incisiva e professionale di questa lettera aperta che trovo molto aprossimativa e prolissa.
i tre esempi citati - fuga di cervelli, strozzatura del talento artistico e non-accesso al credito - sono molto validi, ma secondo me andavano approfonditi e quantificati con maggire rigore per poter evidenziare piu' chiaramente la dimensione dei fenomeni e la gravita' dei danni che stanno arrecando al paese. bisognava analizzare quanto (non) fatto negli ultimi anni in italia per affrontare e risolvere questi problemi specifici confrontandolo con quanto fatto - e che si sta facendo - nel resto dell'europa (e nel mondo). andavano proposte delle soluzioni concrete e immediatamente attuabili per iniziare a risolvere in modo duraturo i problemi evidenziati.
la poltica e' una cosa dannatamente seria, e se vogliamo essere presi sul serio penso bisognerebbe evitare se possibile lettere aperte poco incisive come questa di simoni (che secondo me ha i numeri per fare molto meglio). come giovani dobbiamo distinguerci non solo per entusiasmo, professionalita' e energia, ma anche - e sopratutto - per la nostra capacita' di ideare un Rinascimento sociopolitico per il paese, avere la fantasia per tracciare una rotta per arrivarci e la risolutezza e audacia per prendere il timone della nave col consenso che sapremo costruire intorno al progetto.
prodi ha ragione: dalla classe politica attuale non dobbiamo aspettarci nulla, e dobbiamo essere disposti a strapparci con le unghie e con i denti un futuro vero per questo paese. e' la sfida del nostro tempo, e' siamo in grave ritardo sulla tabella di marcia.
Il discorso di Prodi secondo me era una provocazione per i giovani a farsi avanti.
Marco Simoni e' caduto in questa provicazione e magari si fara' avanti in maniera piu' costruttiva che in futuro.
Prodi ce l'ha con i D'Alema ed i Fassino e i Rutelli che fanno parte della solita nomenklatura e cerca di spronare i giovani come Scalfarotto a farsi avanti con maggiore incisivita'.
Il 9 giugno, al massimo, quel tipo ci viene a dare una lezione come far su una banconota da 1 dollaro per poi iniziare l'aspirazione di una polverina bianca comunemente detta "cocaina", accompagnata da una bevuta solenne, perchè quello che sa fare senza la sua lobby è solo questo!
"...dal punto di vista del Paese, ripeto, la decisione è stata presa ed è una decisione che noi manteniamo"
Eh no, caro il mio professore: il Dal Molin non si fa, glielo dico io. E la TAV neppure. Non vi abbiamo certo votati per questo, e non dovete aver dubbi sul fatto che, per non sbagliare, non vi voteremo mai più.
"Il presidente del Consiglio, insieme alla moglie, ha dovuto lasciare il convegno da un'uscita secondaria tra due ali di poliziotti che tenevano a bada i contestatori."
Tutti i giorni così dovrebbe essere... Tutti i giorni. E' giunta l'ora di svegliarsi. La farsa della democrazia rappresentativa è finita.
Di quale "rispetto" va cianciando questo Marco Simoni? Nessun rispetto per chi tra qualche giorno stringerà la mano di Bush. Non occorre ricordare il numero di morti che il signore ha sulla coscienza.
Mi chiedo come riesci ancora a rivolgerti a queste persone con un tono così rispettoso, proprio oggi che si ricomincia aparlare(finalmente noi lo sapevamo da almeno 8 anni)di associazioni a carattere massonico in italia(la minuscola non è a caso. Questo signor prodi, anzi signorino, doveva essere la svolta, ma l'unica cosa discreta che è riuscito a fare è il decreto sulle liberalizzazioni, in un paese che ha bisogno di democrazia(perche in italia non c'è, questo fatto è dimostrato che politica informazione e economia sono ancora in mano a Berlusconi, il quale ancora detta la agenda politica del paese e puo contare su fidate persone nella tv pubblica), che ha bisogno di libertà di espressione e libertà civili!
A me ormai la classe politica fa ribrezzo come i giornalisti, e gli imprenditori.
Oggi mi sento di dire che è il nostro stato ad essere il primo corrotto, e il primo terrorista(attenzione oggi il terrorista non è quello che mette le bombe e uccide) dei diritti dei singoli.
Quindi se tu combatti io su questa italia ci sputo su e mi trasferisco in Francia o Spagna!
Auguri a tutti voi che lottate!!
Copio e incollo da Global Project (Prodi: vergogna! Vicenza non si vende):
"Il moderatore De Bortoli, direttore del Sole 24Ore, ha quindi invitato ad intervenire dal palco Cinzia Bottene del presidio permanente (...) Al termine dell’intervento Prodi, che non si è mai voltato verso Cinzia, ha continuato il suo discorso senza replicare alle contestazioni che gli erano state fatte. Come se nulla fosse successo."
Rispetto, signor Simoni? RISPETTO?!
Ma mi faccia il favore...
