"Sei andato a scuola?Sai contare?""Come contare?""Come contare?1,2,3,4,sai contare?""Si,so contare""Sai camminare?""So camminare""E contare e camminare insieme lo sai fare?""Si!Penso di si!""Allora forza!Conta e cammina!dai... 1,2,3,4,5,6,7,8...""Dove stiamo andando?""Forza!Conta e cammina!9... 90,91,92,93,94,95,96,97,98,99 e 100!Lo sai chi ci abita qua?A?U zù Tanu ci abita qua!!""Cento passi ci sono da casa nostra,cento passi!"
(tratto dal film "I cento passi" di M.T.Giordana)
E' nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio..
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare..
Aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato..
Si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un'ideale ti porterà dolore..
"Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura
contando cento passi lungo la tua strada"..
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!
"Noi ci dobbiamo ribellare" (dal film)
Poteva come tanti scegliere e partire, invece lui decise di restare..
Gli amici, la politica, la lotta del partito.. alle elezioni si era candidato..
Diceva da vicino li avrebbe controllati, ma poi non ebbe tempo perchè venne ammazzato..
Il nome di suo padre nella notte non è servito, gli amici disperati non l'hanno più trovato..
"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani"
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!(x 2 volte)
Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del nove maggio settantotto..
La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro, l'alba dei funerali di uno stato..
"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani"..
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!(x 2 volte)
"E' solo un mafioso, uno dei tanti"
"E' nostro padre" "Mio padre! La mia famiglia! Il mio paese!Io voglio fottermene!Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!"
Da lettore di OMB io non posso che esser felice e sostenitore di questa proposta. Purtroppo questa notizia è gravissima e, forse, è ancora più grave l'assoluta mancanza di rilievo data alla cosa dalle "grandi" testate giornalistiche... Peppino fa ancora paura. E la mafia ci ha ricordato, ancora una volta, quanto sia una codarda montagna di merda!
D'accordissimo!
Consiglio, a chi di mestiere insegna ai ragazzini, di utilizzare queste ultime giornate di scuola, in cui tutti siamo già con la testa in vacanza, alla visione de I cento passi di Giordana.
Vedrete che poi i ragazzini vi chiederanno "e oggi perché non se ne parla?"
quando ho saputo tramite Ansa dell'ennesimo attacco vile nei confronti della Casa memoria Felicia e Peppino Impastato, mi è venuto un nervoso pazzesco...
allora ho fatto un giro su Omb e non ho trovato traccia del fatto e ammetto che mi è spiaciuto... ma ora vedo con estremo piacere che la notizia appare persino in copertina...
grazie di aver contribuito a diffondere la notizia, nonché di aver prestato attenzione al susseguirsi di avvenimenti che segnalano che la mafia è viva e che i nostri politici sembrano invece averlo dimenticato...
ricordiamo che solo il 06 aprile 2007 era accaduto questo:
A Termini Imerese: sul muro la scritta «Viva la mafia»
Sradicato l'albero per Peppino Impastato
Era stato piantato in onore del giovane ucciso da Cosa nostra il 9 maggio 1978 sulla cui vita è stato tratto il film «I cento passi»
TERMINI IMERESE (Palermo) - Sfregio alla memoria di Peppino Impastato, il giovane militante di Democrazia proletaria e fondatore di radio Aut ucciso da Cosa nostra a Capaci il 9 maggio 1978, lo stesso giorno dell'assassinio di Aldo Moro, sulla cui vita è stato tratto il film «I cento passi». L'albero che era stato piantato in suo onore in un'aiuola comunale a Termini Imerese, in provicia di Palermo, è stato sradicato e appoggiato su un muro dove è stato poi scritto «Viva la mafia». La polizia sta indagando per scoprire se è stata solo una bravata o se il gesto è un messaggio mafioso.
