Cacciari: niente demagogia, non facciamo i Gentilini
«Capisco i miei colleghi, ma la repressione dobbiamo lasciarla alla polizia»
di Marco Imarisio
«Con ordine: di quest'ultima idea, poteri di polizia giudiziaria ai sindaci, se ne parlò nel 1996 con l'allora ministro dell'Interno Giorgio Napolitano. Niente di nuovo. Se ne può anche discutere, basta non metterci sopra un carico di demagogia e populismo».
Massimo Cacciari è sull'arrabbiato andante. «Ma siamo diventati tutti matti?». Massimo Cacciari dice che non ha intenzione di litigare con i suoi colleghi di Firenze e Bologna. Però è arrabbiato, e si sente. «Io li capisco. Vanno avanti come Gentilini, a forza di grida. Non hanno i mezzi, e si devono affidare alle scorciatoie».
L'idea di avere più poteri di polizia è una scorciatoia?
«Veda un po' lei. Io credo che la repressone dei fenomeni criminosi spetta alla polizia, non certo ai sindaci. Ma stiamo scherzando?».
Non è che qualcuno ci marcia, con questa storia dei sindaci sceriffi?
«Può darsi. A me questa definizione non piace. Come non mi piace la piega che ha preso il dibattito sulla sicurezza. E' ipocrita, ispirato alla politica della polvere sotto al tappeto».
Faccia degli esempi.
«Partiamo dalle prostitute. Agli ipocriti faccio presente che ci sono in ogni capitale europea ».
Detto questo, che si fa?
«Qui in Italia si affronta il problema allontanandole dai viali cittadini. Vadano a battere in aperta campagna. Qualcuno pensa seriamente che sia un'idea civile, che spostarle da una via all'altra possa essere una soluzione?».
Lei come la definisce?
«E' un esempio di politica della polvere sotto al tappeto, alla quale si sta conformando tutta la sinistra».
Ne è proprio sicuro?
«Ma certo. In materia di sicurezza la sinistra è vittima dell'infezione berlusconiana. Sceglie una politica vuota, fatta di grida, di muscoli gonfiati».
Proposte alternative?
«Prendiamo le prostitute: crei delle strutture, ti affidi a degli operatori di strada che cercano di recuperarle. I nomadi? Non basta cacciarli. Occorre costruire dei campi decenti, serve l'edilizia pubblica. Certo, queste cose non fanno discutere i giornali, non creano un bel dibattito. Meglio le grida, che non risolvono niente ma fanno il solletico alle parti basse della gente».
Alcuni suoi colleghi in quanto a grida non scherzano.
«E' l'unico modo che hanno per farsi ascoltare. E infatti Amato li incoraggia. Perché per lui è più facile e redditizio dire che il problema sono le prostitute ed i lavavetri, e affrontarlo da sceriffo. Il governo non dà soldi per l'edilizia sociale, taglia i fondi agli operatori sociali. Non rimane che un po' di demagogia, che oltre tutto fa bene alla popolarità».
Non condivide, ma capisce.
«Li capisco anche troppo, i miei colleghi sindaci. E' duro cercare una politica seria su argomenti per i quali l'insofferenza della gente è altissima. Mezzo milione di euro all'anno per i campi nomadi? I cittadini si scandalizzano, e tu devi spiegargli che la strada è quella, che anche il prefetto è d'accordo. Ma devi anche combattere la carenza di fondi. Una fatica bestiale».
Quindi, si prende quella che lei definisce «una scorciatoia», non è così?
«E' quello che sta accadendo. Via i nomadi, i lavavetri, le prostitute. E' profondamente sbagliato. E' incivile».
Anche lei manda i vigili a scacciare i venditori abusivi.
«Certo. Voglio limitare certi commerci, ma non mi illudo che così si risolva il problema. Lavoriamo, facciamo il possibile, senza incrementare l'insofferenza, oggettiva, vera, della gente».
E' questo che sta accadendo?
«Si sta facendo una politica che oggettivamente finisce per incentivare l'insofferenza della gente. Tolleranza zero. Bella frase, ma che vuole dire? Che l'illegalità non va tollerata. E c'è bisogno di precisarlo?».