Prodi su Dal Molin non può rispondere: dovrebbe dire che si è venduto anche lui, come tutti i supi predecessori, a Bush e soci. Dovrebbe poi spiegare come mai in Italia, si tagliano le spese per la scuola, per la sanità, per la pubblica amministrazione (locale), per le famiglie, per gli anziani, per la previdenza, per la ricerca, ma aumentano le spese militari, si acquistano con 15 miliardi di euro un po' di aeroplanini made in USA, si costruiscono basi, si finanziano inutili missioni 'di pace'.
Ma Prodi a queste cose non può rispondere.
D'accordo con Lorenzo, nessun rispetto per uno che si sta vendendo l'Italia ai militari e che sputa in quel modo in faccia a giovani che, anche per colpa sua, non hanno nessuna visibilità del loro futuro.
Una voce di aumento delle spese militari e' stata spiegata da Milena Gabanelli su report di domenica scorsa.
Nella base militare di Taranto vi erano 1300 operai assunti con contratto a tempo indeterminato pagati per non fare nulla, o per fare un secondo lavoro. Sopperivano a questa mancanza dei lavoratori precari.
Se questi non sono sprechi...
Tutti discorsi giusti e corretti che condivido (quasi) pienamente.. Ma vi ricordate chi c'era prima? Questi discorsi non li prendeva neanche in considerazione e nessuno lo contestava.. Ma preferite veramente avere al governo berlusconi (con la b minuscola voluta) o meglio (anzi peggio) un fini (e qui dovrei forse cambiare font) che sti giorni sta mostrando tutta la sua fascistaggine? Adesso almeno le cose possono essere dette mentre invece nella scorsa legislatura... meditate gente meditate...
Parla per te ralys. "nessuno lo contestava" una benemerita...
@Ralys: semplicemente preferiremmo avere persone ONESTE e CAPACI. Prodi, oggi, non dà l'impressione di essere nessuna delle due.
Molto semplice.
Inoltre, la tua considerazione è alquanto allarmante: perchè bisogna scegliere tra questo e quello? Perchè loro hanno deciso che il bipolarismo imposto è l'unica forma di governo possibile? Io voglio poter scegliera tra una vasta schiera di persone che, possbilmente, non facciano i politicanti di mestiere, che non siano ex-mafiosi o ex-democristiani, che non abbiano avuto ruoli di governo in legislature fallimentari, che abbiano meno di 70 anni. Tutto ciò esclude il 95% della classe politica attuale, ma io pretendo di poter scegliere persone così.
Questa scelta oggi non me la da Prodi che asserisce molto chiaramente che la poltrona Dio gliel'ha data e guai a chi gliela tocca, non me la da un D'Alema autore delle peggiori scelte politiche degli ultimi vent'anni, non me la da il teodem Rutelli, non me la da l'ex comunista Bertinotti che per una plotrona si è venduto tutto un movimento (quello pacifista e no-global, per intenderci), non me la dà la destra.
Pertanto, fino a quando la scelta imposta sarà tra la Berlusconi e Prodi, mi riservo il diritto di non scegliere, di annullare la scheda, e di criticare quelli che scelgono tra il male e il peggio.
Bella consolazione, ralys: "adesso almeno le cose possono essere dette"...ma restano ugualmente inascoltate! Con la differenza, in più, che non avendo un nemico evidente (al governo ci sono "i buoni", no?), non ci si accorge più d'essere sotto un regime. E' ben più grave. Come giustamente ti ricorda nonnoulisse, infatti, il Berluska lo si contestava eccome: è adesso che il dissenso - se si escludono Cobas e centri sociali - sembra improvvisamente scomparso.
E' davvero troppo tempo che voto a sinistra solo e unicamente con la scusa di "non far vincere le destre"...mi sono strarotto i maroni di questo ragionamento "a squadre" di matrice calcistica, quando le due squadre sono in realtà ambidestre.
Medita pure tu.
Commenti vari, alcuni divertenti, alcuni di parte, ma rispettabili; ma quasi tutti OT, anche se trattano di argomenti interessanti (Prodi, Bush, Dal Molin....).
Ma la "questione dei giovani"? A me stupisce un po' tutto questo rivendicare "spazi", "quote",
"opportunità" per questo o quel gruppo sociale riconoscibile [mi ha divertito leggere la rivendicazione di quote per i mancini....:-)]. Mi pare che, da sempre, chi ha posizioni di potere e di privilegio cerchi di tenersele, non mi ricordo di aver visto mai tappeti rossi per le new entries. In fondo, cosa chiede chi si lamenta? Di essere "aiutato" a superare il naturale andamento delle cose. Può essere una rivendicazione giusta, se la discriminazione è ingiusta e sistematica, strutturale: accetto le "quote rosa" come misura transitoria. Invece, non capisco perché dovremmo aiutare giovani burocrati ad entrare in un comitato (semmai, lotterei per abolire il comitato degi elefanti...).
la lettera di Prodi è ottima nella sua onestá, bisogna accettare la sfida e affrontare il problema con creativitá.
Riusciamo ad inventarci uno strumento per elaborare e portare avanti in modo forte le idee della generazione esclusa?
Le persone dopo seguiranno...
E così aspetti un figlio.