ATTO GRAVE - «È un atto grave che amareggia e inquieta», ha detto Giuseppe Lumia (Ds), vice presidente della Commissione parlamentare antimafia. «In ogni caso è da non sottovalutare: è un chiaro segnale anche se si è trattato solo di una ragazzata, perché dimostra che la cultura della legalità e la memoria di coloro che sono morti per combattere la mafia non sono un patrimonio di tutti. È un atto ignobile che ferisce i tanti giovani di Termini Imerese che, sull’esempio di Peppino Impastato, hanno fatto della legalità una scelta di vita».
grazie simoni di averci offerto la possibilità di segnalare l'ennesimo sfregio fatto alla memoria di Peppino Impastato, aderisco alla tua proposta di dedicare OMB ad un uomo che non si è mai sottratto alla denuncia e alla lotta contro la mafia.
Un amico che insegna all'università mi ha detto che i suoi studenti erano convinti che la strage di Piazza Fontana l'avessero fatta le Brigate Rosse. Ora, è sempre possibile che il mio amico avesse a che fare con un'aula di imbecilli, ma si riconoscerà che è per lo meno improbabile che sia così. I suoi studenti, io credo, sono persone di intelligenza normale, magari qualcuno è più intelligente degli altri, e sono pure mediamente informati perché qualche telegiornale lo vedranno.
Come è possibile che quasi la totalità delle persone sedute in un'aula universitaria non sappiano nulla di una cosa così importante? La risposta è facile: perché nessuno glielo ha mai detto. Se le cose non le dici, non lamentarti poi se nessuno le sa.
La pressoché totale omertà dei quotidiani su quanto non scalda gli appettiti pruriginosi e su tutto quello che non è suscettibile di essere buttato in rissa ha coivolto questo e altro. Per questo, vale ancora di più il ricordo che Marco ha rivolto a Impastato e la notizia dello sfregio che qui riferisce.
La vedo così: se anche questo servisse soltanto a far fare una ricerca su google a uno che non ne sa nulla e che si è trovato a passare di qui per caso, sarebbe una grande cosa.
Iniziativa encomiabile a cui mi associo.
Stanno succedendo cose strane in questi giorni...compresi attacchi informatici a siti che si adoperano per i diritti civili.
Non sottovaluterei l'insieme delle cose.
Ricordati di ricordare
coloro che caddero
lottando per costruire
un'altra storia
e un'altra terra
ricordali uno per uno
perché il silenzio
non chiuda per sempre
la bocca dei morti
e dove non è arrivata la giustizia
arrivi la memoria
e sia più forte
della polvere
e della complicità
Ricordati di ricordare
l'inverno dei Fasci
quando i figli dei contadini del Nord
spararono sui contadini del Sud
e i mafiosi aprivano il fuoco
sapendo di essere
i cecchini dello Stato
Ricordati di Emanuele
che fu accoltellato
dai sicari degli speculatori
e del trionfo degli assassini
nella città cannibale
Ricordati di ricordare
il sangue versato sulla terra
e le file lunghe degli emigranti
che portarono la Sicilia
sulle piazze del mondo
a svendersi
come merce a buon mercato
Ricordati di Luciano
Lorenzo Bernardino
Nicolò Giovanni
Sebastiano
Andrea Nunzio
Agostino Gaetano
Accursio
Giuseppe Vincenzo
Epifanio Placido
(e del bambino Giuseppe
che vide l'assassinio di Rizzotto
e il medico-capomafia Navarra
cancellò per sempre
la verità dei suoi occhi)
Calogero Filippo Carmelo
e di tutti gli altri
che hanno perduto
vita e nome
Ricordati di Margherita
Vincenzina Castrense
Filippo Francesco
Giorgio Giovanni Giuseppe
Serafino Vito
che confusero il loro sangue
con le ginestre
che sbocciavano
nel mattino di maggio
Ricordati di Salvatore
che morì abbracciato alla terra
della madre Francesca
che chiedeva giustizia
e trovò lo scherno degli assassini
Ricordati di Peppino
