
Fibe, Fibe Campania e Fisia Italimpianti sono le società
coinvolte nell'orrido pasticcio dei rifiuti di Napoli. Sono tutte aziende che fanno capo a Impregilo, società in mano a tre azionisti di riferimento: Autostrade (Benetton, RCS, ecc.), Marcellino Gavio (Autostrade To Mi, Carige, Generali, Mediobanca, Ferrovie Nord milano) e Ligresti (Fondiaria, Mediobanca, Premafin, Cliniche, Rcs). Nell'ambito delle indagini relative al ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Campania, il GIP presso il Tribunale di Napoli Rosanna Saraceno
ha disposto nei confronti di Impregilo Spa, Fibe Spa, Fibe Campania Spa e Fisia Italimpianti spa il sequestro di ingenti somme di denaro e ha imposto il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un periodo di un anno. La situazione - come si è letto recentemente su tutti i giornali - è gravissima, tanto che per uscire dall'emergenza, il 7 luglio scorso la presidenza del Consiglio
ha nominato il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, "commissario delegato per il superamento dell'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania" in sostituzione del discusso (soprattutto a sinistra) Guido Bertolaso.
A questo punto Impregilo si trova nella condizione di inventare un interlocutore per Pansa. Ci vuole un uomo che possa dare un'immagine nuova al gruppone, che tra le imprese oscure, le facce dei soci e le decisioni dei giudici ha un gran bisogno di imbellettarsi un po'. Serve un uomo con un passato al di sopra di ogni sospetto, vicino al centrosinistra, ma anche con una coscienza elastica, perché dovrà rappresentare - avendo come controparte la collettività - interessi di parte discussi e discutibili. In cambio, avrà vagonate di denaro per assumere l'impegnativa presidenza di Fibe e Fibe Campania.
Cerca che ti cerca, ecco che salta fuori un nome ideale, quello dell'ex prefetto di Milano, poi candidato del centrosinistra alle comunali del 2005, Brunetto Ferrante, che dopo la sconfitta ha (si fa per dire) rinunciato all'impegno di sedere in consiglio comunale a difendere gli interessi dei suoi elettori per migrare sulla ben più comoda poltrona di alto commissario per le contraffazioni. Ferrante è ideale anche perché tra i suoi
collaboratori a Milano c'è stato proprio il Pansa di cui si parla qui sopra.
Stai a vedere... Esatto! Il
16 luglio scorso Bruno Ferrante
«ha presentato al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Prof. Romano Prodi, le dimissioni da Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, per motivi strettamente personali» ed è corso a sedersi sulla ricca poltrona di presidente di Fibe. Roba di conto in banca abbondantemente rimpinguato, più "motivo strettamente personale" di così.
Finisce così, con uno stipendio che cancella ogni rimpianto, ogni scrupolo e ogni dichiarazione di impegno per la collettività, la storia di ordinaria itaglia che ha per protagonista Brunetto Ferrante, quello che, partito come "il candidato questurino" raccattato per disperazione da un centrosinistra allo sbando, aveva convinto molti di essere il galantuomo che "ci credeva".