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Alberto Biraghi
Giardinaggio politico
«Il nuovo trend della contestazione sociale è considerato quasi una forma di flash mob per la sua natura segreta e spontanea, rapida e di modificazione urbana ma a differenza dei pillow fight (la battaglia dei cuscini) ed affini, il guerrilla gardening ha alle spalle un vero e proprio movimento nato intorno agli anni Settanta, al quale si deve ad esempio il progetto di costruzione della granata inseminatrice capace di diffondere semi in luoghi irraggiungibili come le discariche. In seguito, nel 1984, con la pubblicazione del libro "Guerrilla Gardening" di John F. Adams si incoraggiavano gli amanti del giardinaggio a creare delle nuove varietà vegetali diverse da quelle prodotte dalle grandi aziende. Negli anni '90 il termine ha assunto il significato odierno fino ad essere codificato in un manifesto o più comunemente noto come "A Manualfesto. Guerrilla Gardenign", un libro pubblicato da David Tracey che definisce le linee guida del buon giardinaggio politico. Il fine ultimo del movimento è quello dell'abbellimento urbano da diffondere in ogni città del mondo, le regole poche e semplici: cercare sempre piante e semi economici o gratuiti, ancor meglio se coltivate in casa, dissodare il terreno, indossare scarpe resistenti, innaffiare sempre e responsabilmente».
di
redazione