che infranse i comandamenti dei padri
sbeffeggiò il potere
ed esplose sui binari
Ricordati di Pio e Rosario
che erano comunisti
e lottavano contro la mafia
e per la pace
Ricordati di Pasquale
Piersanti Giuseppe
che cercarono di spezzare
il patto con il delitto
Ricordati di Mario
Pippo Mauro Beppe
che vedevano e parlavano
mentre gli altri tacevano
e non guardavano
Ricordati di Graziella
che ancora si chiede perché
della sua vita rubata
Ricordati di Claudio
che giocava con i suoi undici anni
e incontrò la morte
a un angolo di strada
Ricordati di Barbara
Giuseppe e Salvatore
che svanirono
nel lampo di Pizzolungo
Ricordati di Giuseppe
che sognava di volare
sul cavallo dell'alba
e trovò la notte
nelle mani del boia
Ricordati
di Mario Silvio Calogero
Pasquale Eugenio Mario Giorgio
di Filadelfio
di Boris
di Cesare e Lenin
di Domenico Giovanni Salvatore
di Emanuele
di Gaetano
di Vito
di Luigi Silvano Salvatore Giuseppe
di Carlo Alberto Emanuela Domenico
di Calogero
di Giangiacomo
di Mario Giuseppe Pietro
di Rocco Mario Salvatore Filippo
di Beppe
di Ninni e Roberto
di Natale
di Antonino e Stefano
di Ida e Antonino
e del loro figlio non nato
di Rosario e Giuliano
di Giovanni Francesca Antonio Rocco Vito
di Paolo Agostino Claudio Emanuela Vincenzo Walter
di Giuseppe
che servivano lo Stato
e trovarono la morte in agguato
e la solitudine alle spalle
Ricordati di Biagio e Giuditta
che attendono ancora la vita
al capolinea della morte
Ricordati di Libero
che non volle piegarsi
mentre la città era ai piedi
degli estorsori
di Pietro Giovanni
Gaetano Paolo e Giuseppe
che seppero dire di no
Ricordati del medico Paolo
che non volle attestare il falso
di Giovanni che denunciò
gli ordinari misfatti
sulle scrivanie della regionehn
Ricordati di Rita
che non volle più vivere
perché avevano ucciso
la speranza
Ricordati di Giorgio
di Costantino
di Stefano
di Pino
preti di un Cristo quotidiano
fratello degli ultimi
crocifisso dai potenti
Ricordati di Giuseppe
di Domenico
di Filippo
sangue ancora vivo
nomi che dobbiamo ancora aggiungere
al nostro rosario di morti
Ricordati di ricordare
i nomi delle vittime
e i nomi dei carnefici
(i notissimi ignoti
di ieri e di oggi)
perché tutte le vittime
siano strappate alla morte
per dimenticanza
e i carnefici sappiano
che non finiremo mai
di condannarli
anche se hanno avuto
mille assoluzioni
Ricordati di ricordare
le impunità
le protezioni
le complicità
gli interessi
che hanno fatto
di una banda di assassini
i soci del capitale
e i gemelli dello Stato
Ricordati di ricordare
ora che le bombe degli attentatori
scuotono le città
che vogliono affrancarsi
e sui teleschermi della seconda repubblica
si intrecciano i segnali
delle nuove alleanze
Ricordati di ricordare
quanto più difficile è il cammino
e la meta più lontana
perché
le mani dei vivi
e le mani dei morti
aprono la strada
Umberto Santino - Luglio 1994 - ottobre 2000
Sarebbe un gesto molto molto bello.Si dovrebbe fare in modo che la storia di Peppino rimanga stampata a fuoco nelle menti e nei cuori di tutti i ragazzi, specialmente meridionali
Certo! Continuiamo a dare voce a Peppino, spezziamo quel silenzio che avvolge noi siciliani e che, purtroppo, conviene a tanti.
Bella iniziativa! Bravo Marco. Occorre reagire al silenzio, quello che cancella la memoria, che ottenebra l’intelletto, che fa sembrare normali soprusi e violenze, che spiana la strada alla nascita delle caste e degli impuniti, quello che uccide quanto la mafia. Per questo mi piace OMB che come Peppino si sente libero di raccontare quello che altri preferiscono tacere e dà spazio a chi liberamente vuole parlare e discutere. Perchè, come dice Heinrich von Kleist "il pensiero vien parlando".
