Così, scartabellando tra delibere e determine provinciali criptate ("criptate" raramente il cittadino ha il bene di trovare sul sito della Provincia di Milano una cifra o un dettaglio, provare per credere) ci siamo imbattuti in un altro rampollo del venditore di spazzPOLIZZE UNIPOL inopinatamente assurto alla presidenza della provincia di Milano, il segretario generale della provincia, l'avvocato Antonino Princiotta, già segretario comunale a Sesto sotto lo stesso patron.
Se Penati colleziona orologi di lusso, il fido Princiotta colleziona segreterie. Oltre a quella general-provinciale con relativo stipendio da nababbo, Antonino ha anche quella delle province del Nord-Ovest e quella di ASAM (costellata di proteste per irregolarità, dimissioni dei sindaci, verbali che spariscono, camere di commercio che respingono le variazioni, decine di migliaia di euro pagati a periti sbagliati, eccetera).
E non finisce qui.
Come ogni collezionista che si rispetti, Princiotta ha un pezzo unico, una segreteria tanto rara che in realtà non esiste, ma lui ce l'ha. E' nientemeno che la segreteria del Parco Agricolo Sud, di cui non si trova traccia
tra gli organi direttivi, ma che lui è riuscito a far sua (evidentemente con l'aiuto del venditore di
spazzPOLIZZE UNIPOL inopinatamente assurto alla presidenza della provincia di Milano). La costanza è ovviamente premiata, per il posto che non esiste il nostro aggiungerebbe agli altri emolumenti percepiti a carico dei contribuenti la somma di 35mila euro all'anno (NB: di personaggi come questo Penati se ne trascina un esercito. Una tribù di saltimbanchi e ballerine che fa concorrenza per quantità e qualità a quelle di Formigoni e Totò vasa-vasa. Grandi soddisfazioni per l'elettore di centrosinistra).
Il tutto è perfettamente inscritto "nel DNA" (come direbbe un vero politico) del Piddì. L'altro giorno il venditore di
spazzPOLIZZE UNIPOL inopinatamente assurto alla presidenza della provincia di Milano ha confermato di volersi candidare e di "volere le primarie". Era di fronte a Walter Veltroni il quale, invece di commentare con un
«sei bravo MA ANCHE non è che ci pigli per il culo», ha detto solo "sei bravo". Una dichiarazione a schiena dritta, sbattuta con orgoglio in faccia a chi si ostina a considerare Walter un viscido opportunista.