Magari una volta ogni tanto...
«Perfetto. E poi? Le norme non bastano? Se ne facciano delle altre, e che vengano applicate. Ma un politico, che sia sindaco o ministro dell'Interno, si deve porre il problema di quel che sta facendo. Deve studiare le cose, per poter risolvere in modo civile il problema. Non deve aggrapparsi alla repressione. Un politico non deve reprimere, deve cercare di risolvere. Sono due cose diverse ».
Questo dibattito sulla sicurezza la entusiasma.
«Sembra che sia scattato l'imperativo di portare il cervello degli italiani all'ammasso. Mi fa schifo».
...E' lo sfogo di un amministratore bravo, coscienzioso e serio, che avedo di fronte a sè ogni giorno la desolazione della realtà, da tempo si interroga sul cosa fare...si può non essere con lui? ma non si può lasciarsi andare SOLTANTO a distinguo tutti "virtuali", ben sapendo che quella di Domenici, Cofferati, Amato ed altri come loro, che intendono "non mettere sempre la polvere sotto il tappeto", almeno sollevano un problema politico, arginando così la marea montante degli adepti della setta dei "grilliniani"... poi, come è realistico pensare, non si arresterà assolutamente nessuno per futili motivi... ma - come già succede oggi avendone solo "parlato" - non c'è più un lavavetri manco a cercarlo col lumicino... NON E' FORSE QUESTO GIA' UN BUON RISULTATO?
Politicamente poi, come argutamente nota un fondista del corriere, "le polemiche sulla sicurezza segnalano la svolta moderata del centrosinistra"... è ovvio, no? volevate forse che lo annunciassero "chiaro e forte" in tv? certo che è in buona sostanza così... senza tanti stupidi inciuci (la sola parola mi pare già cretina solo sul piano linguistico!)...parte della "sinistra critica" se ne è già andata, un'altra parte deve restare, e numerosa, per svoglere il prezioso compito di "coscienza vigilante", i voti moderati si dovranno pur "travasare" nel pd il più possibile e senza troppe scosse, evitando così - perchè via via divenuta superflua - una alleanza molto "dangereuse" con i mastelliani/dipietrini...
oltretutto a concretissimo rischio di "soglia al 5%"...?
Lo slogan giusto? eccolo:
"non i loro capoccia "nel" pd, ma i loro voti "al" pd"...!
VI SEMBRA UNA STRATEGIA COSI' MIOPE ???
al contrario, è la strategia delle mani libere, bellezza...!
contento tu...
che ti devo dire, forse il Pd si prenderà forse un po' di voti "moderati", o forse libererà il peggio che è in noi, e poi i voti se li prenderà la destra, che è la destinazione naturale di quei bassi istinti. (ovviamente io penso la seconda che ho detto).
poi invece ci saranno un po' di ex elettori come la sottoscritta, che non sono rifondaroli ma un po' libertari e sinistri sì (quelli che nei test in rete uscivano "strong democrat"), che questa roba non la possono sopportare.
Evidentemente siamo pochi (nelle stime) e il calcolo costi-benefici dice che si possono perdere.
Che ti devo dire?
Per ora uno prova a continuare a dire la sua, poi alle elezioni sì deciderà: si guarderà l'offerta, e si vedrà se c'è qualcosa/qualcuno (dipende anche dal sistema elettorale) decente e se si riesce a votare in modo da non fare finire il proprio prezioso voticino su persone/forze politiche ignobili.
Se sì, ci si tappa tutto e si vota, se no si sta a casa.
E' la politica moderna, bellezza...
ps. i pezzi li avevo letti, ovviamente, altrimenti non li avrei segnalati.
ps per la redazione. Chiedo scusa se (seguendo Tex) ho anche io ri-messo il commento che stava nel precedente thread sul tema.
Forse potreste segnalare di là di spostarsi di qua?
non è neanche troppo difficile prendersela con gente ordinaria. solo che per l'appunto è ordinaria. :)
una grande amica di alberto