Un santo moderno, e uno con due palle che i mafiosi se le sognano...
Ogni notizia su questi attacchi alla memoria, ogni sfregio contro chi ha combattuto e combatte contro tutti i sistemi mafiosi, è un colpo al cuore. Ogni volta che leggo di Peppino, di Don Puglisi, di Falcone e Borsellino, ma anche di Giancarlo Siani (giornalista del Mattino ucciso dalla camorra per le sue inchieste scomode) o di tanti altri dalle mie parti, mi prende un nodo alla gola, mi sale la rabbia per quello che vedo ogni giorno.
Vedo intorno l'ignoranza, l'arroganza, l'indifferenza. Vedo che ancora oggni i ragazzini, giù in Sicilia, pensano che la mafia sia il bene, sia l'autorità vera, sia il sistema di governo migliore. Vedo una regione intera che pensa che uno sotto processo per mafia sia l'uomno più degno di rappresentarla. Vedo che gli stessi ragazzini (16, 17 anni, a volte meno) qui a Napoli aspirano ad avere un posto di piccolo boss nel Sistema (come qui da noi si chiama la camorra). Vedo una politica, una società civile che in molti casi resta ferma e in silenzio, complice, davanti a questo.
L'idea di Marco, come del resto l'impostazione storica di OMB che praticamente da sempre tiene lì sulla destra, a costante ricordo per chi passa di qui, la foto di Peppino, non può che rendermi meno amara la lettura di certe notizie.
Grazie a Marco e a tutta la redazione di OMB.
Ritengo sia molto importante sensibilizzare i giovani su queste cose di cui talmente poco si sente parlare. Non è solo un problema di mafia ma, anche e soprattutto, di politica e società!
"Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura..."
Bisogna far sentire le nostre voci...
...uniti e solidali...
Non ha alcun senso continuare a dormire o peggio sognare (ad occhi chiusi).
RIDESTIAMO LA NOSTRA SPERANZA PER UN MONDO MIGLIORE.
Assolutamente sì. Ed è vergognoso che se ne stia parlando così poco...Invece una scrittina su Bagnasco e titoloni per una settimana!
Queste sono esattamente le cose che fanno dire 'paese di merda' anche a una vispaTesresa come me :-(
gente come Peppino ne esiste poca, per questo credo che in Sicilia le cose non cambieranno mai,la nuova generazione se ne frega, la mafia per loro non esiste, infatti si vede come votano.
Mi dispiace constatare queste cose ma questa è la realta'.
Girando in web mi sono trovato a leggere un articolo su Peppino, e un link rimandava a vedere alcuni spezzoni del film "100passi" su youtube, lì tra i vari spezzzoni c'è un bel insieme di foto vere, quello che mi ha fatto riflettere è, secondo me, l'analogia della breve vita di Peppino con quella dei Briganti "pre e post unità d'italia".
Allora come ieri e come oggi,o ci si omologa ad una imposizione di modo di vivere e di pensare o sei un Brigante.
Ieri e oggi c'era e c'è la mafia che è il braccio armato, allora, invece, c'erano i piemontesi, i sabbaudi, i sudditi del re, ma chi tira le redini sono sempre loro la finanza intesa come i gruppi del potere bancario-massonico, per cui niente è cambiato.
Per questo motivo ritengo che Peppino sia stato l'ultimo dei Briganti.
Ciao Peppino
mafia, mafia, mafia...se ne parla troppo...si fa troppo poco...Siciliani ribellatevi...non sento mai parlare di iniziative se non quando succede qualcosa...come fate a vivere così? non aspettate che le cose, gli aiuti vi siano dovuti...se non cominciate voi, voi che subite direttamente, nessuno mai muoverà mai veramente le cose...APRITE GLI OCCHI, SPALANCATE LE BOCCHE,UNITEVI...non rimanete immobili come avete sempre fatto...è più concreto ed efficace agire che LAMENTARSI!