Se Consorte ha manifestato l'intenzione di commettere un reato, va dimostrato come il suggerimento di un terzo (D'Alema, ndr), per la sua peculiarità, sia causa efficiente perché sia posta in essere la manifestazione partecipativa a titolo di concorso, altrimenti si verte in connivenza non punibile. Insomma l'on. D'Alema non è autore o coautore di aggiotaggio. Non è complice nè materiale nè morale degli eventuali nuovi autori del medesimo reato, nè può essere considerato soggetto attivo del reato di insider-trading. L'aggiotaggio e l'insider-trading nell'ordinanza del gip Clementina Forleo paiono dunque richiamati a caso nell'incomprensibile ignoranza degli istituti giuridici di riferimento».Ritengo che moltissimi nostri magistrati siano troppo attratti dalla chimera di andare in prima pagina e che per fare ciò possano "inconsciamente" alterare i fatti (vedi G. Sabani, E. Tortora, F. Corona, etc. etc.) però questo non autorizza nessuno a ritenere preconcettualmente innocente o colpevole sia un povero cristo sia un ex presidente del consiglio.
Le indagini debbono essere fatte, ed i colpevoli puniti, sia che rivestano il ruolo di imputato che di magistrato.
Azz, D'Alema ha imparato una parola nuova!
A-cri-mo-nia.
Me la rotolo sulla lingua... Mm.
È proprio intelligente!
Massimo D'Alema viene accusato di essere suo complice attivo, visto che commentava le gesta di Consorte con l'ormai celeberrimo "facci sognare"
Mi pare una forzatura assoluta; tifare ed essere complici sono cose assai diverse. Siamo alle solite: la classe politica è corrotta, i giudici gentaglia utilizzata per far fuori gli avversari politici.
Sì ok, esiste la presunzione d'innocenza, però esistono anche le intercettazioni...