Ma quale analisi, ma quale sorpresa...

Le bugie hanno le gambe corte e, come è successo a Pinocchio, a volte le gambe finiscono bruciate nel camino senza nemmeno che te ne accorgi. Nessuno, con un minimo di senso della realtà, ha pensato neppure per un attimo che quando Veltroni e soci andavano almanaccando di clamorose rimonte dicessero sul serio. La rimonta non c'era e basta. Dire che “siamo partiti da venti punti di svantaggio e abbiamo perso di dieci” non è parlare di una rimonta. È descrivere una sconfitta clamorosa, umiliante, senza appello. A meno che, si capisce, quando Walter Veltroni disse “Faremo come ai mondiali dell'82” intendesse dire “Faremo
come la Germania ai mondiali dell'82”, sotto di tre goal per tutto il tempo ma gratificata del punto della bandiera in finale di partita. Non mi pare, che in quell'occasione, qualcuno parlò di una meravigliosa rimonta dei tedeschi.
Veltroni queste cose le sapeva, e bene. Diversamente, se davvero credeva a quello che diceva, chi ha votato PD dovrebbe farsi carico dell'onere morale di prenderlo a calci in culo: uno che vuole fare il leader e che commette errori di questa portata è uno che deve fare qualcos'altro, quello che vuole, ma non il leader perché non lo sa fare. Ma come dicevo, Veltroni sapeva bene che i risultati sarebbero stati questi. Tutti i sondaggi anche minimamente accreditati prevedevano con una precisione ai limiti dell'esattezza il numero di seggi di PDL e PD. Gli errori di previsione, dove ci sono stati, hanno riguardato solo SA (qualcuno prevedeva seggi alla Camera) e Lega (qualcuno l'ha sottostimata di qualche punto). E non posso immaginare che Veltroni non li avesse letti.
Per questo, Veltroni è il leader giusto per il PD. Un leader che sa suscitare entusiasmi tra i propri seguaci, distribuire ottimismo alla squadra, fare gruppo. Tutto va ben, madama la marchesa: si può fare. Si dirà che il ragionamento non torna, perché suscitare entusiasmi quando la situazione è disastrosa è da scellerati o almeno da ballisti. Un capo che fa così è un capo che prende per in giro i sottoposti e i sostenitori. Appunto. Infatti ho detto che è il leader giusto per il PD, non che è un leader buono in assoluto. A parte chi lo ha sostenuto perché voleva un posto al catasto (che otterrà), Veltroni è stato seguito da milioni di persone che, deliberatamente, sono state ingannate e questo dimostra che Veltroni sa ingannare bene. “Vi darò le unioni civili”, ma anche “la religione non è un fatto privato”. “Risolveremo la questione del precariato”, ma intanto candidiamo Pietro Ichino al Senato. “La laicità dello stato è una priorità”, ma anche Carra, Madia e Binetti lo sono. E persino adesso, con le pezze al culo di una sconfitta epocale, va dichiarando che “Faremo opposizione anche assieme a quelle forze della sinistra che sono rimaste fuori dal parlamento”, cioè con quelli che fino a ieri erano “la zavorra” da lasciare a terra, per correre “non soli, ma liberi”, e che oggi sono “il bel risultato di aver semplificato il quadro politico”.
Semplificare il quadro politico, che bellezza. Mettere di fronte agli elettori una scelta secca, magari riduttiva, ma che ha il pregio di dar vita a una scheda elettorale elementare, dove non c'è il rischio di sbagliare. O di qua o di là, ecco fatto. Non pensate alla politica, che non la capite. Ci pensiamo noi, voi continuate a lavorare, e soprattutto a crederci.