
Ugo Sposetti è un nostro beniamino, uomo di sinistra ("uno che ci crede" dicono di lui i maggiorenti diessini), ma moderno (e infatti non vuole avere a che fare con "
gli straccioni", ma con imprenditori e banchieri). Sposetti non ha difficoltà economiche. In quanto tesoriere del più grande partito - ancorché moribondo - del centrosinistra si può sicuramente bonificare stipendi di tutto rispetto. E ovviamente tenta di coinvolgere nel suo futuro Partito (si fa per dire) Democratico solo quelli che gli piacciono, imprenditori e banchieri. Ecco la sua ultima pensata, partorita ieri alla festa dell'Ulivo ("Ulivo" perché se c'è Sposetti devono cancellare la parola "Unità", a Ugo ricorda quel fogliaccio che dà tanti grattacapi ai suoi padroni perché ci scrive Marco Travaglio) di
Viterbo.
«Insisterò affinché coloro che si recheranno a votare per la scelta del segretario del Pd, il 14 ottobre, paghino 10 euro anziché cinque. Chiederò anche che i fondi raccolti restino nel territorio. Dopo il 14 ottobre la classe dirigente del Pd dovrà avere le risorse anche economiche per poter lavorare».
A parte l'ilarità suscitata all'idea che la "classe dirigente" di un partito politico possa in qualche modo svolgere attività definibili con il verbo "lavorare", c'è il problema economico. Commenta Nino, lettore di OMB che ha segnalato questa nuova performance di Sposetti:
«E in una famiglia di 5 persone votanti se ne va via un cinquantone per una consultazione democratica? Tutto questo per un partito che, teoricamente, essendo di sinistra, dovrebbe avere tra i propri elettori proprio quella parte di popolazione più disagiata».
Ma non è tutto qua. Sposetti lanciatissimo non si limita all'idiozia di proporre 10 euro di tassa per le primarie del PD (voterebbero solo i suoi colleghi, amici e parenti, un successone), ma aggiunge un'affermazione che la dice lunga sulle reali intenzioni della razza di parassiti succhiasangue di cui è esponente di spicco:
«Il Partito (ndr: si fa per dire) Democratico dovrà essere un soggetto totalmente nuovo, nessuno di noi dovrà portarsi dietro le icone della precedente appartenenza. Questo vale dal punto di vista politico e anche da quello finanziario».
Capito? "Soggetto totalmente nuovo". Fassino, D'Alema, Rutelli, eccetera, sempre loro, con nuove bandierine e nuovi inn condivisi, ma i soldi e le proprietà invece col cazzo che le condividono, per quelle riproveranno la
legge bipartisan sulle fondazioni.
E' il rinnovamento della politica come la intendono loro baby. E c'è un'unico modo per impedirglielo, una nuova Place de la Concorde. Ah! Ça ira, ça ira, ça ira!