A me pare di gran lunga la notizia più rilevante di questa lettera, non me ne volere, Marco. Sarà che penso siamo davanti a una stagione in cui sarà necessario un riflusso sul privato, in attesa che i nostri soloni gerontocratici riescano a capire che se ne devono andare via. A quanto pare, ultimamente, non serve nemmeno un tracollo elettorale. Vorrà dire che saranno spazzati via da un annientamento elettorale.
Ma ci pensi a come gorgheggerà dalle risate tuo figlio? A me viene quasi la pelle d'oca al pensiero :-D
"Vede, io ho 32 anni sono sposato e aspetto un figlio"
Credo abbia ragione Sciltian: quando uno aspetta un figlio, sente improvvisamente più forte il bisogno di sicurezza e stabilità, e dimentica di aver sempre sognato per sè e per i propri figli un futuro migliore.
Così, vota Prodi.
La scelta del Dal Molin è stata fatta dal governo Berlusconi (che poi, come per il gradone delle pensioni, l'ha scaricata sulla sinistra) e dall'amministrazione comunale, di destra, di Vicenza, votata dalla maggioranza dei vicentini, ovviamente. Non mi risulta che al momento di queste scelte ci siano state grandi contestazioni. Se si fosse respinta la base, adesso dovremmo sorbirci le contestazioni degli addetti disoccupati, e della maggioranza dei vicentini ai quali vanno benissimo le scelte del loro sindaco e gli sghéi che la base porta.
Certo il rospo è duro da ingoiare, ma la moglie ubriaca e la botte piena sono incompatibili, ed è comunque difficile recuperare i buoi (ruminanti cornuti ancorché -o forse perché- senzapalle) quando hanno lasciato la stalla.
"la maggioranza dei vicentini ai quali vanno benissimo le scelte del loro sindaco e gli sghéi che la base porta"
Come si vede, la colpa resta sempre della maggioranza silenziosa, ossia degli estremisti di centro(destra), ai quali due bombette sulla testa non farebbero male.
Questi non son convinti che la guerra sia pace, come in "1984", ma sanno bene che son sghéi... La realtà odierna è perfino peggiore di quella descritta da Orwell.
@Adimant e nonnoulisse:
sono d'accordo con voi, anche a me piacerebbe che le cose cambiassero, anche a me fanno schifo Prodi e similia (è circa una decina d'anni che affermo che secondo me non esiste la destra e la sinistra ma esistono i politici e i non politici...) Purtroppo fino a che, oltre che giustamente a farlo notare, non ci decidiamo (e mi metto dentro pure io) a fare qualcosa, queste sono le carte che abbiamo a disposizione e purtroppo rimango con il minore dei due mali... il che è una grande tristezza ma è così.. servirebbe una rivoluzione, o meglio servirebbe una legge che dica che io parlamentare ti pago solamente se mi produci qualcosa.. facciamoli lavorare a cottimo (cococo cocopro, etc..) e lo stesso per la pensione e poi vediamo se perdono ancora tempo a fare discorsi utilissimi come la contrapposizione Visco-Speciale...
Io ci aggiungo questo, tratto dal nostro sito.
Sabato pomeriggio 2 giugno 2007, teatro Quirino di Roma.
Prendendo la parola in conclusione dell’iniziativa “"Partito Democratico: partecipo, decido, cresco", il già nominato futuro presidente del PD ed attuale Premier, Romano Prodi, in merito alla polemica sull’esclusione giovani dal Comitato dei saggi, afferma: Io mi auguro moltissimo che ci sia una nuova generazione politica. Ma non vedo nessun giovane che si fa avanti” aggiungendo poi ”…la politica è lotta e fatica. Non c’è nessuna esclusione dei giovani da parte dei vecchi”.
Caro Presidente Prodi, con quali voti Lei sta pensando di governare? Solo con quelli, frazionatissimi e sparpagliati, di migliaia di over 50 sudddivisi tra clientelismi ed amicizie di facciata ultradecennali?
O anche con quelli della stragrande maggioranza di giovani impegnati su strade, bar, locali, piazze, circoli, che alle primarie del 16 ottobre 2005 si riversarono a votare (magari non solo Lei) ma che in virtù di un patto di fedeltà al centrosinistra hanno poi travasato i loro voti a Lei lo scorso Aprile?
La supponenza non ha mai aiutato, son certo che ben lo sa.
Dispiacerebbe rilevare che l’incalzante vecchiaia alla quale ha dichiarato di pensare dopo il 2011 possa impedirLe di comprendere la realtà dei fatti, molto più semplice di qualunque articolato ragionamento: a quei giovani che intendono la politica come attività nella quale mettere al servizio le proprie esperienze e qualifiche professionali la politica è preclusa dai professionisti della politica, incapaci di sapere quanto costa un chilo di pane o di gestire un budget familiare ristretto a poche migliaia di euro.
Sabato pomeriggio, a chi si è illuso per l’ennesima volta di dar credito al progetto PD, le Sue parole son suonate come un “game over”.
Lei, con queste dichiarazioni, continua a far crescere quella categoria di sanguisughe costituita dai professionisti della politica.
I quali, su questo convengo con Lei, non hanno età.