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Alberto Biraghi
Fessi in ferie e fessi in città

Straordinario prosieguo del sondaggio di Repubblica, a dimostrare che il centrosinistra lombardo non solo vede numerosi fessi tra i propri alti ranghi, ma è anche proprio invaso dai fessi alla base. Ho riassunto l'andazzo di questa iniziativa potenzialmente interessante, ma devastata dalla fessitudine del centrosinistra locale, in un
lungo commento (l'undicesimo dall'alto) a un posto con cui Davide Corritore annunciava il suo sostegno a Maurizio Martiona. Ho approvato la sua scelta di uscire dal giochetto al massacrino, ho criticato l'appoggio al candidato unico-vecchio-giovane. Ma il giochetto al massacrino è andato avanti con gli altri protagonisti.
Un lettore oggi segnala una situazione pittoresca dei punteggi, con Riccardo Sarfatti (42%) che ha superato alla grande Maurizio Martina (32%). Commenta il lettore: si vede che i peones diessini sono in vacanza, mentre i liberal sono ancora qui a Milano. Insomma, le truppe del Cremaschi (cfre mio commento di cui sopra) non mollano e cliccano compatte, lnciando alte grida di gioia quando il loro candidato fa passi avanti sull'odiato rivale. Paradossi del Pd.
Chicca tra le chicche: "l'ottimo Penati" è al 4%, la "Toia unica della Margherita" al 3%. Ora, che "l'ottimo Penati" sia il considerato da molti peggior amministratore pubblico nella storia del centrosinistra galattico è un dato acquisito. Ma che ci siano 1752 persone contro 206 disposte a dire che Sarfatti (il candidato meno visibile e più sconfitto nella storia del centrosinistra galattico) sarebbe meglio di lui è veramente difficile da credere. Non fosse altro che per lo stuolo di beneficati e famigli che Penati mantiene a nostre (laute) spese a Palazzo Isimbardi e dintorni.
Per chi non l'avesse ancora capito, il Partito Democratico - soprattutto da queste parti - è soprattutto questo: un'accozzaglia di intrallazzati intrallazzoni e intrallazzatori di infimo profilo che tentano con ogni mezzo, compresi quelli più stupidi, di sottrarsi a vicenda piccole quote di potere, sgabelli, sedie, anfratti a palazzo. Una miseria umana e politica che fa solo ridere amaro. Che pena.
di
Alberto Biraghi