
Caro Walter, sono un elettore e sostenitore storico di PCI/PDS/DS/Ulivo/Unione a cui ho sempre dato voto, partecipazione, denaro e sostegno, anche nei momenti in cui incapacità e/o malafede dei vertici si accanivano sulla mia fiducia. La nascita del Partito democratico (tempi, modi, persone, dinamiche) ha dato la botta finale e ora faccio parte di quella "ampia percentuale di indecisi sopratutto di centrosinistra"
evidenziata oggi da Mannheimer. Pare insomma che - assieme a tanti altri come me - contribuirò a fare la differenza alle prossime elezioni.
Vedi Walter, io non voglio che le istituzioni finiscano nelle mani di Gasparri, Tremonti, Fini, Miccichè e Scajola. Ma neppure voglio rivedere la tribù di nani e ballerine che da anni ci viene propinata a livello locale e nazionale dal centrosinistra in nome della
realpolitik. Ho quindi deciso di proporti di acquistare il mio voto (e perché sia chiaro che faccio sul serio, ci metto pure la mia faccia) non per mezza mazzetta di banconote o mezzo paio di scarpe, alla maniera di Achille Lauro, ma a fronte di alcuni impegni precisi.
Nel caso tu decida di assumerli, invece di scrivere "Dumbo!" sulla scheda come sono propenso a fare oggi, traccerò una croce in corrispondenza del simbolo (a margine: davvero brutto) del tuo partito e ricomincerò a impegnarmi perché altri indecisi facciano lo stesso. Ecco dunque il prezzo che ti chiedo di pagare in cambio del mio voto.
1 - In vista delle prossime scadenze elettorali di Milano (regionali se Formigoni vorrà andare a Roma, provinciali e comunali) chiedo primarie vere, in tempo utile, con bilanci pubblici e meccanismi trasparenti, aperte alla partecipazione di chiunque voglia impegnarsi per individuare candidati nuovi, di valore, senza conflitti d'interesse, senza padri nobili, senza passati oscuri e futuri inquietanti. Per votare Partito democratico il 13 aprile voglio la garanzia che a Milano potrò sostenere e votare un candidato su cui magari non sono d'accordo, ma che sia stato selezionato dai milanesi, non dalle trattative di Mirabelli e Toia (o loro cloni).
2 - Il G8 del 2001 è una ferita tenuta aperta da tante parole e un nulla di fatto. Restano la rabbia, la frustrazione, il ricordo delle violenze e delle canzonacce fasciste. Chiedo una commissione d'inchiesta con scadenze precise, la sospensione dall'incarico agli inquisiti per i reati più gravi, trasparenza sul ruolo dei politici coinvolti. Soprattutto Walter, per avere il mio voto devi promettere che le mie tasse non andranno più a pagare lo stipendio di Perugini e Toccafondi qualora siano riconosciuti colpevoli, indipendentemente dalle prescrizioni.
3 - Basta genuflessioni a Betori, Bertone, Ruini. Se ti va di andare a messa, vacci come libero cittadino e stai defilato, la costituzione per cui anche la mia famiglia ha lottato e sofferto mi descrive uno stato laico. Chiedo una tua firma sotto la frase scritta tempo fa dal segretario organizzativo del Psoe, José Blanco, sul suo blog: "I vescovi hanno due opzioni: presentarsi alle elezioni o mantenersi al margine della vita politica”.
4 - L'Italia dei disgraziati che fanno bravate in auto ammazzando persone incolpevoli, l'Italia che froda il fisco, che butta il pacchetto di sigarette in terra, l'Italia arrogante coi deboli e untuosa coi potenti, è il risultato anche di 25 anni di dominio Mediaset. Una legge sul conflitto d'interessi subito, un'altra sul riassetto democratico delle frequenze subito dopo sono una condizione essenziale perché io voti Partito democratico.
5 - Ho contribuito a eleggere Filippo Penati in provincia di Milano e mi trovo a rimpiangere Ombretta Colli. Abbiamo messo in sella il peggior amministratore di centrosinistra nella storia locale (incluso Pillitteri). Da quando comanda, Penati si dedica allo sperpero di denaro pubblico per operazioni finanziarie che non gli competono e per le quali non è all'altezza, all'assunzione di amici e sodali a stipendi da nababbo, a dichiarazioni demagogiche per raccogliere un po' del consenso fascioleghista che qua dilaga. In cambio del mio voto voglio un impegno chiaro a non trovarmi più uno così, scelto così, che una volta eletto si comporta così. E voglio l'immediata attivazione di meccanismi di partecipazione civile che avviino l'opera di demolizione delle trame sotterranee che hanno convenienza a mettere in sella dei Penati e a tenerceli.
Ci sarebbero molte altre cose. Sanità, lavoro, spazzatura, scuola, diritti delle minoranze, PACS, legge elettorale, eccetera. Ma non sono esoso. Il mio voto è uno e a te ne servono tanti per vincere (o in subordine, per perdere con onore). Hai un bel gruzzolo in tasca da spendere per fare la spesa, usalo bene.
Grazie dell'attenzione,
Alberto Biraghi
PS: qui evoluzione, commenti, aggiornamenti, adesioni, eccetera.