Tutti damigelle d'onore

Il bon ton prima di tutto.
Nessuno che si candida in alternativa a Veltroni e tutti che si ringraziano reciprocamente.
Non dichiararsi e non giocarsi la partita, questo sembra oramai lo sport nazionale del centrosinistra italiano che appoggia la nascita del PD e, dal mio punto di vista, spiace dirlo, diessino in primis.
Veltroni che rischia di scendere dalla carrozza del leader con questa uscita infelice sul referendum, Bersani che manco ci sale perché evidentemente è riuscito a chiudere degli accordi e ad avere delle “garanzie” senza aver bisogno di sporcarsi le mani.
Bersani che non scende in campo e ringrazia, Fassino ringrazia, Veltroni ringrazia, tutti si ringraziano.
Evidentemente Vasco Errani il presidente della regione Emilia Romagna deve aver detto all’amico Pierluigi di starsene tranquillo e di non metterlo in difficoltà con il segretario nazionale dei DS, ché i pacchetti voto non si muovono così, per partito preso, senza l’accordo con il leader, nemmeno se ti chiami Bersani e nemmeno se sei il Ministro delle attività produttive.
Già all’annuncio della candidatura di Veltroni, Fassino non mancò di uscirsene dicendo che quella di Walter era una candidatura che godeva di tutto l’appoggio dei DS, affermazione, a mio parere, arbitraria, nociva e pericolosa per la nascita del nuovo partito. Arbitraria perché quella di Veltroni è e vuole essere la candidatura di un leader per tutti, forse pure troppo. Nociva perché andare alle primarie con un candidato o poco più è la cosa meno appassionante che si possa proporre ad un potenziale elettorato già di per se’poco appassionato. Pericolosa perché il rischio che il PD si riduca ad un rimpasto svuotato di dibattito e di nuovo (ricordiamoci le primarie dell’unione) appiattito su una leadership che, per non esser stata resa contendibile, immediatamente smette di esser tale, è molto concreto.
Ma tant’è, così hanno deciso di fare e si è bruciato pure Bersani.
E Anna Finocchiaro, che fine ha fatto? Anche lei dopo il discorso del congresso di Firenze che tanto ci appassionò ha deciso di fare la damigella d’onore?
Io non metto in dubbio la bontà della candidatura Veltroni di cui ho molto apprezzato il discorso pronunciato a Torino e poi, realisticamente, bisogna confrontarsi con quel che c’è in casa PD e Veltroni, per ora, è il meglio.
Tuttavia temo che tutto questo porterà a votare alle primarie si e no gli iscritti a DS e Margherita e qualcuno di quei pochi sparuti dell’Associazione per il Partito Democratico che non sono iscritti a nessun partito.
E che a forza di giocare a bruciare le candidature alternative non vorrei che lo stesso Veltroni si scottasse e con lui tutti i veltroniani quelli della prima e i tanti dell’ultima ora.
Che poi magari facciamo anche salire i livelli diossina nel nostro paese.
di
Marta Meo